Scusa capo, il telefonino non prendeva – Sulle Dolomiti i percorsi per disintossicarsi dalla tecnologia

«Scusa, capo, non c’era campo».

Sette italiani su 10 secondo le previsioni (Federturismo Confindustria) hanno scelto, per una Pasqua avanzata e vicina ai ponti primaverili del 25 aprile e 1. maggio, mete vicine da raggiungere in poche ore di treno o di aereo con una permanenza media di 3-5 notti. Per chi sogna di pronunciare questa frase, e vuole approfittare di questi giorni di stop per staccare la spina in tutti i sensi, Ait Dolomiti, l’agenzia di informazione turistica di Confindustria Belluno Dolomiti, ha messo a punto alcuni percorsi “digital detox”, per astenersi dall’utilizzo di smartphone o computer e ridurre lo stress da iperconnessione.

Basta scegliere un’Alta via delle Dolomiti: chi l’ha fatta giura che è probabilmente una delle soluzioni più radicali per farla finita con smartphone, news e aggiornamenti in tempo reale. Zaino in spalla, di rifugio in rifugio, si macinano chilometri lungo sentieri alpini. Di Alte vie ce ne sono per tutti i gusti, e tutte attraversano almeno in parte il Bellunese. A cominciare dalla numero 6, dall’evocativo nome di Alta via dei silenzi: parte dalle sorgenti del Piave, sotto il monte Peralba, e arriva fino a Vittorio Veneto. È piuttosto impegnativa: con tratti molto esposti, e con la particolarità della mancanza di acqua a disposizione lungo il percorso (quando finisce la neve accumulata nei canali).

Per gambe meno allenate, ci sono altre sette opzioni (http://www.infodolomiti.it/dolomiti.990004077-0.run) tra le quali scegliere: l’Alta via degli Eroi, quella di Grohmann, l’Alta via dei Camosci (come dice il nome a stretto contatto con un ricchissimo mondo animale e vegetale) e quella di Patéra, sul filo della cresta calcarea che divide il bacino del Piave da quello del Vajont e del Cellina.

Per chi vuole prendersi una pausa dal mondo – si legge ancora sul sito www.aitdolomiti.it – senza trasformare la propria in una vacanza atletica, fa sapere l’Agenzia di informazione turistica, c’è la valle del Mis, una delle più suggestive del Parco delle Dolomiti Bellunesi (http://www.dolomitipark.it/index.php). Si raggiunge salendo verso nord da Sospirolo, un comune della Valbelluna a una quarantina di chilometri dal capoluogo.

Ait_146È un luogo magico – lo scrittore Dino Buzzati, originario di Belluno, ne parlava come di “uno dei posti più romantici e selvaggi” che avesse mai conosciuto. È il posto perfetto dove andare d’estate, quando anche qui fa davvero caldo. La valle del Mis è un paradiso fresco, quasi totalmente disabitato. È picchiettata di vasche naturali – i cadìni del Brentòn – dove scorre continua l’acqua turchese del torrente Mis. I Monti del Sole, che incombono tutto attorno, sono considerati il cuore selvaggio del Parco delle Dolomiti Bellunesi.

Il centro visitatori di Pian Falcina (http://www.dolomitipark.it/it/cen_dettaglio.php?id=543) si trova a due passi dai Cadìni del Brentòn, ma è anche il punto di partenza del sentiero ad anello della Val Falcina – selvaggia quanto basta: se si è fortunati, capita di vedere l’aquila reale – e della passeggiata che porta alla cascata della Soffia. C’è anche un giardino botanico, che riunisce centinaia delle specie vegetali che popolano il Parco delle Dolomiti Bellunesi.

La valle del Mis è un luogo d'acqua: il torrente e la cascata fanno da colonna sonora in un mondo fuori dal mondo altrimenti silenziosissimo. Tra gli alberi fitti, verde carico, compare ogni tanto qualche casa: sopra il lago del Mis – “costruito” nel dopoguerra proprio come quello del Vajont, poco lontano – stanno abbandonati i paesi di Géna alta e Géna media. Si consiglia di salirci con il libro di Luigi Meneghello “I piccoli maestri” sottobraccio, e di fermarsi ogni tanto a leggere qualche passo, immaginandosi le avventure di un manipolo di giovanissimi partigiani vicentini capitati quasi per inerzia in questo “budello di valle”.

Quando si esce dalla valle del Mis ci si mette un pochino a riabituarsi al mondo. Di solito, squilla il telefono: e una notifica di Whatsapp segna la definitiva riconnessione alla realtà.

Info: 0437 9511111