Il manifesto dei diritti del bagnante (e quei contestatissimi 5 metri di spiaggia)

Prime domeniche in spiaggia, prime baruffe. Le segnalazioni che arrivano alle associazioni dei consumatori riguardano perlopiù spiagge libere e libero accesso alla battigia. In Veneto l’Adiconsum ha messo a punto la guida dei diritti del bagnante, per evitare che una giornata al mare si trasformi in un problema.

In Veneto (ma anche in altre regioni), in particolare, le segnalazioni si rincorrono perché «in molte realtà nelle spiagge del litorale non viene rispettato il corretto intercalare tra spiagge libere e spiagge in concessione agli stabilimenti balneari. Inoltre troppo frequentemente viene dimenticato che la battigia è un bene pubblico e quindi esclusa dalla concessione», spiegano all’associazione.
Così può accadere che il titolare dello stabilimento balneare neghi l’accesso o lo consenta solo dietro pagamento: «Così commette un illecito – dicono –. Per favorire un corretto rapporto tra i bagnanti e i titolari degli stabilimenti balneari Adiconsum ha stilato un vademecum che precisa in modo chiaro i diritti dei consumatori».
1) l’accesso alle spiagge è libero e anche gli stabilimenti devono consentire il transito alla battigia;
2) l’impedimento o la richiesta di un qualsiasi pagamento rappresenta una violazione della legge e va denunciata all’Autorità;
3) la battigia, cioè la striscia di sabbia di 5 metri dove arriva l’onda, è a disposizione di tutti è, infatti, un’area esclusa da concessione demaniale.
4) sulla battigia possono transitare tutti ma non possono essere collocati oggetti ingombranti come ombrelloni o sdrai;
5) le spiagge libere devono essere posizionate tra uno stabilimento e l’altro. Il non rispetto del corretto intercalare tra spiagge libere e stabilimenti balneari va segnalato ai sindaci e alle Regioni;
6) la pulizia delle spiagge libere è a carico del Comune;
7) i prezzi sono liberi e dovrebbero essere rapportati alla qualità del servizio.
«In caso di violazione dei diritti dei bagnanti – chiarisce Valter Rigobon, presidente di Adiconsum Veneto – ci si può rivolgere alla Polizia municipale, ai Carabinieri o alla Capitaneria di Porto. Ma la segnalazione può essere fatta anche ad Adiconsum. Lo scorso anno siamo intervenuti più volte per far rispettare i diritti del cittadino-bagnante».

ADICONSUM VENETO – Associazione difesa consumatori e ambiente
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