Gli studenti del liceo artistico diventano designer per l’azienda dei tappeti di lusso su misura

“Vogliamo stabilire sinergie con le istituzioni del territorio, scuole superiori in primis, per incoraggiare gli studenti a vedere opportunità professionali all’orizzonte, valorizzare i loro talenti, invitarli ad esprimerli, cimentarsi dal vero su un lavoro concreto, perché noi crediamo nei giovani e nel loro futuro”. Francesco Olivo è il 38enne titolare e ceo di Platinum Custom Rugs, l’azienda di Carmignano di Brenta (Padova) leader nella ideazione e produzione di tappeti di alta gamma su misura.

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Fra vendite in Italia e all’estero (che valgono il 90% del totale), fra grandi e medie dimensioni, i tappeti prodotti su misura e concept del cliente dal brand Platinum Custom Rugs sono circa 300 all’anno. Qui 40 dipendenti realizzano manufatti di lusso, personalizzati per clienti di target elevato con colori, fibre, decorazioni e dimensioni scelte dall’acquirente. La procedura prevede che il cliente spedisca all’ufficio design il disegno da realizzare nel tappeto che più gradisce, oppure la foto di una trama da riprodurre, anche scegliendo tra i 50 disegni già preparati. A quel punto si selezionano la misura, il colore, il materiale e la costruzione preferiti. Il tappeto verrà disegnato e in massimo 48 ore sarà pronto il progetto, insieme al preventivo. Una volta confermato il progetto, verrà inoltrato tutto il materiale alla manifattura Indiana dell’azienda padovana, dove esperti artigiani procederanno alla realizzazione del tappeto, che sarà ultimato il circa 30 giorni e spedito in Italia e da qui, tramite corriere, in tutto il mondo.

Quale migliore palestra per giovani designer in erba che vogliano avere la possibilità di esprimersi con un interlocutore locale?

tappeto4L’idea di una collaborazione fra azienda e liceo artistico Fanoli di Cittadella è nata così: “Abbiamo proposto un concorso di idee – spiega Olivo – per la realizzazione grafica di un tappeto per la casa. Il lavoro consiste nella progettazione, da parte degli allievi, di un elemento decorativo e grafico a decoro di un tappeto di dimensioni cm. 160×230”.

Il concorso è aperto agli studenti dell’indirizzo Design, Arti Figurative e Architettura del Liceo Artistico della città murata ed è coordinato dalla professoressa Angelina Esposito. “Il soggetto può essere geometrico, astratto o floreale” – precisa Francesco Olivo – e può prevedere dei rilievi sulla scriminatura delle fibre, e a colori. Abbiamo preparato dei campioni con relativa scheda tecnica per dare modo agli studenti di capire le qualità di ogni filato. Insomma, li facciamo approcciare concretamente con i materiali del prodotto finito”.

tappeto3Entro fine febbraio gli studenti consegneranno i loro bozzetti e una volta che la giuria li avrà valutati, saranno decretate le idee vincitrici. “I nostri laboratori di manifattura Platinum Custom Rugs realizzeranno il tappeto con il decoro dello studente che ne ha ideato il disegno – conclude Olivo – e in ogni esemplare verrà riportato l’autore del concept e il nome della scuola”.

Il tappeto verrà,  infine, donato alla scuola e verranno corrisposti dei premi: un buono acquisto da 150 € per il vincitore, 100 euro quale 2° premio, 50 euro come 3° premio, per consentire ai designer in erba di acquistare ciò che può essere loro utile a fini artistici. Con molta probabilità il tappeto che uscirà dalle aule del liceo artistico di Cittadella sarà anche esposto in occasione del Salone del mobile di Milano.

 

  • graziella ascenzi |

    Vista l´entità dei premi previsti più che un´opportunità per gli studenti mi sembra sfruttamento del lavoro minorile. Si continua a considerare il lavoro giovanile privo di valore economico. Mi sembra un’ altra furbata di una impresa per avere idee a poco prezzo e una forma di “diseducazione” dei giovani che ormai sono sempre più convinti che lavorare gratis (una contraddizione in termini) o a basso prezzo sia normale. Non è così che una società civile crea possibilità di futuro per i propri giovani. Sarebbe stata un´ottima iniziativa se i premi avessero valutato il lavoro a prezzi di mercato.
    Un tema, quello dello sfruttamento, in particolare dei giovani, su cui i giornali dovrebbero indagare con serietà.

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