Porto di Trieste a Praga, denti made in Friuli per l’India, Vicenza incontra la Cina, Veronafiere accelera in Asia #AziendeConLaValigia

Il porto di Trieste promuove la sua anima mitteleuropea. Dopo i road-show a Monaco, Vienna e Budapest, lo scalo giuliano si è presentato a Praga ad una platea di 150 operatori del settore e investitori, con l’idea di rafforzare ulteriormente i rapporti commerciali e aumentare le connessioni ferroviarie con la Repubblica Ceca. Organizzato al centro Manes, in un palazzo storico degli anni ’30 affacciato sul fiume Moldava, l’evento di presentazione del porto e delle sue prospettive di sviluppo è stato promosso ed organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Praga e la Camera di Commercio Italo-Ceca.

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Durante i saluti di apertura, l’ambasciatore Aldo Amati ha sottolineato il ruolo strategico del porto di Trieste per il Centro-Est Europa, ma soprattutto le relazioni che il presidente dell’Authority giuliana, Zeno D’Agostino sta portando avanti su scala internazionale, specialmente con la Cina. A seguire gli interventi di Alessandro Pasquale, vice presidente della Camera di Commercio Italo-Ceca, e di Mario Carini delle Assicurazioni Generali che ha rimarcato il legame storico che unisce la compagnia assicurativa al suo porto, fin dalla fondazione. Sul ruolo di Trieste quale gateway per tutto il bacino mitteleuropeo si è soffermato il presidente D’Agostino.

Siamo un porto in controtendenza rispetto agli altri scali italiani. La nostra vocazione è internazionale: il 90% dei nostri traffici è diretto all’estero, mentre il 10% serve il mercato interno”. E continua: “Tutto quello che facciamo è collegato alla ferrovia. Lo sviluppo ferroviario del porto sta conoscendo una crescita senza precedenti, dai 5980 treni del 2015, siamo passati a 8681 nel 2017 e puntiamo a toccare quota 10.000 a chiusura 2018”.

Dal porto di Trieste, i terminal che offrono connessioni settimanali verso la Repubblica Ceca, sono il molo VII e VI. Dal terminal container di Trieste Marine Terminal, partono 3 coppie di treni alla settimana per Paskov. Si tratta di un company train, gestito da MSC, a cui si aggiunge anche il collegamento con 4 partenze alla settimana verso il terminal slovacco di Dunajská Streda, situato a sud di Bratislava. Questi due servizi, come ha sottolineato Michaela Svrckova, responsabile di MSC Praga per la Repubblica Ceca e la Slovacchia, hanno un utilizzo in import/export che raggiunge quasi il 100%, segno che il collegamento funziona e ha ampi margini di crescita sulle frequenze.

Numeri importanti anche per EMT, che storicamente ha sempre avuto una forte vocazione ferroviaria. Dal molo VI, ha spiegato Murat Boğ, manager di Ekol, il gruppo turco che controlla il terminal intermodale, partono invece 4 coppie di treni settimanali verso Ostrava, su cui vengono trasportati prevalentemente mobili, penumatici, collettame e componentistica di automobili.

Ottima la performance di TAL SIOT, che partendo dal porto di Trieste, rifornisce il 50% del fabbisogno energetico della Repubblica Ceca. Sono 3.775.722 le tonnellate esportate in questo paese nel 2017 (+93% sul 2016). La serata ha offerto ampie prospettive di business anche agli altri operatori triestini presenti alla missione, tra cui l’Associazione degli spedizionieri, l’interporto di Trieste, il gruppo Samer e la Trimar. L’evento è stato anche un importante occasione per ricordare i legami culturali e storici che corrono tra Trieste e Praga. E tornano le Generali nelle ultime immagini proiettate e commentate da D’Agostino con un giovane Kafka impiegato nel comparto vita, presso la Rappresentanza delle Generali di Praga tra il 1907 e il 1908. Non è mancato infine un richiamo al Porto Vecchio e alla macchine della Centrale Idrodinamica, originarie proprio dello storico distretto industriale di Praga, Karolinenthal, oggi denominato Karlin.

La missione si è conclusa con alcuni incontri istituzionali presso il Ministro dei Trasporti e la Direzione generale delle Ferrovie Ceche.

Advan esplora nuovi mercati

È nata da poco, ma già guarda all’espansione internazionale. Advan Srl, società specializzata nello sviluppo digitale nel campo dentale, nata lo scorso febbraio ad Amaro e controllata da Plan 1 Health, ha “messo i ferri in acqua” per un proficuo dialogo con l’estero durante l’ultima edizione di Expodental Meeting nel quartiere fieristico di Rimini.

Advan era presente presso lo stand del socio Astidental, nel settore riservato al digital workflow, con il suo sistema per l’implantologia dentale GTB. Oltre ai contatti con i visitatori della kermesse, l’azienda friulana ha incontrato oltre 15 distributori di oltre 10 Paesi, con gli operatori che hanno manifestato interesse a inserire nella propria gamma di prodotti il sistema GTB: con loro hanno dialogato Clara Pascotto, export manager di Advan, e il product specialist dell’azienda, Edoardo Ruzza. Fra le relazioni intessute con i professionisti stranieri, di particolare rilevanza quelli con dealer provenienti dall’India, un Paese in forte espansione e che promette di essere uno dei mercati più interessanti dei prossimi anni. Ulteriori contatti sono previsti per il mese di luglio, quando Advan Srl parteciperà a una missione economica organizzata dall’Unidi (Unione Nazionale delle Industrie Dentarie Italiane) in collaborazione con l’Ice a Mumbai, dove l’impresa friulana presenterà e promuoverà i suoi prodotti.

edoardo-ruzza-e-rosanna-quaglia-advanBuoni, quindi, i riscontri ottenuti a Rimini da Advan Srl nel contesto di Expodental Meeting, la più importante manifestazione fieristica del settore dentale a livello nazionale e fra le prime per rilevanza su scala europea. L’industria dentaria italiana, va ricordato, occupa posizioni di eccellenza: le qualità di aziende e professionisti collocano il nostro Paese al secondo posto in Ue dietro la Germania e al terzo nel mondo. A Expodental hanno preso parte oltre 300 aziende espositrici e l’iniziativa ha visto l’arrivo di oltre 80 buyer esteri provenienti da 28 Paesi che, oltre a visitare la fiera, hanno incontrato le realtà italiane del settore durante meeting mirati di carattere B2B; i visitatori totali dell’evento sono stati oltre 20.000.

«I risultati ottenuti durante la fiera – sottolinea Mario Zearo, presidente e amministratore delegato di Advan Srl – ci consentono di tracciare un bilancio particolarmente positivo: l’interesse per i prodotti di alta tecnologia italiana è molto vivo e la presenza delle più significative industrie fornisce una immagine positiva a tanti dealer che vengono da Paesi lontani, che magari conoscono maggiormente l’Italia per prodotti legati alla moda o al design in generale. Perciò – conclude – con queste iniziative siamo in grado di presentare anche altre eccellenze, come per esempio i nostri prodotti nel settore dentale».

Vicenza incontra la Cina

Confartigianato Vicenza, nell’ambito delle attività volte alla promozione del settore Moda grazie alla collaborazione costruita negli anni con il CCPIT – China Council for the Promotion of International Trade, organizza a Vicenza nei giorni dal 25 al 27 giugno 2018 una sessione di incontri B2B con buyer provenienti dalla Cina. L’evento è dedicato alle aziende vicentine e venete interessate a presentare la propria produzione e ad avviare nuovi contatti.
bandiera-della-cinaMODALITÀ DI SVOLGIMENTO – L’iniziativa prevede incontri B2B nella giornata di lunedì 25 giugno a Vicenza con possibilità di eventuali visite aziendali nelle giornate di martedì 26 e mercoledì 27 giugno.
Le aziende aderenti saranno selezionate dagli operatori esteri e, sulla base dei riscontri ricevuti, verrà organizzata un’agenda personalizzata di incontri – i colloqui si svolgeranno con interprete.
L’iniziativa sarà caratterizzata da una giornata di incontri azienda-operatore (business-to-business): lunedì 25 giugno dalle 14.30 alle 18.00 a Vicenza presso Centro Congressi Confartigianato Vicenza in via E. Fermi 201; visite aziendali guidate previa verifica dell’interesse manifestato dagli operatori esteri durante i B2B nelle giornate di martedì 26 dalle 9.00 alle 18.00 e mercoledì 27 giugno dalle 9.00 alle 13.00.

PROFILI DEI BUYER CINESI – I partecipanti a questo incoming sono ditte produttrici e distributrici Cinesi di prodotto finito interessate a: acquistare prodotti finiti dall’Italia; piazzare degli ordini da produttori italiani; cooperare nello sviluppo sul brand; distribuire marchi italiani nel mercato cinese.

COSTI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE – Per il B2B è previsto un numero limitato di 15 partecipazioni.
La quota di partecipazione per le aziende associate a Confartigianato è di € 200,00 + iva ed è comprensiva del costo per l’interprete, per i non associati contattare l’ing. Vladi Riva.
Le aziende interessate alla partecipazione sono invitate a compilare e inviare il Company Profile in lingua inglese tramite email a: v.riva@confartigianatovicenza.it entro il prossimo giovedì 14 giugno.

Per eventuali informazioni ed approfondimenti l’Ufficio Estero è a disposizione (Vladi Riva – tel. 0444 168316 – cell 348 5157760 – mail: v.riva@confartigianatovicenza.it).

Veronafiere accelera in Asia

Un’area collettiva dedicata al made in Italy, con vino e olio protagonisti in Asia. È il perimetro dell’accordo firmato ieri a Hong Kong da Veronafiere e l’Hong Kong Trade Development Council (HKTDC), proprietaria della International Wine & Spirits Fair che si svolge annualmente nella porta d’Oriente per il commercio asiatico. L’accordo bilaterale che si rinnova per il decimo anno, siglato dal dg di Veronafiere Giovanni Mantovani e dal suo omologo Benjamin Chau, prevede un piano di promozione targato Vinitaly e Sol&Agrifood, con l’olio che per la prima volta affianca il vino come simbolo del made in Italy agroalimentare. Tra gli impegni presi, la partecipazione con una collettiva tricolore di sotto i brand Vinitaly e Sol&Agrifood già a partire dalla prossima edizione della Hong Kong International Wine & Spirits Fair (HKIWSF, 8-10 novembre 2018); una ulteriore common lounge, in collaborazione con ITA Italian Trade Agency, dedicata alla collettiva del ‘Vinitaly Pavillion’ e la partecipazione della fiera asiatica alla prossima rassegna veronese.

cina2Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “L’accordo è un upgrade rispetto alla storia partnership HKTDC, già attiva dal 2009; sarà una presenza ad alto potenziale strategico per 2 prodotti che possono solo crescere nei mercati asiatici. L’agroalimentare italiano in Cina vale infatti poco più di 500 milioni di euro, con una quota di mercato che non supera il 4%: molto meno rispetto a tanti competitor europei. La rassegna di Hong Kong sarà preceduta da una sessione di certificazione dei nuovi ambasciatori del vino italiano, con i corsi della Vinitaly International Academy, realizzati in collaborazione con l’Agenzia Ice”. Fra i protagonisti della VIA, la neo Master of Wine Sarah Heller, vera e propria wine star del paese asiatico.

La Hong Kong International Wine & Spirits Fair, è il più importante evento dedicato al vino e agli spiriti che si svolge nel Sudest asiatico. Circa 20mila gli operatori attesi per l’11^ edizione provenienti da una settantina di Paesi e regioni della Cina continentale.

Tecnica esporta il 94%

L’ottima performance dei Moon Boot, promossi da doposci ad accessori moda, trascina il fatturato di Tecnica. Il gruppo chiude il bilancio 2017  con un fatturato che nel 2017 ha raggiunto i 365 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto ai 334 dell’anno precedente e migliore anche rispetto ai 361 milioni pianificati nel budget annuale.

Il gruppo basato a Giavera del Montello esporta il 94% della produzione. Per quanto concerne la differenziazione geografica, da segnalare l’ottima performance sui mercati di riferimento, sia quello statunitense, +9,4%, che quello tedesco, +7,6%. Cresce anche il mercato interno, +7,5%, in netta ripresa grazie alle nevicate precoci e abbondanti dello scorso inverno.

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