Il progetto tutto italiano che trasforma il passaggio dei veicoli e le frenate in energia: Autovie Venete lo sperimenta in A28

Quindicimila KW/h prodotti in un anno, 11mila tonnellate di anidride carbonica in meno, per una pista sulla quale transitano una media di 5/6 mila veicoli al giorno.

Si chiama Lybra il progetto che Autovie Venete sperimenterà, in A28,  su una pista del casello di Cordignano. Se il test confermerà i dati delle proiezioni, Lybra verrà poi esteso man mano a tutti i caselli della rete di Autovie Venete, a cominciare dalla barriera di Trieste Lisert.

LYBRA è il dispositivo per il recupero di energia dal traffico, nato e sviluppato da un’idea completamente italiana, senza eguali a livello mondiale.

lybra2

Il sistema è capace di convertire l’energia cinetica dei veicoli in transito ed in rallentamento, assorbendo di fatto la loro decelerazione e convertendola in energia elettrica, energia che, da sempre, viene dissipata e non verrebbe mai utilizzata. L’ulteriore valore aggiunto è riferito all’ambiente: il calore ed i gas di scarico dispersi nell’aria vengono notevolmente ridimensionati con una minore dispersione di Co2. Non ultimo, il sistema contribuisce ad aumentare la qualità della sicurezza stradale, inducendo i veicoli a rallentare dove già previsto, come ad esempio in prossimità di una barriera autostradale. Il progetto è stato presentato a Trieste, nella sala convegni di Friulia, in via Locchi, ed è sviluppato da un partenariato di imprese. Oltre ad Autovie, infatti, ci sono Underground Power (Up), rappresentata dal presidente Andrea Pirisi e da Marco Orsini, vice presidente di  Intermatica.

L’intuizione vincente è di Underground Power – UP, startup nata nel 2011 e pluripremiata nel settore dell’energia rinnovabile anche dal Ministero dell’Ambiente che l’ha selezionata come una delle 10 PMI Italiane più promettenti nel settore del CleanTech. Intermatica diventa per UP il Partner commerciale ideale grazie alla sua attenzione verso le nuove tecnologie, lo sviluppo e l’integrazione di queste. Autovie Venete, alla quale è stato presentato il progetto, è stata la prima Concessionaria a decidere di sperimentarlo sulla sua rete autostradale. “Si tratta di un test – ha sottolineato il presidente Maurizio Castagna –  che non ha uguali nel mondo e quindi siamo doppiamente orgogliosi di essere parte attiva della sperimentazione. Il traguardo è quello di trasformare il traffico in risorsa e gli agenti inquinanti in energia”.

lybraCome funziona praticamente Lybra?

Il sistema verrà installato proprio all’inizio della corsia del Telepass, in una zona dovè è già previsto che i veicoli rallentino. L’energia dissipata frenando si traduce in calore e gas di scarico: Lybra ha l’obiettivo di agira prima che l’energia venga dispersa e sprecata, trasformandola in energia elettrica. Come?

Un dispositivo modulare brevettato viene installato su strada, in questo caso nella pista telepass del casello, nelle zone di decelerazioni. Quando il mezzo transita su Lybra, il suo peso ne comprime la superficie e durante questo processo, la compressione attiva un generatore contenuto all’interno del modulo che trasforma l’energia cinetica in energia elettrica. L’energia cinetica raccolta, viene trasformata in energia elettrica stabilizzata e collegata ad un inverter fotovoltaico per il collegamento alla rete. Ciò, per il casello, significa poter utilizzare l’energia prodotta dal traffico per alimentare gli impianti. Semplicissima la manutenzione che viene effettuata dalla ditta installatrice una volta all’anno con una modalità che garantisce il mantenimento di tutte le caratteristiche del “tappeto” di gomma vulcanizzata (protegge da ogni agente atmosferico) sul quale transitano i veicoli.

La mission della startup è trasformare un problema – il traffico – in energia, “Dovete solo continuare a fare ciò che fate ogni giorno mentre noi ci occupiano di rendere le strade più sicure e produrre energia pulita. Il traffico è responsabile per il 60% del consumo di petrolio e per il 30% delle emissioni di CO2, ma ora tutti assieme possiamo trasformarlo in una risorsa”.

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