Quando Alberto e Paolo hanno deciso di scommettere sul progetto della “Fattoria della Trota”, hanno voluto investire in qualità, rispetto del territorio e responsabilità sociale. Oggi “Trota blu” gestisce e controlla tutta la filiera dell’allevamento: dall’uovo di trota fino al pesce finito e trasformato in prodotti freschissimi, senza spine, pensati per la scuola d’infanzia e nidi. Già 160 istituti scolastici che hanno deciso di proporre in mensa i prodotti di Trota blu e PIT -Produttori Ittici Trevigiani: hamburger, polpette, salamelle e bastoncini. E’ una delle imprese presenti a Fiera 4Passi, una delle più importanti e partecipate fiere dell’economia e dello sviluppo solidale e sostenibile in Italia e il più significativo evento del Nordest sul tema: una grande festa di cittadini (70mila in due fine settimana nell’edizione 2015) e di espositori (quest’anno saranno oltre 180), supportata dall’impegno di oltre 300 volontari.
Tornando alla trota – bio, a Km 0 ma, soprattutto, freschissima – è frutto di un’organizzazione capillare e attenta fornisce pesce controllato, allevato non solo nel rispetto dei tempi biologici di crescita della trota, ma soprattutto con un’attenzione alla sua alimentazione. Dalla pesca al prodotto finito e consegnato passano solo poche ore; attualmente nel mercato nazionale non esiste alcun prodotto di pesce in grado di garantire freschezza e controllo di questo genere.
Tema dell’edizione 2016 è “Il Mondo si fa piatto” con un giro del mondo attraverso i sapori e le tradizioni legate al cibo: a qualche mese dalla chiusura di Expo, una lettura del tema legata all’agricoltura biologica e sostenibile, ai prodotti del commercio equo, ai sapori e le tradizioni legate al cibo sano e giusto, dall’Italia al mondo, attraverso incontri di approfondimento, dimostrazioni, degustazioni, show cooking.
A proposito di mondo: in fiera ci saranno Suleman, Aboubakar, Cheick, Sidiki, Ismael, Modibo e Mauro, i ragazzi che hanno dato vita al progetto di microcredito Barikamà, per la produzione di yogurt biologico e ortaggi bio. Arrivano dal Mali, Senegal, Guinea, Benin, Gambia, Costa D’Avorio, hanno lavorato nei campi dei caporali a Foggia, Rosarno, Nardò, raccogliendo pomodori per dieci ore al giorno, a 15 euro. Il progetto nasce proprio dopo la rivolta di Rosarno, nel 2010, quando i ragazzi sono stati aiutati ad ottenere i documenti per il permesso di soggiorno e ora, attraverso L’Associazione di Promozione Sociale e fondando la Cooperativa Sociale Barikamà (che in lingua Bambara’ significa Resistente) portano avanti un progetto di micro-reddito nato nel Marzo 2011 che consiste nell’ inserimento sociale attraverso la produzione e vendita di yogurt e ortaggi biologici.
Per questi ragazzi, lo yogurt era uno dei prodotti più facili da realizzare, nei loro Paesi infatti lo producono senza fermenti e senza riscaldare il latte. In Italia però hanno imparato a produrre uno yogurt adatto al mercato italiano, con procedimento biologico, utilizzando latte intero biologico pastorizzato prodotto dal Casale Nibbi (Amatrice) e fermenti lattici, ma senza addensanti, conservanti, dolcificanti o coloranti. Oltre allo yogurt, i ragazzi di Barikamà coltivano dal 2014 un orto bio e hanno inserito nel progetto anche Mauro, giovane ragazzo autistico, che collabora a livello informatico, offrendo la possibilità di lavoro a soggetti che trovano grande difficoltà nell’inserimento professionale.