La crisi, il rilancio e l’innovazione, raccontati da tre pantaloni veneti

Tre aziende, tre fasi della loro vita completamente diverse e un prodotto – che sia di lusso o da lavoro – come filo conduttore.

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Il rilancio

In questi giorni a Firenze si è tenula la 91. edizione di  Pitti Immagine Uomo. Al Padiglione Centrale, piano inferiore, Stand T-14, ha fatto tappa GTA, azienda di Tencarola di Selvazzano (Padova), brand di pantaloni da uomo su misura e di alta qualità fondato nel 1955 dalla famiglia Tognolo, che nel 2014 è stato acquisito da una cordata di imprenditori italiani per essere rilanciato recuperando le tradizioni del made in Italy (a cominciare dal rientro delle produzioni) e aprendo nuovi mercati. Un formula che include lo stile, riconoscibile ed esportabile ovunque, e la sostenibilità (ogni pezzo di stoffa e accessorio è certificato per la qualità dei filati).

gta-fw17_18-panta_elementary_3In contemporanea all’evento di Firenze GTA lancia in tutto il mondo l’esclusivo servizio tailor-made attraverso cui sarà possibile avere il prodotto su misura cucito in 48 ore. Si avrà la possibilità di scegliere ogni particolare del pantalone prescelto e seguire ogni fase della lavorazione del capo: dalla scelta del tessuto, alla dimensione delle tasche e/o delle pence, e alla fine si potrà anche decidere di personalizzare e rendere unico il proprio pantalone con il ricamo della cifratura, un dettaglio per rendere unico il capo.

La crisi

Anche Zanella è presente in questi giorni al Salone Pitti Immagine Uomo, vetrina internazionale per la moda maschile di lusso. Nei giorni scorsi, dopo un primo incontro ricognitivo, l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan ha convocato un secondo tavolo per l’azienda ex Zanella di Caldogno (Vicenza) che produce pantaloni di lusso, destinati soprattutto al mercato Usa. L’invito è stato rivolto alle parti sociali (erano presenti CISL e CGIL e le RSU) e alle due aziende attualmente coinvolte: Vicenza Manufacturing, responsabile per la parte produttiva dello stabilimento e per i lavoratori, e la Tengram, proprietaria dello storico marchio. Tutt’e due le aziende sono straniere: la prima è svizzera e la seconda statunitense ed entrambi i loro legali rappresentanti sono americani. Questo comporta notevoli difficoltà per garantire la presenza in Veneto nei diversi appuntamenti che si rendono necessari per affrontare la vertenza in atto. Il tavolo si è concluso con l’impegno a riconvocare le parti, con la presenza delle due aziende, tra le fine di gennaio e le prime settimane di febbraio.

Tengram è proprietaria del marchio e committente per la produzione dei pantaloni. In ballo ci sono le condizioni che determinerebbero la chiusura dello stabilimento di Caldogno e il licenziamento di tutti i 94 lavoratori. “Ho compreso che a determinare questa difficile situazione per lo stabilimento produttivo vicentino – ha spiegato Donazzan – sarebbe la scelta dell’altra azienda, la Tengram, che ha acquistato un anno e mezzo fa il marchio Zanella, di spostare la produzione in sud Italia, precisamente a Salerno, giustificandola con il minor costo del capo prodotto”. Verrebbe così mantenuta la definizione di “made in Italy” che rappresenta un valore economico legato al bene prodotto e al suo nome.

Dunque, nel prossimo incontro l’obiettivo sarà “affrontare con ragionevolezza – sottolinea Donazzan – il tema della differenza del costo del lavoro tra sud e nord Italia, visto che le leggi sono le stesse e i nostri lavoratori non temono confronti. E mi auguro anche di poter convincere la stessa azienda a confermare gli impegni assunti un anno e mezzo fa in occasione dell’acquisizione di Zanella e quindi di far restare la produzione a Caldogno nell’attuale stabilimento”.

L’innovazione

Da giovedì 22 dicembre l’azienda vicentina Siggi è tornata sugli schermi TV grazie alla rinnovata partnership con MasterChef Italia, di cui produce gli ambitissimi grembiuli. Ma l’azienda di San Vito di Leguzzano, che si è fatta conoscere dal grande pubblico grazie all’abbigliamento legato al mondo della ristorazione, continua il proprio impegno tecnologico nell’ambito degli indumenti professionali anche in altri settori.

trinitySiggi ha infatti ottenuto il brevetto per l’invenzione industriale del Ministero dello Sviluppo Economico con Trinity, un pantalone che supera il tradizionale sistema delle taglie. Nell’etichetta non si troveranno le classiche taglie perché queste saranno solamente tre. La prima copre le taglie dalla 42 alla 46, la seconda dalla 48 alla 52, la terza dalla 54 alla 58. Ovvero, comprando un pantalone, si acquistano contemporaneamente tre diversi modi di indossarlo.

Una soluzione che, come spiega Edoardo Gallo, direttore commerciale Siggi, permette un ulteriore vantaggio economico e logistico per aziende e lavoratori: “Scegliendo Trinity i nostri clienti potranno acquistare solo tre misure e non 9 taglie, riducendo così i costi di magazzino e il rischio di errore nella scelta dell’assortimento”. Un’invenzione tutta made in Siggi che funziona grazie a un sistema multisize regolabile con zip posizionate in punti strategici del capo per adattarsi a ogni forma e dare il massimo comfort.

“Chi sceglie il nostro abbigliamento svolge lavori che possono richiedere posizioni scomode, rese spesso poco confortevoli da ciò che si indossa. Con Trinity – frutto di un continuo investimento in Ricerca&Sviluppo, è sufficiente regolare le zip per sentirsi a proprio agio in ogni situazione”, afferma Federica Marta, direttore prodotto di Siggi.

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