Da credito a cablatura, far ripartire il Veneto: la ricetta di 12 categorie economiche

Una lettera firmata da 12 categorie economiche (11 più Unioncamere) e inviata al presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, con l’obiettivo di indicare le misure urgenti per superare la crisi economica portare al Governo che finora, come sottolinea la lettera, ha dato risposte inadeguate.

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Le richieste

Terminata la fase dell’emergenza sanitaria – si legge nel testo – è necessario agire con la stessa decisione e con il medesimo coraggio per superare la profonda crisi economica e occupazionale indotta dal Covid 19.
Le risposte del Governo fino a ora, non si sono rivelate all’altezza della sfida.
Il Veneto, che contribuisce in modo così rilevante al PIL nazionale, ha urgente bisogno di scelte in discontinuità rispetto a quelle che si sono dimostrate improduttive o comunque non in grado di incidere in maniera significativa sulle nostre economie.
Serve un ambizioso piano strategico per lo sviluppo che superi le divergenze e che, tenendo conto della straordinarietà del momento e delle esigenze produttive, indirizzi tutte le energie disponibili verso una nuova stagione di crescita.
In particolare:
Il credito – Esso, nei decreti del governo, è inteso nel senso di un ulteriore debito di cui gli imprenditori devono caricarsi per molti anni a venire e in una regione in cui essi da sempre sono lontani dal cosiddetto capitalismo finanziato dallo stato, questa logica appare davvero punitiva. Altrove, in Europa, si fa diversamente.

Le infrastrutture – Nella regione, il Veneto, in cui lo Stato da sempre spende di meno, le penalizzazioni che ci vengono riservate su treni e investimenti per infrastrutture appaiono e realmente sono sanguinose. Alta velocità e metodo ponte Morandi contro la burocrazia sono le priorità.

La cablatura –  L’annuncio che essa è spostata di altri due anni, a differenza di quanto accade in altre regioni, è incomprensibile e di gravissimo danno per tutti. Non bastano i proclami a farla per poi davvero entrare nella modernità.

La burocrazia – Si tratta di una zavorra allo sviluppo che ha raggiunto livelli ormai intollerabili e che rende assolutamente improcrastinabile l’avvio di una seria politica di deregulation.

La promozione e la politica estera – Occorrono strategie che aiutino i driver strategici della nostra regione come la manifattura ed il turismo a competere sui mercati internazionali.

Le risorse – I criteri per l’assegnazione delle risorse devono tener conto del contributo del Veneto all’economia nazionale e che metta fine al grosso squilibrio che, contraddistingue da sempre il nostro Paese.

Signor presidente, siamo consapevoli che le misure adottate avranno un impatto sul nostro futuro e seriamente preoccupati per il ritardo nell’adozione di chiare direttrici lungo le quali indirizzare la ripresa siamo tuttavia certi che saprà rappresentare adeguatamente al Governo le istanze che emergono con forza da tutte le forze economiche e sociali della nostra regione.

Le firme

Franco Storer Presidente Casartigiani Veneto
Gianmichele Passarini Presidente CIA Veneto
F.to
Alessandro Conte Presidente CNA Veneto

Daniele Salvagno Presidente Coldiretti Veneto

Lodovico Giustiniani Presidente Confagricoltura Veneto

Agostino Bonomo Presidente Confartigianato Veneto

Patrizio Bertin Presidente Confcommercio Veneto

Cristina Giussani Presidente Confesercenti Veneto

Enrico Carraro Presidente Confindustria Veneto

Marco Michielli Presidente Confturismo Veneto

Mario Pozza Presidente Unioncamere del Veneto

Il quadro

Il presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, spiega così il significato della lettera che  “esprime fino in fondo la preoccupazione reale delle 560mila imprese del Veneto che chiedono al Governo scelte coraggiose in grado di rispondere alle richieste del tessuto economico locale. Un’iniziativa largamente condivisa che rappresenta il segno evidente della coesione del sistema economico Veneto compatto nell’affrontare la crisi e costruire un’agenda reale delle priorità”.

“Abbiamo scritto al Presidente Zaia  – spiega Pozza – perché per noi rappresenta un interlocutore serio ed affidabile in grado di rappresentare, nei limiti delle sue funzioni, le istanze delle imprese al Governo. Tra la Regione e le imprese vi è un dialogo costante ed un ascolto reciproco con l’obiettivo primario di contrastare l’onda lunga di questa crisi. Siamo convinti che il presidente saprà rappresentare le nostra istanze al tavolo con il Governo”.

“In Veneto gli indicatori economici delineano un quadro drammatico con un calo consistente dell’export ed un crollo della produzione che rischiano di tradursi, nei prossimi mesi, in perdita di posti di lavoro e chiusura di molte aziende. Per questo servono interventi urgenti su temi come la burocrazia, le opere pubbliche, il credito  e le infrastrutture tecnologiche che sono alcuni punti indicati nella lettera raccogliendo le istanze che arrivano dal territorio e che dal Governo sono rimaste, fino ad ora, inascoltate”.

“Le imprese del Veneto – conclude Pozza – come conferma questa iniziativa hanno le idee chiare sull’agenda delle priorità. Non abbiamo bisogno, da parte del Governo, di risorse a pioggia o di un assistenzialismo sterile che non tutela la produttività e la competitività, ma vogliamo un crono programma preciso delle misure e degli interventi. Non siamo qui a fare inutili piagnistei, ma vogliamo dal Governo azioni concrete in tempi rapidi per far ripartire l’economia”.