La pensione non arriva più il primo del mese (i consigli per rimodulare scadenze di bollette, utenze, cessioni del quinto)

Roma, 23 dicembre 2016

INPS: pagamento pensioni – Rata gennaio 2017

Nel mese di gennaio 2017, i pagamenti dei trattamenti pensionistici, degli assegni, pensioni e indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché delle rendite vitalizie dell’INAIL saranno effettuati il secondo giorno bancabile.
Il pagamento al secondo giorno bancabile è stato stabilito dall’articolo 6 del decreto legge 21 maggio 2015, n. 65.
Pertanto, la rata di gennaio 2017 sarà erogata da Poste e banche il 3 gennaio 2017.

Questo è il comunicato con cui l’Inps fa sapere della novità.

inps

Arrivano le prime segnalazioni sulla nuova tempistica dei pagamenti per i pensionati: a febbraio e marzo sarà il 2, da aprile a luglio di nuovo il 3 del mese, e così via, ma non più il giorno 1.

Pochi giorni di differenza che possono creare più di una difficoltà a chi fatica ad arrivare a fine mese: “Sono una pensionata da 1.050 euro al mese, quest’anno ne ho spesi 2mila per farmaci e cure. E poi l’affitto, le bollette”: così è ancora più difficile, ha denunciato la signora Lucia in un programma televisivo. Una segnalazione raccolta e rilanciata da Alberto De Franceschi, tributarista, che dà una chiave di lettura: “Il motivo che nessuno vuole meglio specificare è che l’Inps non vuole più pagare gli oneri bancari agli istituti di credito. Infatti il decreto legge del 21 maggio 2015, n.65, specifica al capo II, articolo 6, che nel corso del 2015 sono stati pagati oneri derivanti dal comma 1, valutati in 0,971 milioni di euro, in 6,117 milioni di euro per l’anno 2016, in 11,246 milioni di euro per l’anno 2017, in 18,546 milioni di euro per l’anno 2018 e in 26,734 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019. Questo – spiega l’esperto – produce un risparmio, in quanto – come specifica anche il comma 2 lettera A dell’articolo 6 – vengono ridotte le commissioni corrisposte agli istituti di credito e a Poste Italiane Spa che chiaramente andranno a recuperare con i tre giorni di ritardo sul contribuente. Così i problemi vengono spostati dall’ente ai cittadini: ancora una volta si andrà a pescare sulle tasche degli italiani”.

Che cosa accade ad esempio se una bolletta scade il primo del mese, quando la pensione non è ancora stata accreditata e non ci sono altre risorse? La bolletta scade e può esserci una mora da pagare: è solo un caso dei possibili problemi che conviene avere presenti: “Questo cambierà la dinamica delle scadenze finanziarie dei pensionati che dovranno fare molta attenzione con la provvista del denaro, che non sarà più il primo del mese, ma solo dopo il 2/3/4; pertanto bollette, utenze e cessioni del quinto (finanziamenti dei pensionati) dovranno essere rimodulati o in alternativa i pensionati dovranno richiedere alla banca un conto con elasticità di cassa (affidato), giusto per far fronte agli impegni imminenti. Non posso non rilevare che tra novembre e dicembre gli italiani sono stati chiamati a pagare diverse tasse ed imposte, non ultimo nella pensione di dicembre si fanno i conguagli delle tasse: pertanto sarà un amaro inizio d’anno”, conclude De Franceschi.

 

  • Angiolo Pontenani |

    Se è solo per codesto, è un pezzo che l’Inps dà segni di cattiva tenuta. Prima smisero di fare il modello 730 per gli assistiti, poi hanno smesso di inviare qualsiasi comunicazione, a cominciare dal Cud e dagli statini annuali e adesso ritardano il pagamento dei ratei. Chi li vuole se li procura online, dopo essersi registrato (ve lo immaginate un ultraottuagenario che accede ad internet? forse ci pensano i nipotini, sempre che ce li abbia, beninteso). Quindi, sempre peggio. Come diceva mio nonno “volta la carta e péggiora. Quanto al rischedulare i pagamenti mensili, c’è poco da fare. Non si può dire ad Eni, Enel, Telecom etc. che “io gli addebiti li voglio solo tra il 5 e il 10 del mese”. Loro fanno quello che gli pare e noi si va scoperti sul conto o si paga l’affidamento. il resto sono chiacchiere.

  • sefano |

    La banda di delinquenti mafiosi che ci ha governato negli ultimi 25 anni colpisce ancora. In conclusione le pensioni future non vorrebbero piu’ pagarle e i pensionati devono morire alla svelta, questo e’ uno dei modi per cercare di frenare il debito pubblico, che poi e’ stato speso in maniera scellerata dai nostri banditi politici negli anni precedenti. Siamo allo sbando allo sfacelo dell’Italia

  • DANTE MAIOLI |

    Allora nell’articolo che leggo, viene consigliato ai pensionati che hanno il c/c e quindi con i relativi pagamenti sul medesimo di richiedere alla banca “una elasicità” se vi è la necessità di riposizionare le scadenze, insomma l’affidamento del conto, ma attenzione tutto questo ha un costo e non di poco per cui altri problemi per noi poveri cittadini considerati carne da macello, e altro favore alle banche per i costi dei conti affidati……meditate gente…meditate gente, questa è oramai la canna del gas!!!!

  • MARIO TALLARICO |

    Non vorrei fare l’uccello del malaugurio ma questa è dimostrazione delle difficoltà di INPS sulle pensioni.-Gradatamente si passerà dal 3-4 del mese al 5-6-7-ecc fino allo spostamento di un mese che andrà perso a favore dei soliti maledetti politici Italiani che piano piano e sembre in modo indolore ci stanno operando alle “emorroidi”.-

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