Obiettivo: trasformare le finestre di casa in pannelli solari, e i grattacieli in vere e proprie centrali elettriche a zero emissioni.
E’ questa la tecnologia rivoluzionaria che Glass to Power si prepara a sviluppare nel Polo Meccatronica. Oggi, giovedì 10 gennaio, l’inaugurazione dei nuovi spazi dell’impresa all’interno dell’incubatore 4.0 di Trentino Sviluppo a Rovereto. Nata nel 2016 come spin-off dell’Università di Milano – Bicocca, Glass to Power è passata rapidamente dall’idea alla sua applicazione industriale, grazie anche a due campagne di equity crowdfunding a cui – in meno di 50 giorni – hanno aderito 500 investitori apportando più di 2 milioni di euro: un record in Italia, dove mai prima una raccolta pubblica aveva raggiunto simili cifre.
A rivelarsi decisive, nella scelta dei soci fondatori di trasferire e far crescere la propria attività in Trentino – comunica la Provincia autonoma – sono state la presenza di un’Università all’avanguardia che forma tecnici altamente qualificati e l’ormai consolidato sistema territoriale di supporto della ricerca industriale. Ad inizio 2018 Glass to Power aveva infatti presentato in Provincia la richiesta di contributo per il progetto NanoFarm, legato allo sviluppo delle finestre fotovoltaiche. La richiesta è stata approvata nel giugno scorso, con un finanziamento di 1,1 milioni di euro su un totale di 1,5 milioni.
E così, ad un anno esatto dalla prima interazione tra il sistema Trentino e il progetto NanoFarm, tutto è pronto in via Zeni per cominciare la ricerca che moltiplicherà per mille la capacità produttiva di nanoparticelle di Glass to Power portandola da quella attuale di qualche grammo al giorno fino all’ordine del chilogrammo ed oltre.
Proprio questi nanomateriali sono alla base della tecnologia dei concentratori solari luminescenti (LSC) che prevede l’inserimento in lastre di materiale plastico di particolari nanocristalli capaci di capaci di convertire la luce solare in raggi infrarossi. Questi ultimi vengono poi riflessi all’interno del pannello fino ad arrivare al bordo dello stesso, dove una sottile striscia di celle fotovoltaiche convenzionali li converte in corrente elettrica. In questo modo l’energia fluisce invisibile dai vetri trasparenti delle finestre e viene incanalata verso i sistemi di accumulo oppure destinata all’impiego immediato per le più diverse utenze, sia domestiche che industriali.
Il prodotto – già brevettato nei principali Paesi del mondo – verrà sviluppato nel Polo Meccatronica in uno spazio produttivo di 400 metri quadrati, eventualmente aumentabili fino a 1.200 metri quadrati, e sarà pronto per essere commercializzato sul mercato entro l’estate.
Importanti le ricadute sull’occupazione. Ad oggi sono infatti già stati assunti a Rovereto 4 nuovi dipendenti tra ricercatori e tecnici specializzati, che per la fine del 2019 saranno 10 e a regime arriveranno a 30.
Possibili partnership in vista anche per le aziende della filiera trentina del vetro. Trentino Sviluppo si è infatti già attivata per mettere in contatto Glass to Power con chi sul territorio produce e costruisce lastre in materiali plastici, vetrocamere e serramenti e potrebbe dunque essere potenzialmente interessato all’innovativa tecnologia sviluppata dall’azienda.
“Siamo felici – osserva Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo – che Polo Meccatronica sia stato scelto da un’impresa virtuosa che ben esprime i valori che stanno alla base dei nostri hub tecnologici, per la sua capacità di legare trasversalmente tecnologie altamente meccatroniche e innovazione green, puntando sulle competenze dei giovani formatisi sul territorio ed utilizzando le opportunità offerte dagli strumenti provinciali a supporto della ricerca industriale. Questo risultato è frutto di un lavoro di squadra e testimonia ancora una volta la capacità del sistema Trentino di proporsi con successo quale territorio ideale dove investire per portare sul mercato importanti progetti di innovazione”.
Soddisfatto anche l’amministratore delegato di Glass to Power, Emilio Sassone Corsi: “Il Trentino – spiega Sassone Corsi – offre le migliori condizioni di sviluppo per un progetto innovativo come il nostro. Fin da subito, siamo stati pienamente supportati dal Dipartimento di fisica dell’Università di Trento, specializzato tra l’altro nella realizzazione di nanoparticelle al silicio. In più, abbiamo avuto l’immediato interesse dell’amministrazione provinciale che ha fatto il suo progetto, finanziandolo al 75% del suo valore”.