Il sindacato della moda lancia una campagna di solidarietà per i marchi del tessile “made in Treviso”

“Un gesto di solidarietà da parte di tutti, cittadini e consumatori, per garantire un futuro brillante a Treviso e far tornare queste aziende attrattive agli occhi dei giovani trevigiani, sia come brand da indossare che come luoghi di lavoro a cui ambire”; è una campagna di solidarietà diffusa per sostenere la moda trevigiana quella lanciata dalla Femca Cisl: “Comprate il made in Treviso”.

Alla base ci sono gli ultimi dati economici di settore: “L’indagine congiunturale di Unioncamere relativa al quarto trimestre 2018 non lascia spazio all’ottimismo – spiega il segretario generale aggiunto Gianni Boato – la produzione e l’export, in Veneto, hanno registrato un rallentamento. I dati Istat, che indicano una caduta di oltre il 7% del fatturato industriale italiano su base annua, fanno presagire un 2019 oggettivamente complicato per l’economia. Il dicembre nero per il fatturato e gli ordinativi nel settore degli autoveicoli avrà forti ripercussioni, anche nella Marca trevigiana, sul comparto del vetro, della gommaplastica e della chimica. Una industria, quella chimico-plastica, che in provincia di Treviso occupa 15mila addetti e che, negli anni della grande crisi, è riuscita a reggere laddove ha saputo affrontare la sfida dei mercati globali investendo in innovazione, ricerca, tecnologia e capitale umano”.

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Non si può purtroppo dire lo stesso delle grandi aziende della moda: marchi che hanno fatto grande il “made in Treviso”, ma che fanno ancora fatica a ritrovare una loro adeguata collocazione nello scacchiere del mercato italiano: “Sono i brand che hanno fatto la storia del nostro territorio, quelli che in questi ultimi dieci anni hanno registrato il segno meno nei bilanci di fine anno, ma che non si sono arresi di fronte alle difficoltà: il Gruppo Benetton si sta giocando il tutto per tutto, il distretto del calzaturiero a Montebelluna è ancora in sofferenza ma è presente in tutto il mondo, quello dello sport-system invernale, dopo un decennio complicato e diverse ristrutturazioni, negli ultimi 24 mesi è riuscito a ricollocarsi solidamente nel mercato mondiale con prodotti di alta qualità”.

Se difendere l’industria deve rappresentare oggi il vero interesse nazionale, tutelare e promuovere il “made in Treviso” dev’essere in questa fase il primo obiettivo territoriale, è la tesi del sindacato. “Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre aziende e dei nostri lavoratori che hanno reso grandi le imprese. I brand di Marca vanno sostenuti, sia con politiche industriali adeguate e una maggiore condivisione degli obiettivi, che con una nuova forma di solidarietà diffusa che coinvolga in primo luogo i cittadini trevigiani, chiamati a sostenere con gli acquisti delle nuove collezioni la grande moda trevigiana”.

In famiglia, di fronte a un problema, tutti i componenti si mobilitano per dare una mano: di qui l’appello a fare “allo stesso modo: oggi, siamo tutti chiamati a valorizzare ciò che viene prodotto nel nostro territorio, contribuendo a dare una spinta propulsiva al mercato interno. I trevigiani sono da sempre protagonisti di grandi gesti di solidarietà e non si sono mai tirati indietro di fronte alle emergenze: basti pensare al contributo di aiuti dati per far fronte ai danni provocati dal maltempo nel bellunese lo scorso novembre”.

L’iniziativa #comprabellunese ha avuto a novembre una grande diffusione, così come il primo catalogo solidale degli agricoltori Dolomitici.

Quella della caduta dell’economia, nel corso di quest’anno, rischia di tornare ad essere la vera emergenza del 2019, sostiene la Femca Cisl: “L’appello è di far emergere e prevalere il senso di appartenenza per chi ci ha reso importanti nel mondo, per tutti quei lavoratori che ancora oggi si impegnano ogni giorno con grande senso di responsabilità affinché si rispettino i tempi di consegna, si possano creare nuovi modelli e si cerchino nuove strade per il rilancio dei marchi. Oggi forse la fatica è maggiore di ieri. Ma è importante un gesto di solidarietà da parte di tutti, cittadini e consumatori, per garantire un futuro brillante a Treviso e far tornare queste aziende attrattive agli occhi dei giovani trevigiani, sia come brand da indossare che come luoghi di lavoro a cui ambire. Lavorare per queste imprese significa infatti far parte di un universo professionale che dialoga col mondo intero, ma anche sostenere attivamente la tenuta e lo sviluppo socio-economico del nostro territorio”.