Donne in bicicletta: a Venezia un progetto per pedalare verso l’integrazione e l’autonomia

Diciotto donne immigrate, ma anche un’anziana e determinatissima signora italiana: sono le partecipanti ai corso organizzato a Venezia in un progetto rivolto alle donne desiderose di imparare a pedalare per i 24 chilometri della rete delle piste ciclabili cittadine. A che cosa serve andare in bicicletta? A vincere le proprie paure, a essere in grado di poter accompagnare i figli dappertutto, di vivere la città in modo più pieno e sostenibile contribuendo anche al risparmio familiare. Un passo – anzi, una pedalata – verso traguardi anche maggiori come acquisire maggiore sicurezza in se stesse e progettare, magari, di andare oltre, ad esempio fino al raggiungimento della patente di guida. biciIl progetto “Donne in bicicletta” – a costo zero per l’ente pubblico – ha messo insieme il servizio Immigrazione del Comune di Venezia,  l’Ufficio biciclette, la sezione Educazione stradale della Polizia municipale, il Centro multiculturale del Centro Donna, l’Istituzione Bosco e Grandi parchi e l’Unione italiana Sport per tutti (Uisp). Quattro gli incontri: durante il corso si sono alternate lezioni teoriche sul codice stradale e sul corretto uso e manutenzione della bicicletta a esercitazioni pratiche per imparare ad utilizzare la due ruote. Le lezioni, di un’ora e mezza ciascuna, si sono svolte nei mesi di maggio e giugno sulla nuovissima pista di educazione stradale realizzata al Parco di San Giuliano (Porta rossa) a Mestre. A tutte, alla fine del percorso, è stata consegnata una mappa delle piste ciclabili disponibili nel territorio comunale, che si snodano in Terraferma e nelle isole per oltre 100 chilometri. Il filmato di “Donne in bicicletta” si può vedere nella galleria video della homepage del sito del Comune di Venezia, all’indirizzo www.comune.venezia.it.