Aspettando le grandi opere il Veneto difende il “treno dell’economia”: il Frecciarossa della mattina presto per Roma

Una proposta per salvare il “direttissimo”: quel treno Frecciarossa che partiva da Venezia alle 6,06 del mattino, passava per Padova ma non fermava ne’ a Bologna ne’ a Firenze, di fatto unendo il Veneto alla capitale dove si poteva arrivare alle 9,30.

f68cd880-f834-4eaf-9fc5-d587647687f2

Un assaggio di Alta velocità cancellato dal nuovo orario Trenitalia fra le proteste delle categorie economiche; l’alternativa è un treno che a Roma arriva alle 10,10, ed è un Freccia argento che ci mette 40 minuti in più. Un passo indietro che all’annuncio aveva fatto mobilitare anche il Consiglio regionale Veneto fra interrogazioni e proteste.

Ora però una proposta per convincere Trenitalia Spa a ripristinare il treno diretto Frecciarossa Padova-Roma, c’è. Il documento sarà sottoscritto nei prossimi giorni e prevede la richiesta di un accorpamento delle due corse attualmente rimaste al mattino (treni delle 5.53 e delle 6.53 in partenza da Padova) con un unico treno che transiti dal capoluogo patavino attorno alle 6.30. La soluzione è emersa durante una riunione convocata dal presidente della Provincia di Padova Fabio Bui alla quale hanno partecipato anche il sindaco Sergio Giordani, il consigliere provinciale delegato ai Trasporti Elisa Venturini, il consigliere comunale Luigi Tarzia e i principali rappresentanti delle categorie economiche, produttive e sindacali del territorio“.

Questo è il treno dell’economia – ha spiegato il presidente Bui e non possiamo perderlo. Non facciamo una battaglia per ripristinare la corsa delle 6.32, ma per avere il servizio ad un orario mattutino che consenta agli operatori economici del Veneto che afferiscono alla stazione di Padova, di raggiungere Roma in tempi compatibili con le attività di lavoro. Questo documento parte da una proposta del Governatore Zaia e sarà anche allargato ai presidenti delle Province di Treviso, Vicenza e Venezia. Infatti, la stazione di Padova serve anche il bacino di Vicenza, Treviso e Rovigo, dunque questo non è un servizio per i soli padovani, ma per tutta l’area produttiva che da sola rappresenta la quota più significativa del Pil veneto e tra le più alte del Pil italiano. Di sicuro non ci arrendiamo perché il Nord Est è il motore dell’economia e merita infrastrutture all’altezza dei numeri economici che produce ”.

Il sindaco di Padova Sergio Giordani si è inoltre impegnato a contattare personalmente i vertici di Trenitalia per portare avanti il progetto riorganizzativo che favorisca una soluzione alternativa alla soppressione del treno. Il tavolo  – fanno sapere i promotori – proseguirà la sua lotta affinché la soluzione sia trovata entro maggio, quando entrerà in vigore il nuovo orario dei treni.