Cinque sfide su cinque diversi temi, per altrettanti hackathon in differenti territori del Veneto: la call è rivolta a giovani startupper e aspiranti innovatori sociali, chiamati a misurarsi intorno a cinque problemi del nostro presente o del prossimo futuro per cercarne le soluzioni, immaginando progetti imprenditoriali socialmente innovativi e realizzabili. È la proposta di “Veneto Smart: 5 sfide per il Veneto del 2030”, progetto promosso da Adecco Formazione e finanziato dalla Regione del Veneto, nell’ambito di “INNVeneto”, con la partnership di Università Iuav di Venezia, cooperativa Cssa, Cooperativa Sumo, Fondazione Adecco, Q&B, Apindustria e Foxwin.
Nei diversi appuntamenti i partecipanti saranno invitati a mettersi in gioco sui temi dello spreco alimentare, il made in Veneto, l’invecchiamento attivo, il riciclo e l’economia circolare, i trasporti e la mobilità sostenibile. L’obiettivo del progetto nel suo complesso è dare vita a un sistema di “innovatori sociali” ad alte competenze e costruire una community imprenditoriale dell’innovazione sociale per il Veneto.
Ad aprire il tour dei cinque “social hackathon” quello in calendario da giovedì 14 a sabato 16 marzo al Forte Marghera di Mestre, sede scelta proprio per la sua interessante esperienza di innovazione sociale.
Nelle tre giornate i partecipanti si sfideranno in un gioco che vedrà vincitore il gruppo capace di proporre l’idea imprenditoriale più efficace, innovativa e concreta sul tema, appunto, dello spreco alimentare. Un problema che tocca da vicino anche l’Italia, perché il nostro Paese getta via 5 milioni di tonnellate di cibo in un anno, quantità che equivale a una perdita di circa 13 miliardi di euro e 13 milioni di tonnellate di CO² emesse (fonte: “Surplus food management against food waste”, studio realizzato per conto della Fondazione Banco alimentare onlus). La lotta allo spreco alimentare è difficile e urgente, ed è questione che pone l’accento sugli squilibri e sulla disparità sociale tra chi il cibo lo spreca e chi non ne ha. Con un grande paradosso: oggi si produce molto più cibo di quello effettivamente consumato, e si butta circa un terzo di ciò che è prodotto.
Dopo l’inquadramento del problema da parte di un esperto, i giovani partecipanti sono chiamati a presentare la loro idea progettuale; poi la votazione e la selezione di quelle migliori e la costituzione dei team che si metteranno al lavoro per il suo sviluppo. Per i progetti selezionati l’opportunità di prendere parte a un percorso mirato di formazione che ne supporterà e accompagnerà lo sviluppo e sei mesi di consulenza gratuita per favorire l’accesso a canali di finanziamento del Fondo sociale europeo.