La pausa pranzo mobile aiuta la conciliazione vita lavoro: accordo firmato alla Came

Una pausa pranzo mobile ti permette di fare tante cose: recuperare i bambini a scuola, andare in palestra o a fare la spesa.

E’ una – ma non la sola – novità contenuta dall’integrativo alla Came, Gruppo trevigiano riconosciuto in Italia e nel mondo nel settore della home & building automation, dell’urbanistica e dell’alta sicurezza. Qui l’accordo integrativo aziendale firmato con le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil e Fim-Cisl, con il supporto di Unindustria Treviso, prevede flessibilità di orari, tutela della sicurezza, welfare aziendale, premio di risultato e formazione professionale. Un metodo che mette al centro la valorizzazione del capitale umano e il benessere dei dipendenti.

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In particolare verranno creati – in via sperimentale – nuovi profili orari in flessibilità di orario per agevolare la gestione della propria giornata e migliorare la conciliazione tempi vita / tempi lavoro. L’entrata con elasticità varrà per tutti i nuovi profili orari dalle 08.30 alle 09, con uscita della sera non prima delle 17.30. La pausa pranzo sarà mobile dalle 12 alle 14: minimo di 1 ora e massimo di 1 ora e mezzo.

came2Gli orari flessibili puntano a migliorare il work-life balance, in particolare per le neo mamme – le donne in azienda sono 120 – e in generale a conciliare al meglio le esigenze lavorative e la vita familiare. L’accordo comprende anche importanti novità per la parte economica e salariale con un premio di risultato per tutti i dipendenti, collegato al raggiungimento degli obiettivi di bilancio e un’indennità di presenza, riconosciuta per ogni giornata intera di presenza in servizio.

Came prosegue, inoltre, la strada intrapresa nel 2015, implementando il Piano Welfare e rafforzando il contributo offerto ai propri dipendenti e alle loro famiglie attraverso un piano di benefit flessibili. A ciascun dipendente, infatti, viene garantito un bonus di 200 euro da allocare all’interno della gamma di benefit messi a disposizione dall’azienda.

Grande attenzione anche per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, grazie al progetto di integrazione dei sistemi di gestione aziendali tra la sede trevigiana di Dosson di Casier e quella pordenonese di Sesto al Reghena. “Questo tema, che è parte integrante del nostro Dna, ha radici lontane”, spiegano dal quartier generale, “e ne dà conferma anche la certificazione BS OHSAS 18001 sulla sicurezza dell’ambiente di lavoro, simbolo di un modo responsabile di essere e fare impresa, che rende il gruppo trevigiano un pioniere in questo ambito tra le aziende del settore”.

came1“Siamo convinti che ogni azienda debba creare condizioni favorevoli per il benessere delle persone che vi lavorano – dice Paolo Menuzzo, presidente di Came Spa – Questo accordo, che è un esempio tangibile del nostro modo di fare impresa, nasce sulla scia di numerose iniziative di welfare sviluppate da Came negli anni come l’apertura dell’asilo nido aziendale e la mensa salutista a km zero. Grazie all’impegno dei nostri collaboratori abbiamo raggiunto importanti risultati di crescita aziendale e il contratto integrativo ci consentirà di avviare nuovi progetti e consolidare questo sviluppo per il futuro”.

Di proprietà della famiglia Menuzzo, Came Spa è una realtà fortemente legata alle proprie radici italiane. Presente sul mercato con 480 tra filiali e distributori in 118 Paesi del mondo, ha sede a Dosson di Casier in provincia di Treviso e possiede 6 stabilimenti produttivi a Treviso, Sesto al Reghena (PN), Avignone (Francia), Barcellona (Spagna) e Londra (Inghilterra). L’azienda conta più di 1.420 dipendenti e ha registrato un fatturato di 250 milioni di euro nel 2015. Grazie alle proprie soluzioni innovative per il controllo accessi, Came è stata scelta come partner tecnologico da Expo Milano 2015 e ha aperto le porte agli oltre 21 milioni di visitatori giunti da tutto il mondo a visitare l’Esposizione Universale. Con l’innovativo sistema di controllo accessi sviluppato per Expo Milano 2015, il gruppo trevigiano si è aggiudicato il Premio Innovazione Smau, che si propone di condividere i migliori esempi di innovazione digitale delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni italiane.