«O reagisci, o la vita passa. Puoi, devi, pensare solo così quando – era l’1 gennaio del 2001 – perdi tuo padre in un incidente stradale, e a bordo di quella macchina ci sei anche tu, che hai 20 anni». Adis Zatta oggi ha 35 anni. Laureato in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, assessore alla Gestione del territorio e Protezione civile del Comune di Feltre (Belluno). «Una delle città più suggestive di tutto il Veneto», spiega, instancabile sostenitore della bellezza delle vette che dominano il paesaggio circostante, della storia testimoniata dal Castello di Alboino e dalle antiche mura che proteggono la città vecchia, il Duomo e il Palazzo della Ragione e il teatro de la Sena, una piccola Fenice.
«Le estati trascorse nelle montagne feltrine, quando era piccolo – racconta – hanno deciso le scelte di vita lavorativa e l’impegno amministrativo che sarebbe venuto dopo. Da quando aveva 5 anni, per 14 estati, ha trascorso
Ancora ricordi: «Non c’era il frigo e la carne si conservava nel “bus della neve”, un buco profondo tipico delle montagne feltrine dove la neve durava tutto l’anno. Ho imparato molto dagli uomini delle malghe. A mungere a mano, a fare il burro – un burro giallo, non bianco, perché le mucche al pascolo mangiavano i fiori! – e il formaggio, ma soprattutto il senso del dovere, di onestà e di umiltà, i doni della civiltà contadina. Ho cominciato un po’ alla volta ad apprezzare una vita fatta di natura, di animali, di paesaggio e di rapporti umani veri. Una vita fatta di silenzio e del “rito della polenta”: si accendeva il fuoco, si faceva bollire l’acqua di sorgente si cuoceva rigorosamente a mano per almeno 40 minuti».
Logico, con questi ricordi, scegliere di iscriversi all’ Istituto Agrario di Feltre, il “Don Antonio Della Lucia”, poi la laurea in Ingegneria a Trento, orientamento “difesa del suolo e protezione civile”. Dopo una breve esperienza da calciatore diventa un rugbysta nella squadra del Feltre. «Nel 2001, l’anno della perdita di mio padre, siamo stati promossi in serie B; ero il piazzatore della squadra. E’ uno sport di squadra molto bello, nobile. Duro ma leale. Ti insegna il rispetto per l’avversario ed in quota parte ti insegna ad affrontare la vita».
Si organizzano manifestazioni che ricordano i mestieri di una volta, e le tradizioni: se serve Zatta va in Tv a raccontare Feltre e i suoi prodotti, come la farina di Mais sponcio è tradizionalmente presente nella valle feltrina da quasi due secoli. La polenta che si ottiene secondo la tradizione viene cucinata in un paiolo di rame sul fuoco lento. Una volta cotta viene versata su un “taier” di legno e deve mantenere la forma del paiolo in cui è stata cucinata. E’ accompagnata dal formaggio “Schiz”, tipico delle malghe ottenuto dalla cagliata del latte appena munto. Il nome risale all’abitudine che i malgari avevano di recuperare i residui di cagliata che “ schizzavano” fuori dalle fascere. Il Piave dop è formaggio stagionato fatto con il latte montano della Provincia di Belluno il cui nome deriva dall’omonimo fiume (sacro alla patria). Oggi è prodotto da un solo caseificio. E ancora, fra i prodotti tipici i marroni tutelati dal “Consorzio Tutela Morone e Castagno del feltrino” costituito nel 1996, le noci feltrine, i fagioli di Lamon e fagioli gialet, utilizzati per insalate; l’orzo da cui si produce un’ottima birra. E i vini soprattutto della piana di Mugnai.

«Ho formato una famiglia, e l’ho voluta numerosa: nel 2002 io e mia moglie siamo andati a vivere insieme, un anno dopo l’incidente che mi ha tolto mio padre. Quando andavo all’Agrario tutti mi consideravano scarso, forse perché facevo il pastore-malgaro-casaro d’estate. Quando ho detto che volevo iscrivermi a Ingegneria i prof mi dicevano che ero fuori. Poi, quando mi sono laureato e sono tornato, mi hanno anche premiato in occasione di una festa celebrativa dell’istituto».
Il curriulum che mostra è lungo così: dal garden design alla prevenzione incendi. Poi, alle prese con il mestiere dell’amministratore locale, capisce che serve ancora più formazione: a luglio 2013 viene selezionato per la “Scuola ANCI per giovani amministratori” rivolta agli under 35 impegnati nell’amministrazione delle città e dei Comuni italiani. La mission della scuola è realizzare uno stabile presidio delle competenze critiche per il ruolo di amministratore comunale e un punto di accumulazione di best practice e di esperienze innovative per giovani sindaci, assessori e consiglieri comunali che siano capaci di migliorare il governo del territorio. Supera (a ottobre 2014) il percorso formativo di 300 ore con lo 0,9% di assenze e nel novembre 2014 diventa componente del direttivo di Anci Veneto (Associazione Regionale Comuni del Veneto), presidente della Consulta giovani amministratori e componente del Coordinamento nazionale Anci Giovani come coordinatore del Veneto.
Pochi mesi fa si è tenuta una maratona organizzata al Vodafone village di Milano, il 1° Hackathon Giovani amministratori – una selezione di 50 amministratori italiani under 36 – nato dalla collaborazione fra la scuola Anci per giovani amministratori e Vodafone. Un hackathon è una maratona di esperti, informatici e non solo, che si incontrano per collaborare e progettare insieme soluzioni. Il team di Zatta ha sviluppato All_Info, uno dei due progetti vincitori dell’hack nella categoria Impatto e sostenibilità – Ambiente e tutela del Territorio. La app è stata immaginata per supportare un’amministrazione locale nella diffusione di rischi in ambito ambientale e soprattutto allertamenti meteo in ambito Protezione Civile contribuendo ad aumentare la resilienza di una comunità.
“Perché racconto tutto questo? Perché credo nel merito, nella possibilità di ciascuno di reagire quando le cose vanno male, e quando nessuno crede che ce la farai”.
Nella foto, la promozione in serie B del Rugby Feltre nel 2001. Domani, 22 maggio, la squadra gioca per conquistare la serie B.