Quelli che oggi, a centinaia, non sono andati a scuola per sporcarsi le mani #SocialDay

Nel giugno del 2006 alcuni giovani volontari del territorio di Bassano (Vicenza) sono venuti a conoscenza di un’iniziativa di un’associazione giovanile tedesca chiamata Schueler Helfen Leben. L’iniziativa, nata in Scandinavia negli anni ’60, prevedeva l’impegno diretto degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado in una giornata di lavoro al posto della normale attività scolastica. Tutti i ragazzi, dai piccoli delle elementari ai grandi delle superiori, si “sporcavano le mani” andando a lavorare per un giorno e, con i proventi di quella giornata, venivano finanziati progetti umanitari. L’idea è stata importata, rielaborata, allargata, adattata al contesto locale: oggi, 18 aprile 2015, è il Social Day.

Social Day 2015

Social Day 2015


Social Day, ovvero un sabato in cui i ragazzi realizzano un’attività presso case di privati, negli oratori, nelle associazioni o altri ambienti, disponibili a farli lavorare ed eventualmente a offrire loro una ricompensa. I fondi vengono destinati a progetti di cooperazione scelti dai ragazzi stessi. Ci sono anche le imprese: la Coop con alcuni punti vendita, ad esempio, i negozi di Tezenis, Intimissimi e Calzedonia in alcuni territori, alcune municipalizzate (Etra, Aim, Sis), la Libreria Palazzo Roberti e la Libreria Galla (storiche librerie di Bassano e Vicenza), il ristorante Ottone e Trevisani (storici locali del centro di Bassano) e tante altre. Nel 2014 erano più di mille le piccole e medie imprese dei territori coinvolti, per il 2015 la partecipazione è ancora più alta.

socialdayLa finalità è raccogliere fondi da destinare a progetti di cooperazione, ma anche, e soprattutto, promuovere, in una giornata simbolica, l’azione collettiva di una città in cui le giovani generazioni “chiamano” il territorio ad attivarsi in iniziative solidali, attraverso modalità ispirate allo sporcarsi le mani e al fare insieme. Oltre che nel Vicentino – dove sono mobilitate più di 25 scuole superiori, più di 25 elementari e medie e più di 150 associazioni e organizzazioni della Provincia, con il coinvolgimento di circa 5mila ragazzi e ragazze – nel 2015 il Social Day sarà realizzato anche nelle province di Treviso, Padova, Verona, Milano, Lodi, Piacenza e Torino.

BiscottiIl percorso di sperimentazione nella provincia di Vicenza ha visto crescere la partecipazione dei giovani dai 6 ai 19 anni: dai 150 del primo anno (2007) ai più di 5mila nel 2014, quando sono stati raccolti oltre 62mila euro, e ha promosso il coinvolgimento di 64 scuole, più di mille datori di lavoro (tra aziende, negozi e famiglie) e più di 150 associazioni/organizzazioni di volontariato. Parallelamente sono cresciuti la varietà e l’originalità dei lavori da svolgere che i ragazzi scelgono e cercano in piena autonomia, andando personalmente da negozianti e altri cittadini, presentando il progetto e “chiedendo lavoro” per una mattinata. Questa capacità dei ragazzi ha aperto un altro livello di rete che è un pezzo significativo del variegato puzzle chiamato Social Day: una rete di soggetti privati multiforme composta da negozi, bar, caseifici, supermercati, aziende agricole, alimentari e industriali, famiglie, gruppi/comitati di genitori, oratori, Comuni, associazioni e molto altro tutti trasformati in soggetti “accompagnatori di giovani” che sono diventati, a tutti gli effetti, partecipi della rete del Social Day, allargando l’esperienza di solidarietà e impegno civico all’intera città.

PancaPer seguire il Social Day ci sono – ovviamente – i social: Facebook, Twitter, Youtube, Pinterest.