La Tari abbattuta da un pannolino (lavabile): succede a Belluno (ma è un’idea da esportazione)

Ciripà battono Tari: a Belluno i genitori ecologici incassano lo sconto.
Cinquecento firme, di cui 300 su carta e le altre raccolte online tramite la petizione lanciata sulla piattaforma change.org. Le mamme e papà promotori le hanno portate al sindaco di Belluno e all’assessore Tomasi, incassando la  proposta dell’amministrazione: attraverso la partecipata Bellunum, che gestisce lo smaltimento dei rifiuti urbani, sarà possibile – presentando una fattura di acquisto di kit completo di pannolini lavabili – ottenere una riduzione della tariffa rifiuti di 75-80 euro all’anno per due annualità.
«Ogni famiglia che sceglie l’uso dei lavabili, a fronte di un maggiore impegno per il loro lavaggio, ha tutto da guadagnare: il risparmio economico rispetto agli usa e getta è di almeno mille euro, l’ambiente rimane pulito e ora… c’è anche un concreto sostegno all’acquisto, visto che il contributo comunale coprirà oltre il 50% del costo di un kit completo. La misura sarà attiva già da quest’anno, quindi valida anche per gli acquisti effettuati nel 2013» spiegano gli organizzatori.

bellunoLa mobilitazione è partita dalla pagina Facebook del gruppo di acquisto solidale “mamme e bimbi” della città, fondato oltre un anno fa per trovare fornitori e ottimizzare la fornitura di pappe, prodotti per bambini e, appunto, pannolini.
Nonsolociripa.it è il sito di riferimento, che fa capo a un’associazione bolognese; solo dal 2010 all’inizio del 2013 sono stati realizzati più di 260 eventi informativi in tutta Italia, incontrando pediatri e siglando protocolli di intesa con le Asl, per favorire l’accettazione dei pannolini lavabili negli asili nido comunali (ad esempio a Bergamo, Ferrara e Forlì). Tutto si basa sui vantaggi: rispetto dell’ambiente, salute del bambino, buona tenuta pipì, risparmio per le famiglie e per la collettività.

Un risparmio che aumenta ad ogni figlio, sostiene l’associazione, in quanto la parte consistente delle spese, ossia l’acquisto dei pannolini di stoffa, si effettua una sola volta, escluse eventuali sostituzioni dei pannolini più usurati. Sì, ma quanto risparmio, tenuto conto dei costi di lavaggio? Ecco i calcoli fatti dal sito: un pannolino usa e getta costa da 0,17 euro ciascuno (economici) a 0,28 (top di gamma). Supponendo che un bambino abbandoni il pannolino intorno ai 2,5 anni, si va da un minimo di 996 a 1.639 euro per oltre 5.800 pannolini: ben più di quanto si ottiene calcolando l’acquisto, l’acqua, il detersivo e l’energia.
Anche per questo sono circa 90 i Comuni che, dal 1997, hanno stanziato incentivi per promuovere l’uso dei pannolini riutilizzabili (l’elenco è sul sito).

Sempre a Belluno c’è un’azienda tutta femminile, pannolinidamore.it, fondata nel 2009 da Elisabetta Da Rold e specializzata in pannolini ecologici: «Tutto è nato dalla dermatite del mio secondo figlio: per seguirlo avevo lasciato il lavoro, e cercando alternative naturali è nata la mia azienda», racconta. Oggi distribuisce via internet e in punti vendita che vanno dal Veneto alla Toscana, fino a Piemonte, Lombardia, Lazio e Friuli Venezia Giulia: «All’inizio eravamo una nicchia, ora il mercato si è accorto di questo genere di domanda e stanno arrivando concorrenti di ogni genere».

Info:
per il gruppo di acquisto: gasmammabimbi@gmail.com
La petizione:
http://www.change.org/p/amministrazione-comunale-di-belluno-belluno-bambini-che-non-producono-rifiuti