Marchio di qualità e disciplinare per la birra artigianale veneta: 24 birrifici in regione

Un marchio di qualità e un disciplinare per valorizzare la birra artigianale veneta. È iniziato il percorso che poterà alla realizzazione di #BirraArtigianaleDiQualità o semplicemente #BAQ, il marchio fortemente voluto dalla Categoria Birrai di Contartigianato Veneto col supporto di EBAV (Ente Bilaterale di Artigianato Veneto).

Dopo la legge regionale 2016 sui birrifici artigianali e a fronte di un mercato in continua espansione, l’obiettivo è dunque quello di certificare la qualità dei birrai veneti, che potranno ottenere il riconoscimento al termine di un “percorso di qualità”, che vedrà in campo diversi attori, dai birrifici ai tecnici esperti in materia. Il disciplinare redatto per ottenere il marchio #BAQ è frutto di un lungo lavoro di studio e analisi operati dai birrai veneti per i birrai veneti.

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Il mercato della birra artigianale è in continua evoluzione, un contesto economico-produttivo che ha sempre più appeal e, proprio per questo, ha visto comparire molti più attori rispetto a quello che il mercato stesso è pronto a ricevere. In questo contesto, aumentare la qualità del prodotto, offrire garanzia al consumatore e comunicare al meglio le caratteristiche dei birrifici indipendenti veneti è una vera e propria necessità. Ecco da qui l’esigenza nata nell’ambito della Categoria Birrai di Confartigianato Veneto di stabilire delle “regole comuni”, un disciplinare appunto. Il tutto in una Regione, il Veneto, che ha già riconosciuto l’eccellenza dei birrifici artigianali con un’apposita legge nel 2016.

ivan-borsato“Il disciplinare serve a certificare l’impegno e la dedizione verso la professione di birrai indipendenti per la qualità, seguendo le tre “S”: Sistema”, “Sicurezza” e “Stabilità”. Ciò significa la capacità di organizzare in maniera ottimale il proprio ambiente di lavoro, dallo stoccaggio delle materie prime alla tracciabilità del prodotto finito, passando anche attraverso il layout di laboratorio. Un buon “sistema” limita lo spreco di tempo e di risorse, dando garanzia di continuità. Sicurezza: solo applicando le corrette prassi di igiene e sicurezza alimentare e ottimizzando i processi di pulizia e sanitizzazione, possiamo garantire un prodotto sicuro, libero da contaminazioni e difetti che potrebbero manifestarsi in futuro. Ed infine stabilità: Non possiamo scendere a compromessi, il controllo di laboratorio e l’autocontrollo interno sono tasselli fondamentali e irrinunciabili per garantire nel tempo stabilità del prodotto finito, anche dal punto di vista organolettico e sensoriale – spiega Ivan Borsato (nella foto), presidente della Categoria Birrai – Per questo, più che il marchio, il vero obiettivo è il percorso che poterà i vari birrifici a ottenerlo. In questo modo, il consumatore potrà avere la certezza e la garanzia di un prodotto di massima qualità. Il passo successivo sarà poi la promozione e la diffusione del marchio, tramite iniziative ed eventi dedicati”.

logo-baqIl disciplinare è rivolto a tutti i Birrifici Indipendenti che abbiano sede legale e produttiva in Veneto e che producano esclusivamente “birra artigianale” così come definita nella legge, associati a Confartigianato. I birrifici aderenti dovranno produrre almeno una birra che contenga una materia prima prevalente o un ingrediente caratterizzante con origine e tracciabilità nel territorio Veneto.
Il progetto ha per ora un respiro regionale, ma punta ad essere esportato altrove. La qualità è un concetto indiscutibile e uno dei pochi argomenti che mette tutti i birrai d’accordo.

Secondo i dati della Federazione Alimentazione e relativi Mestieri (Imprese artigiane e dinamica –
Imprese registrate al 31 dicembre 2018 – dinamica al netto delle cessazioni d’ufficio) ci sono 24 birrifici in Veneto: sei a Verona e altrettanti a Treviso, cinque a Vicenza, tre a Padova , due rispettivamente a Belluno e Venezia.
E non a caso questo blog si è occupato spesso di birra a Nordest: con la legge veneta per la promozione e valorizzazione del settore, con la prima bottiglia in Braille (nata da una amicizia), con la storia di due giovanissimi birrai e, spostandoci in Trentino, con la birra di tre amiche.

 

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