Un prefisso – dis – che significa una svolta: sono giovani, in gamba e, grazie alla passione per la cucina, decisamente occupate. Francesca Gobbo – udinese, 28 anni, giornalista professionista – raccoglie le loro storie e le racconta nel suo blog , dove giovani imprese si alternano a ricette e curiosità. Dalle olive ascolane made in Friuli ai dolci vegani fino al miele, queste sono due storie (e una autobiografia) tutte al femminile di successi in cucina (e nella vita) di imprenditrici under 30. «Il segreto per costruire un’impresa di successo? Farsi le domande giuste. Chiedersi fin dall’inizio “chi sono e dove voglio andare”. E arrivarci per step, con pazienza e lungimiranza. È il percorso che ci accomuna. Settori diversi, strategie diverse, obiettivi comuni: creare reddito, offrire qualità, innovare», racconta Francesca. E la prima storia è la sua.
Una giornalista prestata all’apicoltura: Francesca
Fare il giornalista è uno dei mestieri più affascinanti al mondo. E anche uno dei meno remunerativi, oggi come oggi. Pezzi per testate web pagati tra i tre e i cinque euro lordi. Servizi video, corredati di testo e foto, retribuiti con qualche centinaio di euro (corrisposti anche a 90 giorni). Stage gratuiti che durano troppi mesi e non portano ad alcun contratto. Il fuoco sacro per la professione non basta a pagare le spese. Così Francesca ha fatto capolino in un altro settore: l’apicoltura.
Il papà si occupa di api dal 1979 e un po’ il miele Francesca ce l’ha nel sangue. Dopo essersi laureata in Scienze della comunicazione e aver frequentato un master in giornalismo, sceglie di buttarsi in un mondo che in un certo senso conosce da sempre, ma non ha mai approfondito. Così comincia ad aiutare il papà nell’azienda apistica. Le attività che preferisce sono quelle di laboratorio, dall’invasettamento all’etichettatura, dalla produzione di pappa reale a quella di polline d’api. Con la nuova Politica agricola comune, in arrivo nel 2015, Francesca ha in programma di acquisire l’attività come giovane agricoltore: le istituzioni europee hanno previsto aiuti specifici per i nuovi insediamenti, una opportunità per cambiare strada con una marcia in più.
Ma il miele è molto più di questo. Per conoscerlo a fondo, Francesca frequenta i corsi per qualificarsi come Esperta di Analisi sensoriale del miele. Una passione fortissima che affina anche le competenze per produrre miele di qualità superiore e privo di difetti. E il giornalismo? Quello continua a scorrere nelle vene di una nuova creatura, un food blog dove si parla di ricette, ma anche di storie di giovani imprenditori. Tutti, come lei, hanno scelto di cambiare vita, lavoro, stile. Per prepararsi un futuro che, seguendo un percorso lavorativo “tradizionale”, forse sarebbe rimasto un sogno.
Olive all’ascolana made in Friuli: Lucia
Per Lucia la cucina è una metafora della vita. Ti insegna tutto, dal sacrificio alla determinazione, dalla bellezza alla fatica. Di origini marchigiane ma cresciuta in Friuli, Lucia, 21 anni, diplomata al liceo delle Scienze umane Uccellis di Udine, la strada dell’insegnamento non l’ha neanche cominciata. Perché c’era qualcosa che la appassionava di più, proprio lì, dentro casa: la trattoria di specialità marchigiane della famiglia.
Il locale nasce quando Lucia ha 15 anni: la veranda della villetta di famiglia si trasforma in una cucina professionale e il salotto in sala da pranzo. I genitori, aiutati dalla sorella maggiore di Lucia, si lanciano anima e corpo nella nuova avventura e coinvolgono anche lei. Conclusa la scuola, si iscrive a un corso professionalizzante per diventare cuoca.
C’è una ricetta che Lucia porta nel cuore: quella delle olive ripiene all’ascolana. Una piatto della tradizione che suo papà prepara da sempre in occasione del Natale. Da questo ricordo affettivo nasce una nuova idea d’impresa: realizzare in modo completamente artigianale un prodotto simbolo delle Marche ormai svilito dalla grande distribuzione, reinterpretato in abbinamento a tipicità friulane come il prosciutto di San Daniele. E se le chiedi cosa si aspetta dai prossimi tre anni, Lucia ti risponde che il suo progetto è come una torre in costruzione, mattoncino per mattoncino, fatta di lavoro e impegno, ma anche della giusta dose di fiducia.
Da impiegata a pasticciera: Francesca
Sono passati tre anni da quando Francesca ha perso il lavoro. Laureata in Economia e amministrazione delle imprese, 29 anni, terminati gli studi, nel 2009 ottiene un contratto come impiegata amministrativa in uno studio di consulenza direzionale e IT di Udine. Ma la crisi nel Nordest non risparmia le piccole imprese, e lavoratori come lei ne fanno le spese: è il 2012. Per fortuna è una donna poliedrica e piena di iniziative. Sceglie proprio quel momento per farsi una domanda molto pragmatica: cosa mi piace fare? Così, nello stesso anno, si iscrive a uno dei corsi finanziati dal Fondo sociale europeo per chi si vuole riqualificare professionalmente. Nel suo caso come pasticciera.
Nel giro di un anno Francesca vede le sue capacità creative crescere e diventare abilità artigianali, che le aprono la strada verso nuove possibilità lavorative. Ottenuta la qualifica di “Operatore della trasformazione agroalimentare”, partecipa al programma di formazione-lavoro Botteghe di mestiere. Ma sono già due anni che non riesce a togliersi dalla testa l’idea di aprire un’attività in proprio. Basata su una filosofia che la rappresenta e la appassiona: l’alimentazione vegana.
Oggi quell’idea non è più solo sulla carta, ma è diventata progetto, pronto a mollare l’ancora. Nella pasticceria vegana di Francesca ci saranno dolci privi di derivati animali ma ricchi di proprietà nutritive, preparati con materie prime selezionate da produttori locali. E si farà informazione, cultura, approfondimento su questo modo di alimentarsi, una filosofia che ha cambiato la vita di Francesca, offrendole nuove prospettive.