Due anni fa, con un’operazione di leasing immobiliare, la finanziaria Trentino Sviluppo ha consentito all’azienda LeMur – dal 1998 nello stabilimento di Ala, dove lavora una cinquantina di dipendenti, in gran parte manodopera femminile, con un giro d’affari di circa 7 milioni di euro – di ampliarsi e investire risorse nell’avvio di un impianto pilota unico al mondo.
Il risultato è una azienda appartenente a un settore tendenzialmente tradizionale – il tessile – trasformata in una realtà ad alto potenziale di innovazione, capace di una rivoluzione nel mondo dei filati elastici: il primo filato siliconico al mondo.
«Per primi e al momento anche unici al mondo – spiega Mario Dorighelli, amministratore delegato di LeMur – siamo stati in grado di filare il silicone creando un prodotto straordinario. Il silicone è un materiale che, a differenza di quelli comunemente utilizzati, possiede una grande resistenza a diversi elementi: al calore, alla fiamma, ai prodotti chimici, ai raggi UV, all’umidità. Oltre a ciò, ha un’ottima compatibilità col corpo umano e può essere utilizzato sia esternamente sia al suo interno».
Molte altre sono le proprietà che caratterizzano il filato ideato da LeMur, ma la cosa forse più interessante è che questo filo offre non solo delle proprietà alternative ai filati comuni ma anche una grande varietà di possibilità aggiuntive. Giocando con la composizione del materiale è infatti possibile migliorare e valorizzare un aspetto rispetto a un altro. Quindi le applicazioni escono dal solo campo tessile per aprirsi a quello medico, automobilistico, sensoristico, dei sistemi di monitoraggio, dei teli di copertura, dell’abbigliamento tecnico e protettivo e molto altro.
L’attività è svolta con lavorazioni a ciclo continuo, dove sono prodotti principalmente filati elastici per il settore della calzetteria femminile. È in questo contesto che il reparto di ricerca e sviluppo di LeMur Spa ha progettato e realizzato una tecnologia di produzione brevettata a livello mondiale, già confermata in Italia, Europa, Giappone e Cina.
Il filo siliconico è registrato con il marchio Muriel e le varianti sviluppate fino ad oggi coprono diversi campi di applicazione: Muriel-Ts (primo premio all’ITMA), Muriel-Med, Muriel-Ray, Muriel-Sensor, Muriel-Grip, Muriel-Food. Ognuno di questi non rappresenta un vero e proprio prodotto finito, ma un componente aggiuntivo per tutti i prodotti che devono risolvere uno dei problemi che le svariate proprietà di Muriel può affrontare. In particolare, come ultimo sviluppo della gamma Muriel, LeMur ha sviluppato Muriel-Food che nel campo dei prodotti a contatto con gli alimenti rappresenta una novità assoluta perché è il primo filato elastico testabile secondo i più rigidi criteri dell’ultima direttiva Europea 10/2011.
Thomas Klotz, direttore generale di LeMur, spiega come il filo siliconico progettato e prodotto in esclusiva dall’azienda trentina trovi applicazione in settori anche molto diversi. «Muriel-med – dice Klotz – ha permesso di realizzare il primo filo elastico per la chirurgia plastica, estetica e correttiva, permettendo lifiting con invasività, costi e tempi di degenza ridotti. Con questo prodotto è anche possibile ottenere sistemi che vanno a contatto con la pelle, come ad esempio bendaggi per il trattamento di ferite o ustioni, fasce elastiche e calze per diabetici. Muriel-ts, invece, è impiegato per tessuti ignifughi elasticizzati, che sopporta temperature bassissime e altissime. Muriel-ray, poi, mantiene le sue proprietà elastiche anche dopo anni di esposizione ai raggi UV: l’uso primario va nel settore dell’ombreggiatura delle serre e delle grandi superfici vetrate. Muriel-sensor, ancora, modificato nella sua composizione, riesce a condurre elettricità e a variare la sua resistività elettrica in modo proporzionale all’allungamento applicato. Infine Muriel-grip viene usato per creare zone di grip direttamente nel tessuto senza lavorazioni aggiuntive».
Grazie a questo innovativo prodotto l’azienda trentina è stata premiata alla Fiera ITMA di Milano, la più importante a livello internazionale nel settore meccano-tessile, ricevendo i Future Materials Awards nella categoria “best innovation for protective textiles”. Un riconoscimento che premia l’azienda per gli investimenti effettuati negli ultimi anni in diversi progetti di ricerca condotti in Trentino.
L’innovazione si inserisce in un mercato caratterizzato negli ultimi anni da forti fluttuazioni, con grande difficoltà nella programmazione della produzione. La crisi che ha colpito anche il settore tessile ha spinto l’azienda a investire importanti risorse nella ricerca, con l’obiettivo di creare prodotti e mercati nuovi per garantire il mantenimento del sito produttivo in Italia, Paese con il costo energetico più alto d’Europa.
«Nel dettaglio i mercati di riferimento per Muriel – spiega Mario Dorighelli – sono al momento il Centro e il Nord Europa ma dopo l’ITMA, anche grazie al premio ricevuto, si sono avviati contatti e collaborazioni anche in Giappone, Stati Uniti, Sud America e Cina. In questi Paesi, negli ultimi decenni, si sono sviluppate industrie altamente competitive in grado di affrontare i mercati asiatici per l’alto grado di rinnovamento tecnologico. Queste aziende sono alla ricerca continua di prodotti innovativi e, quindi, qui è stato trovato terreno fertile e avviate partnerships in diversi settori».
In questo momento, spiega Thomas Klotz, stiamo lavorando per la definizione di importanti contratti con aziende interessate all’impiego del nuovo filato siliconico “muriel”, per diverse applicazioni:
- Produzione di reti elastiche da fornire alle portaerei, impiegate al momento dell’atterraggio dei velivoli, scelte per l’alta resistenza agli agenti atmosferici che permette di mantenere nel tempo il grado di elasticità anche in condizioni estreme;
- Produzione di abbigliamento high – tech utilizzato nei centri fitness e fisioterapici per un sistema professionale di allenamento tramite elettrostimolazione muscolare;
- Produzione di un tessuto impiegato da un’importante casa automobilistica.
«Stiamo inoltre lavorando per l’impiego di muriel-grip nella settore della calzetteria con l’inserimento del filo direttamente durante il processo di produzione con il risultato di ottenere un effetto grip sulla calza che impedisca di scivolare, una bassa compressione accompagnata ad un elevato confort, una maggiore traspirazione ed eliminazione del sudore.
In questi anni l’azienda ha avuto una forte crescita tecnologica, condizione necessaria per operare in un contesto, come quello Trentino, dove i fattori produttivi primari, quali costo del personale ed energetico, non sono favorevoli rispetto ad altri territori e questo ne ha evitato la delocalizzazione. Il nostro obiettivo – anticipa Dorighelli – è ora quello di far crescere l’azienda sul territorio allargando i benefici ad altre realtà industriali trentine interessate ad impiegare i nuovi filati siliconici per le proprie attività produttive»