La prima certificazione di un progetto condiviso di sostenibilità: scuola, azienda privata e Comune (e il risparmio va alla scuola)

Un’azienda privata adotta una scuola con l’obiettivo di favorire un utilizzo cosciente e consapevole delle risorse e l’applicazione di buone prassi, e di ottenere un risparmio economico quantificabile e reinvestibile.
La scuola in questo caso – il primo – è la primaria “R. Rigotti” in provincia di Vicenza, che ospita 460 bambini e una quarantina di insegnanti; l’azienda è la Ecamricert, laboratorio di analisi e certificazione di Monte di Malo. Con il Comune di Malo sono i protagonisti della certificazione “Adottiamo la scuola”.

Il progetto ha il patrocinio del ministero dello Sviluppo e del ministero dell’Ambiente, ed è arrivato alla certificazione rilasciata da CSQA, società italiana leader nel settore. In sostanza, viene definito un piano di azioni condiviso tra scuola, azienda privata e amministrazione comunale proiettato a rendere sostenibile una scuola.

Sostenibilità certificata a scuola

Sostenibilità certificata a scuola

Nel caso della Scuola Rigotti sono stati monitorati i consumi di gas metano e con i sensori sono stati misurati gli andamenti di temperatura e umidità all’interno dei locali scolastici, confrontando spazi diversi in periodi diversi. Ciò ha permesso un risparmio di gas metano dell’8% all’anno, mantenendo il livello di comfort termico ottimale.
Il modello viene quindi certificato da CSQA, a fronte dello standard “Valore Condiviso”.

I veri protagonisti di questo progetto di sostenibilità sono stati i bambini con i loro insegnanti. Dopo una formazione specifica del corpo docente e del personale ATA, sono state avviate iniziative sia in ambito educativo che di adozione di buone pratiche: come si legge un contatore dell’acqua e della luce, come si può differenziare a scuola la carta e l’umido, mentre gli allievi hanno fatto a turno il “custode della luce”, il “custode delle finestre”, il “custode del portone”. Altri bambini hanno fatto la raccolta “impilata” dei piatti di plastica della mensa, che ha dimezzato il numero di sacchi per la loro raccolta, e si è passati dall’acqua minerale alla caraffa.

Il bello è che il risparmio economico per l’amministrazione pubblica è reinvestibile nella scuola stessa. Mentre l’azienda sponsor supporta la scuola e il Comune nell’investimento iniziale e nella gestione dello stesso, il Comune responsabile dell’edificio scolastico partecipa e si rende disponibile a reinvestire nella scuola il risparmio reale ottenuto da una maggiore efficienza acquisita.

La restituzione al territorio riguarda gli importi corrispondenti al risparmio energetico quantificato, sia come riduzione di CO2, sia in termini di bolletta elettrica/gas, che sarà reinvestito dal Comune in azioni di miglioramento degli edifici scolastici, in materiale didattico o in proposte formative destinate alle parti interessate. I bambini della scuola di Malo hanno già espresso il sogno di realizzare un’area verde tutta per loro, che hanno chiamato un “Bosco a scuola”.

csqa3Su questo modello si è basata la Regione Veneto per realizzare un progetto allargato a tutto il sistema scolastico del Veneto per ridurre gli sprechi di qualsiasi tipo, in particolare dell’energia elettrica e termica, e l’obiettivo di investire le risorse risparmiate nelle vere necessità degli istituti scolastici e degli studenti e insegnanti.

Le aziende del territorio saranno i primi partner delle scuole, mettendo a disposizione gratuitamentele tecnologie necessarie. Il protocollo d’intesa è stato firmato tra Regione Veneto/Assessorato all’Istruzione, l’Ufficio scolastico regionale, l’Anci, l’Upi, Confindustria Veneto, Confartigianato e CNA Veneto.
«La presenza delle aziende è fondamentale perché – spiega l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan – metteranno a disposizione delle scuole tecnologie innovative (sistema di sensori) di monitoraggio costante delle varie utenze, saranno certificati in questa loro azione da un soggetto terzo e espliciteranno il loro ruolo di responsabilità sociale d’impresa. Ma la cosa più importante è l’esperienza educativa che faranno i bambini e che li renderà cittadini più consapevoli e responsabili».