La Giunta comunale di Venezia ha approvato, su proposta dell’assessore alla Toponomastica Paola Mar, l’intitolazione a otto donne “che hanno segnato la storia della nostra Città e del nostro Paese, di altrettanti nuovi punti viabilistici di collegamento, siano esse strade o rotatorie, tra via Amerigo Vespucci e via Ugo Vallenari a Mestre, ad oggi ancora prive di denominazione”.
“Dopo l’intitolazione dei giorni scorsi a Chiara Silvia Lubich, fondatrice del ‘Movimento dei Focolari’, della rotatoria di Zelarino su via Castellana, e ad Eunice Kennedy, fondatrice di ‘Special Olympics’, il più diffuso programma di attività sportive nel mondo per persone con disabilità intellettive, del parco di viale don Sturzo a Carpenedo, abbiamo deciso di proseguire con il dedicare importanti snodi viabilistici della città a donne che, con la loro vita, le loro azioni, i loro successi e il loro impegno hanno reso lustro a Venezia, all’Italia, all’Europa e al mondo intero. Una toponomastica tutta al femminile per dimostrare che la Città di Venezia riconosce a queste otto donne di essere, ancor oggi, un esempio per le nuove generazioni”.
Chi sono:
Maria Boscola, la regina del remo, che nel Settecento si conquistò il merito di essere la più celebre e titolata regatante delle grandi occasioni della Serenissima
Lyde Posti Cuneo (Genova 1920 – Venezia 25 agosto 2007) che proprio in questa città ha trasformato la sua malattia, la sclerosi multipla, in un momento di riscatto diventando presidente della Sezione provinciale dell’A.I.S.M. e la fondatrice de ‘il Circolo’ dove i disabili e i loro familiari potessero incontrarsi uscendo dall’isolamento e recuperare la socialità perduta
Ondina Valla (Bologna 1916 – L’Aquila 2006), prima campionessa olimpionica italiana che conquistò l’oro sugli 80 metri ostacoli a Berlino nel 1936
Maria Bellisario (Ceva 1935 – Torino 1988), una delle più illuminate imprenditrici italiane, convinta sostenitrice della meritocrazia e della gerarchia del merito, tanto da essere ancor oggi ricordata come la donna manager più famosa d’Italia
Marie Curie (Varsavia 1867 – Passy 1934), prima donna ad insegnare alla Sorbona di Parigi, dove lei stessa si laureò in fisica e matematica, a vedersi assegnati due premi Nobel: il primo nel 1903 per la Fisica per uno studio sulle radiazioni e nel 1911 per la Chimica per aver scoperto il radio e il polonio
Norma Cossetto (Visinada 1920 – Antignana 1943), studentessa italiana, istriana di un paese vicino a Visignano, uccisa da partigiani slavi nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani ed insignita della medaglia d’oro al merito civile alla memoria,
Edith Stein (Breslavia 1891 – Auschwitz 1942) donna di origine ebraica, convertita al cattolicesimo e martire della Shoah.Una donna che decise di prendere i voti come monaca dell’Ordine delle Carmelitane scalze con il nome di Teresa Benedetta della Croce e che durante il periodo buio dei rastrellamenti venne arrestata nei Paesi Bassi e condotta ad Auschwitz dove venne trucidata. Papa S. Giovanni Paolo II la proclamò Santa e Patrona d’Europa.
Tina Anselmi (Castelfranco Veneto 1927 – 2016), donna più volte deputata della DC e, nel 1976, prima donna Ministro della Repubblica italiana con un incarico al dicastero del Lavoro e poi a quello della Salute. Proprio a lei, nonostante non siano ancora trascorsi i dieci anni dalla morte abbiamo intitolato un nuovo asse importante della viabilità cittadina”.
“Infine – conclude Mar – voglio sinceramente ringraziare la vicesindaco Luciana Colle, i consiglieri comunali Francesca Rogliani, Barbara Casarin, Matteo Senno e Giovanni Giusto, la Fondazione Bellisario e la Commissione Pari Opportunità Chimici del Veneto per aver sottoposto al mio Assessorato e all’Amministrazione la proposta di assegnazione di un toponimo a queste donne eccezionali”.
Non sono molte le donne ricordate nelle strade delle nostre città, e nella maggior parte dei casi si tratta di figure religiose. Targhe e intitolazioni che fanno capire quanto la memoria storica femminile sia stata “boicottata”, dimenticata, anche calpestata: “Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memorabilità – spiegano all’associazione Toponomastica femminile, che ha referenti in ogni regione italiana – Ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili, quali sono le conseguenze nella percezione delle persone?”.
Qui c’è la mappa completa.
Fra le ultime intitolazioni, quella del settore «Distinti» dello stadio veneziano Penzo dedicato a Valeria Solesin, giovane ricercatrice uccisa nella strage del Bataclan.
E in Friuli VG: