Serve una storia come quella di Riccardo Aldighieri, giovane stilista padovano, per dire che cos’è la capacità di uscire dalle zone di comfort.
Parlare di motivazione, del coraggio che si unisce alla creatività e vince ostacoli. Uno ad uno.
Nella foto il giovane stilista sfila in piedi, sia pur con l’aiuto di ausili, accanto ad una modella che indossa il primo abito disegnato da lui e intitolato “l’albero della vita”. Quando era piccolo gli era stato prospettato di rimanere su una sedia a rotelle.
All’incontro con Gigliola Camponogara, formatrice di Cercando il lavoro, Riccardo è arrivato con la sua bici e un messaggio: bisogna avere tanti sogni.
Ecco la cronaca del loro incontro (in un post scritto da @gigcampo)
Da piccolo, chiedeva spesso a sua madre: domani imparerò a camminare?
Un corpo con una paralisi, non solo alle gambe, anche alle mani, non lascia vie di uscita.
Uno dei momenti più duri – racconta il giovane padovano – è stato verso i 10-11 anni quando vedevo gli altri fare attività, muoversi e fare cose diverse dalle mie. Poi, a 15, qualcuno gli ha suggerito di lasciar perdere ogni tentativo di camminare da solo, il verdetto era inflessibile: sedia a rotelle e stop, lasciando stare ogni altro tentativo, che tanto non ci sarebbe stato alcun cambiamento.
Il coraggio e l’allenamento ora hanno reso possibile la deambulazione e, anche se la camminata non è fluida, è più autonoma. L’obiettivo di diventare indipendente è stato possibile anche grazie all’ambiente scolastico. Iscritto all’ultimo anno dell’Istituto Montagna di Vicenza, studia per diventare stilista di moda e dice di essere davvero fortunato a essere in una scuola dove compagni, professori, assistenti, lo aiutano in ogni necessità.
Ed è nell’ambito di una formazione tenuta da Elisabetta Lotito, Arianna Giaretta e Pierluigi Cerin – che si occupano di orientamento scolastico per il progetto, coordinato da Juri Devigili, Cercando il lavoro del Comune di Vicenza, per il quale collaboro – che ho conosciuto Riccardo. La formazione ha coinvolto gli studenti, come lui, interessati ad acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro, una volta usciti da scuola.
Ho trovato un ottimo ambiente al Montagna, mi fanno sentire a casa, è da qui che è nato un cambiamento dove ho tirato fuori il meglio di me , sottolinea, felice di essere stato in gita con la sua classe lo scorso marzo, per la prima volta in autonomia, a Budapest. Si illumina quando mi confida dell’enorme cerchio umano organizzato in una discoteca per festeggiarlo.
Accompagnato da un grande senso estetico, ha disegnato con le sue mani un abito da sposa chiamandolo “L’albero della vita – sì, le stesse mani che un tempo non gli erano per niente alleate. E ha camminato accanto alla modella che l’ha indossato. La sfilata organizzata lo scorso aprile da Osidea Onlus di Mira, a scopo benefico, era all’interno dell’evento “Un cordone per la vita”.
Mi fa bene desiderare un continuo movimento, voglio che il mio messaggio diventi utile alle persone che vivono una disabilità come la mia, e- mentre lo dice, gli occhi brillano e la sua mente corre oltre al tavolino del bar dove siamo seduti a festeggiare la nostra chiaccherata, iniziata attraverso i Social e trasformata in un incontro dal vivo.
La sua pagina Facebook è seguita da più di 10mila fan: racconta di sé e degli innumerevoli eventi ai quali viene invitato. Un suo video ha ottenuto 2.500.000 di visualizzazioni, un milione solo in un giorno. Si è divertito nell’incontro con Fedez durante una puntata di X Factor a Milano e di recente è stato alla sfilata di Versace Jeans (foto con papillon e giacca nera) e perfino in una trasmissione di cucina.
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