Tutto è iniziato 10 anni fa, quando il Veneto, soprattutto in alcune aree, era a disoccupazione praticamente zero, e le aziende si contendevano la manodopera migliore. È passato del tempo, «ma la manifattura anche oggi ha bisogno di mani esperte, specializzate», spiega Angelo Dal Mas, presidente del Maglificio Giordano’s di Cappella Maggiore, e vicepresidente del Sistema Moda Treviso.
Quella nella foto è Eleonora, allora sedicenne, che fondò l’azienda nel 1955, affrontando tutte le difficoltà del periodo post-bellico armata di una semplice macchina da tessitura manuale. Madre di Angelo, Luisa e Rosanna Dal Mas, che oggi guidano l’azienda, a 84 anni ancora in attività distribuisce consigli a più di 60 collaboratori. «Molti anni fa abbiamo iniziato a incontrare i presidi e i docenti negli istituti professionali e tecnici della nostra provincia e di quella vicina, Pordenone. Investendo nelle scuole, fornendo loro macchine da maglieria e centinaia di metri di tessuti e filati colmiamo, in parte, le carenze strutturali dei finanziamenti pubblici per non disperdere un patrimonio di formazione», spiega Dal Mas.
L’ultima frontiera è la collaborazione con lo Iuav, che a Treviso ha attivato un corso di laurea in design della moda. Perché «se non tutti questi ragazzi diventeranno dei nuovi Armani come oggi sognano, potranno diventare dei bravi tecnici o modelliste».
Modelliste, perché questo è un settore che impiega in gran parte mani femminili: nell’azienda sono quasi tutte donne, età media inferiore ai 30 anni. Mani intelligenti, dotate di una formazione di eccellenza conquistata proprio nelle scuole del territorio. «A loro e ai genitori che fanno studiare i figli un messaggio voglio mandarlo: a causa di alcuni gruppi che hanno delocalizzato, qui c’è stata una moria di laboratori e piccole imprese e si sono persi tanti posti di lavoro. Quelle che sono rimaste, sono realtà sane, solide, che guardano i mercati e i consumatori che apprezzano il 100% Made in Italy. Altro che settore maturo: l’alta moda che conta, i tessuti più creativi si progettano e si produrranno qui anche per gli anni a venire, tra Treviso e il Veneto. Bisognerebbe vedere i ragazzi a scuola come si entusiasmano a studiare il tessuto a maglia e vedere un modello che nasce partendo da un filo».
IL CAMPUS DELLA DOMOTICA – Si chiama Came Campus, ed è partito come progetto pilota in Veneto e Friuli Venezia Giulia, rispettivamente all’Istituto di istruzione superiore Città della Vittoria di Vittorio Veneto e all’I.T.S. J.F. Kennedy di Pordenone, ma si propone di diventare nei prossimi 5 anni un progetto di respiro nazionale.
Came è un’azienda con sede a Dosson di Casier in provincia di Treviso, ed è fra i leader riconosciuti in Italia e nel mondo nel settore delle automazioni per la sicurezza e il controllo degli ambienti e dei grandi spazi pubblici come piazze e strade. L’idea di fondo è che il mondo della casa sta cambiando e che la domotica giocherà un ruolo di primo piano nella gestione degli impianti elettrici per le abitazioni di domani; di qui la decisione di una iniziativa dedicata ai giovani per partire dalla scuola e formare una nuova generazione di installatori capaci di essere innovatori, di proporre soluzioni e progetti domotici per diventare imprenditori di se stessi.
Came entra così in aula per spiegare i sistemi integrati di domotica, durante l’orario curricolare. Insieme ai professori delle scuole coinvolte l’azienda trevigiana presenta ai ragazzi il mondo dei sistemi di Home automation, con cenni di marketing e di gestione di un business plan. I migliori allievi di ciascun istituto, selezionati con l’aiuto dei docenti, potranno effettuare un approfondimento nelle sedi Came di Dosson di Casier e Bpt di Sesto al Reghena, terminando l’esperienza con uno stage nella rete di installatori autorizzati del Gruppo.
TUTTI AL MUSEO – L’obiettivo è sostenere il restauro del gesso delle Grazie, una delle più conosciute opere del Canova. Stonefly, azienda della calzatura con sede a Montebelluna, Treviso, supporta la Fondazione Canova Onlus attraverso l’acquisto di biglietti di ingresso alla mostra Le Grazie, da distribuire gratuitamente alla cittadinanza.
Il progetto Stonefly Cammina con l’Arte è stato presentato a febbraio in una serata in biblioteca rivolta in particolar modo alle scuole e ai dirigenti scolastici, per presentare il Canova e il suo lavoro soprattutto a ragazzi e studenti. L’offerta non è caduta nel vuoto anzi: l’adesione da parte degli istituti scolastici è stata immediata tanto che sono stati già richiesti centinaia di biglietti e nuove prenotazioni continuano ad arrivare. Gli ingressi totali distribuiti finora sono stati oltre 600. Molte le classi e le scuole interessate: dall’Istituto di Istruzione Superiore “Einaudi-Scarpa” all’Istituto Comprensivo, dalla Scuola primaria Maria Ausiliatrice fino ai Licei Primo Levi e Angela Veronese. È possibile richiedere i coupon d’ingresso per tutto il periodo della mostra che, per il grande successo di pubblico, resterà aperta fino al 22 giugno 2014 presso il Museo e Gipsoteca Antonio Canova di Possagno.
Di buon rapporti fra scuola e imprese avevamo parlato anche qui: