Nice sbarca in Canada, desk in Polonia e Vietnam per l’artigianato, tecnologia trevigiana per la Croisette, bikers in Thailandia #AziendeConLaValigia

Nice, multinazionale italiana di riferimento internazionale nell’Home Automation, Home Security e Smart Home – nata agli inizi degli anni ’90 a Oderzo (TV), quotata in Borsa Italiana dal 2006 – continua la sua espansione in Nord America e acquisisce Micanan, eccellenza canadese che dal 1999 offre sistemi per l’automazione delle porte da garage per applicazioni commerciali e industriali.
battenti
Con sede a Montreal, nello stato del Quebec, Canada, Micanan copre il mercato Nordamericano grazie alle proprie filiali statunitensi di Chicago in Illinois, Atlanta in Georgia e Phoenix in Arizona, progettando e producendo soluzioni su misura per l’automazione di porte da garage caratterizzate dai più alti standard qualitativi, all’insegna della massima affidabilità per il cliente. Tra le proprie referenze, Micanan annovera installazioni d’eccezione presso Apple, Tesla, SpaceX, United States Navy e United States Federal Reserve, potendo contare su una velocità di apertura e chiusura sicura dell’automazione, doppie rispetto agli standard del mercato. Fiore all’occhiello di Micanan sono le centrali di comando wireless, che offrono un’esperienza di installazione ed uso semplice, comoda e funzionale, oltre ai dispositivi per la regolazione della velocità di funzionamento dell’automazione che prolungano significativamente la durata dell’impianto riducendo la necessità di assistenza. Nel 2017 Micanan ha realizzato ricavi consolidati pari a circa 16,6 milioni di dollari Canadesi.

“Siamo lieti di aprire il nuovo anno con l’annuncio di questa operazione internazionale – afferma Lauro Buoro, fondatore e Presidente di Nice – che ci permette di continuare nel nostro percorso di crescita, offrendo un portafoglio di prodotti integrati tra i più ampi e completi al mondo per il settore della Home Automation, Home Security e Smart Home, in particolare sul mercato Nordamericano che riteniamo strategico per lo sviluppo del Gruppo. In Nord America, infatti, possiamo contare su una presenza diretta ancor più capillare, grazie alle 6 unità operative che si vanno ad aggiungere alla piattaforma tecnologica e commerciale online di Abode, società recentemente acquisita, per una casa sempre connessa e protetta”.

nice_inti_03Mike Apergis, vice president di Micanan, ha detto: “Siamo orgogliosi di entrare a far parte di un Gruppo solido e internazionale come Nice, caratterizzato dalla costante capacità di crescita sui mercati esteri e di estensione della gamma prodotti e dei servizi. Questa operazione ci permetterà di beneficiare delle sinergie tecnologiche e commerciali, tenendo al centro il cliente professionista al quale offriamo anche la possibilità di progettazione e co-sviluppo di sistemi su misura delle specifiche esigenze d’installazione”.

In base agli accordi raggiunti, Nice S.p.A. ha acquisito l’intero capitale sociale di Micanan. L’operazione ha determinato il versamento di un corrispettivo pari a 8 milioni di dollari canadesi, senza l’assunzione di alcun debito della società acquisita. L’acquisto è finanziato attraverso mezzi propri e linee di credito già a disposizione di Nice S.p.A.

Il Gruppo Nice, che ha all’attivo unità produttive, distributive, centri di ricerca e sviluppo in più di 20 Paesi, con un organico di circa 2.200 persone, contribuisce a diffondere il “Made in Italy” in oltre 100 Paesi del mondo che hanno scelto l’alta qualità delle soluzioni Nice per l’Home Automation, che uniscono sapientemente tecnologia, design, innovazione e facilità d’uso.

Desk Polonia e Vietnam

per Confartigianato Vicenza

Dopo quelli in Cina (Pechino) e in Russia (Mosca), Confartigianato Vicenza ha chiuso il 2018 con l’avvio della collaborazione con altri due desk all’estero: in Polonia (Varsavia) e Vietnam (Hanoi).
“Si tratta – commenta al proposito il direttore generale di Confartigianato Vicenza, Pietro Francesco De Lotto- di altri due punti di riferimento importanti per le nostre aziende che guardano all’estero e che, ancora una volta, sono stati individuati sulla scorta di un’attenta analisi dei Paesi, e della loro realtà produttiva. Capire, infatti, come si articola un’economia estera è la base per qualsiasi azione imprenditoriale. Sono passati i tempi in cui basta partire con il campionario alla ricerca di nuovi clienti. Oggi internazionalizzare per le imprese vuol dire arrivare all’estero preparati e soprattutto individuare quei Paesi in cui ci sono maggiori possibilità di business”.

vietnamE per fare questo il supporto di Confartigianato, e appunto dei desk in loco, diventa quanto mai prezioso.
“In questo caso – prosegue De Lotto- i dati rilevati dall’Ufficio Studi, parlano chiaro: Polonia e Vietnam sono due mercati con un’economia in forte espansione: nel decennio 2008-2017 sono cresciuti a tassi medi annui pari, rispettivamente, a 3,3% e 6,0% e le previsioni per il prossimo biennio (2019-2021) sono tassi di crescita medi annui di 3,1% e 6,5%. La Polonia è tra i primi 10 mercati di destinazione dell’export vicentino con 559 milioni di euro di prodotti esportati annualmente; dal canto suo il Vietnam è un mercato che nell’ultimo decennio è quintuplicato e Vicenza si aggiudica il primato nazionale per le esportazioni nel paese asiatico, surclassando province come Milano”.

“Ecco quindi che per le aziende vicentine interessate a inserirsi in quei mercati i “desk” rappresentano un importante punto di riferimento di assistenza grazie a una serie di servizi (anche gratuiti) che partono dal primo orientamento per arrivare fino a soluzioni di tipo specialistico e “customizzate” su esigenze specifiche”, conclude De Lotto.
E per illustrare al meglio questa attività, Confartigianato ha anche organizzato per le imprese un incontro con i referenti dei due desk.

La Polonia è un Paese che negli ultimi anni ha affrontato un periodo di crescita importante – ha spiegato il responsabile del “desk”, Roberto Mattonelli- con molte aziende internazionali che lì hanno delocalizzato la produzione. Questo ha permesso al Paese di acquisire competenze e professionalità, oltre che uno standard economico crescente. Quindi, si tratta di realtà che rappresenta un’ottima opportunità commerciale”.
Il mercato locale, infatti, si sta aprendo ai prodotti italiani con grande interesse in particolare tutto il comparto Agroalimentare, ma anche la Meccanica di precisione, perché aziende e contesto industriale in crescita necessitano di competenze e lavorazioni specifiche (vedi l’“automotive”). Altro settore a cui la Polonia guarda è il Design d’interni, perché il gusto italiano è indubbio e offre molte soluzioni alle famiglie polacche che crescono in benessere e possono (e vogliono) arredare ambienti nuovi. Né va dimenticata la Moda italiana.

Il “desk” è attivo da dieci anni, quindi vanta una consolidata esperienza anche su progetti di grandi dimensioni. Proprio per questo lo sportello si apre anche alla singola impresa, media e piccola, perché in grado di servirla e assisterla con professionalità. Il supporto che offre è ampio in termini di sviluppo commerciale, struttura legale e contabile, certificazioni e analisi delle norme, più tutte le altre informazioni di cui necessita un imprenditore per affacciarsi sul mercato polacco.

Con un +6,8% di Pil nel 2017 il Vietnam è, nel Sud Est Asiatico, la realtà che da dieci anni mantiene le migliori performance. A ricordarlo è stato il responsabile del “desk” di Hanoi, Antonio Giannuzzi. Punto di forza del Paese è di essere in costante crescita e in pieno sviluppo, dove il valore del manifatturiero è assoluto rispetto alle altre realtà dell’area. Non solo: il Paese è punto di riferimento per le aziende del settore Meccanico e di quello Tessile, anche per quelle cha hanno delocalizzato la produzione, proprio in virtù della manifattura che vi si trova, e che è riconosciuta a livello internazionale.
Per quanto riguarda l’interesse verso i nostri prodotti, il Made in Italy è molto apprezzato sotto tutti i punti di vista, in particolare per quanto riguarda la personalizzazione (o “customizzazione”) dei prodotti, ma anche per Attrezzature e Macchinari.

Ampio margine di mercato può avere il settore della Gioielleria, soprattutto per le nuove soluzioni di produzione, e questo vale anche per l’indotto del comparto. Questo perché il Vietnam ha un forte mercato di esportazione e ha bisogno di mettersi in linea con le esigenze degli standard internazionali: quindi, per raggiungere quegli obiettivi, è più efficace che un prodotto sia sostenuto dal gusto Made in Italy. Gli spazi di collaborazione Italia-Vietnam sono quindi molto importanti soprattutto per quanto riguarda il sostegno delle competenze italiane alla produzione vietnamita, che non è legata esclusivamente al mercato interno ma interessa tutto il bacino del Sud Est Asiatico e dell’Asia, per un totale di quasi 600 milioni di persone. Attrezzature e strumenti Made in Italy permettono insomma di dare valore aggiunto al prodotto vietnamita, ottimizzando i processi di produzione, aspetto che è molto ricercato. Il “desk” di Hanoi quindi può offrire un servizio diretto al cliente e all’azienda forte di un’esperienza che riassume in sé ricerche di mercato, analisi dei numeri e statistiche, e che permette di avere un riscontro rapido sulla fattibilità del business.

Came mette in sicurezza Cannes

Le vie principali di accesso pedonale alla Croisette che formano il cosiddetto “quadrato d’oro” – la croisette-Serbes, la croisette-Cdt André, la Barrière Mace-croisette e il litorale di Boccacabana – di Cannes saranno messe in sicurezza da Came, Gruppo italiano leader nella fornitura di soluzioni tecnologiche integrate per l’automazione di ambienti residenziali, pubblici e urbani. La multinazionale, che ha base a Dosson di Casier (Treviso), possiede sei stabilimenti produttivi a Treviso, Sesto al Reghena (PN), Spilimbergo (PN), Avignone (Francia), Barcellona (Spagna) e Londra (Inghilterra); l’azienda – un fatturato di 255 milioni di euro nel 2017 e oltre 1.400 dipendenti – ha realizzato anche il sistema di controllo accessi di quattro Stadi in Russia e la gestione dei parcheggi dell’Aeroporto di Gatwick a Londra.

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Bikers ambasciatori in Thailandia

È stato presentato a Venezia, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, il Tour in bici in Thailandia 2019 promosso dal Gruppo cicloturistico ‘Free bikers’ di Porto Viro, ossia Mario Mantovan, Vincenzo Mancin, Mauro Garbin e Vittorio Cacciatori, che dal 2002 compiono questi ‘raid’ dapprima nazionali e in seguito oltre le frontiere dell’Italia e dell’Europa: Croazia, Stati Uniti, Brasile, Cuba, Patagonia, l’anno scorso il Vietnam, alcune tra le mete già visitate. A partire dal 23 febbraio, la metà sarà appunto la Thailandia.

A porgere i saluti istituzionali, il Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Bruno Pigozzo. “Il gruppo dei free bikers di Porto Viro diventerà ambasciatore del territorio veneto in Thailandia. A loro facciamo i migliori auguri per l’impresa che andranno a compiere e sempre a loro affidiamo un messaggio dalla nostra Assemblea legislativa, un messaggio che intende sottolineare la forza e l’importanza delle relazioni tra i popoli, tra le persone, tra le comunità: i free bikers incontreranno culture e realtà diverse, comunità vive che hanno esperienze e tradizioni da comunicare e che saranno oggetto di ulteriore conoscenza nel nostro territorio. Un’opportunità dal punto di vista sociale, culturale e turistico, un autentico ponte tra il Veneto e la Thailandia”.

Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, rivolgendosi tramite una lettera all’ambasciatore italiano in Thailandia, ha ricordato tra l’altro di aver affidato ai free bikers di Porto Viro “la Bandiera del Consiglio regionale del Veneto, vessillo che per prassi consolidata prima di essere riposta e offerta in dono deve aver sventolato sul Canal Grande, in modo tale da portare nelle sue fibre anche l’aria della città di Venezia”.

“L’esperienza dei free bikers di Porto Viro – aggiunge il Consigliere regionale Graziano Azzalin (PD) che ha promosso l’incontro – è interessante e suggestiva allo stesso tempo: è un modo per costruire ponti in un mondo dove sempre più spesso crescono muri. Questo interscambio culturale, questo far conoscere e voler conoscere popoli e tradizioni diverse è un modo per guardare in avanti e soprattutto pone il Veneto in termini di dialogo e di apertura verso il mondo”.
Il nostro viaggio inizierà mercoledì 23 febbraio da Venezia – ha spiegato Mauro Garbin – arriveremo in Thailandia il 24 febbraio e faremo un viaggio di circa 1.200 chilometri in 12 giorni. Inizieremo dal sud dello stato, seguiremo la costa per arrivare Bangkok e da lì ci trasferiremo vero nord, dove abbiamo scoperto che operano i nostri missionari veneti, uno dei quali è originario proprio di Porto Viro”. “Ai nostri missionari della comunità salesiana ‘Don Bosco’ di Chiang Mai – ha puntualizzato Vincenzo Mancin – consegneremo un contributo che abbiamo raccolto presso il centro salesiano di San Giusto di Porto Viro durante l’Estate Ragazzi. Il nostro viaggio quindi ha un duplice scopo: visitare il Paese e consegnare un segno tangibile ai ragazzi della missione”.
freePresenti, oltre all’Assessore di Porto Tolle Diego Marchesini, il Vicesindaco di Porto Viro Doriano Mancin, che ha sottolineato come “le imprese dei free bikers costituiscono un veicolo di pubblicità importante per il territorio veneto in generale e polesano in particolare” e Andrea Marcon, Console Onorario del Regno di Thailandia per il triveneto con sede a Venezia, “Sostenitore di questa iniziativa che unirà due popoli e che consentiranno ai nostri ambasciatori di conoscere un popolo sorridente e aperto verso lo straniero, in particolare verso i veneti e Venezia, la prima città europea che il Re del Siam vide più di 140 anni fa dopo aver veleggiato partendo dal Siam”.