Goppion apre a Vienna, per Venezia e Rovigo roadshow internazionale, Trento esplora l’economia di Cuba #AziendeConLaValigia

La storica torrefazione trevigiana ha scelto la capitale austriaca grazie alla sua centralità per il mercato dell’Est Europa e alla sua storia.
Goppion Caffè apre la sua prima filiale all’estero: nasce a Vienna la Goppion Kaffee GmbH. L’inaugurazione ufficiale della società avverrà a maggio, anche se la sede sulla Liechtensteinstraße, a pochi passi dal centro della città, è già operativa da alcune settimane: all’interno si trovano un ufficio commerciale, un magazzino e uno spazio dedicato ai corsi di formazione per i baristi e per gli amanti del caffè. La storica torrefazione trevigiana ha scelto la capitale austriaca per aprire la sua prima società estera sia perché rappresenta un punto strategico per il mercato dell’Est Europa, dove già Goppion è presente, sia perché la storia del caffè e delle caffetterie è parte fondamentale della cultura della città, come testimonia l’elezione del caffè viennese a patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, riconoscimento per il quale anche il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale si sta attivando.

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“Da tempo desideravamo mettere radici oltre i confini nazionali – spiega Paola Goppion, responsabile marketing e comunicazione di Goppion Caffé – per avere la possibilità di conoscere e farci conoscere nel mondo. D’altra parte, la storia della nostra azienda ha inizio a Treviso, continua in Etiopia e in Venezuela per poi tornare alle origini. Così abbiamo deciso di fare il primo passo proprio a Vienna, una città multiculturale e dalla storia antica. Senza dubbio la capitale austriaca rappresenta il nostro porto per l’estero. Oggi cominciamo da qui, con lo sguardo sempre aperto sul mondo e rivolto al prossimo passo”.
Oggi l’azienda occupa 35 dipendenti. Il fatturato 2018 è di 12 milioni di euro, la quantità di caffè lavorato circa 1 milione e 200mila kg. L’80% delle vendite è sviluppato dal mercato Italia e di questo il 60% è rappresentato dal canale Ho.Re.Ca., il rimanente 40% nella Gdo. Le esportazioni rappresentano il restante 20% del fatturato totale aziendale, in rapida ascesa.
Goppion esporta nei seguenti Paesi: Iran, Dubai, Taiwan, Singapore, Polonia, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia, Russia, Bulgaria, Bielorussia, Lituania, Lettonia, Paesi Bassi, Ucraina, Belgio, Lussemburgo, Francia, Slovenia, Croazia, Bosnia,Serbia, Grecia, Turchia, Egitto, Israele.

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Dal 2016 Goppion è certificata FSSC 22000, uno schema di certificazione rivolto ad organizzazioni produttrici di alimenti con l’obiettivo di armonizzare i requisiti di certificazione ed i metodi e i sistemi di sicurezza alimentare nella filiera, a garanzia del consumatore finale.
Dal 1997 fa parte di CSC®, Caffè speciali Certificati, un Consorzio nato dall’impegno di dieci Torrefattori italiani ricercatori della qualità all’origine, del caffè di piantagione con le quali ha un rapporto diretto.
Dal 1997 produce caffè biologico a proprio marchio un caffè speciale (NATIVO) certificato da Fairtrade e da CCPB. Goppion è tra i fondatori del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, candidato al riconoscimento da parte di Unesco come bene immateriale dell’Umanità.

Roadshow internazionale per Venezia e Rovigo

Si rafforza la collaborazione fra Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo e ICE Agenzia. Il Presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese e il Direttore Generale dell’ICE Roberto Luongo hanno firmato oggi un addendum all’accordo per il sostegno delle imprese associate nella promozione di rapporti economici e commerciali sui mercati esteri.
Le attività di progettazione, gestione e comune attuazione relative al piano industriale per l’area metropolitana di Venezia e Rovigo otterranno dall’Agenzia supporti specifici. Inoltre, ICE collaborerà alla realizzazione del roadshow mondiale finalizzato ad attrarre investimenti nella futura Zona economica speciale. Fra le tappe internazionali programmate nell’anno in corso, Londra, New York e Francoforte. Tre ulteriori appuntamenti si terranno nel 2020.

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L’accordo prevede una collaborazione anche in tema di cybersecurity. L’Agenzia ICE avvierà, insieme a Confindustria Venezia Rovigo, attività di approfondimento legate all’intelligenza artificiale, alla sicurezza digitale e alle soluzioni IoT (Internet of Things). In particolare, collaborerà all’organizzazione di un incoming di operatori israeliani specializzati, per sviluppare partnership innovative con aziende veneziane e rodigine. Inoltre, favorirà la partecipazione collettiva di associati all’appuntamento Google Cloud Next ’19, che si terrà a Londra il prossimo autunno.

Nel medesimo periodo, si svolgerà in Riviera del Brenta un incoming di qualificati operatori commerciali attivi nel settore della calzatura di lusso, provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada. Un’opportunità per entrare nel vivo del processo di produzione della scarpa quale oggetto d’arte e per cogliere il grande valore che gli imprenditori del comparto attribuiscono alla formazione professionale, alla ricerca e alle nuove tecnologie.

“Attraverso l’Agenzia ICE la nostra Associazione può beneficiare dell’unica rete globale italiana presente sui mercati esteri. È questo il grande valore del rapporto che ci lega – dichiara il presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese –. Ulteriore elemento di vantaggio per le nostre aziende è la sempre maggiore personalizzazione delle attività e dei servizi che ICE offre alle imprese. Lo dimostra il supporto che l’Agenzia offrirà nella realizzazione del roadshow mondiale per la promozione del nostro piano industriale”.
“Abbiamo firmato oggi – commenta il direttore generale dell’ICE-Agenzia Roberto Luongo – un importante accordo che garantisce, alle imprese del territorio di Venezia e Rovigo, l’accesso ai servizi per l’internazionalizzazione erogati dall’ICE-Agenzia su base nazionale e attraverso gli uffici della Rete Estera. Un passo avanti strategico nel supporto alle aziende locali per una ulteriore ed efficace proiezione sui mercati internazionali attraverso l’ecosistema di supporto messo in campo dall’ICE-Agenzia”.

Fit4Cooperation, come elaborare

progetti transfrontalieri di successo

Si terrà a Trento, lunedì 1 aprile, un evento informativo, organizzato dall’Euregio, per promuovere il progetto Interreg “Fit for Cooperation”, un programma di supporto alla pianificazione e all’elaborazione di progetti transfrontalieri ideati nelle pubbliche amministrazioni. Le amministrazioni pubbliche dell’Alto Adige, Tirolo, Trentino, assieme ad altri soggetti territoriali, si preparano alla cooperazione transfrontaliera attraverso momenti di confronto organizzati in ogni regione; la seconda tappa di questo perscorso avrà luogo presso il palazzo della Provincia di Trento, in Sala Belli, lunedì 1 aprile tra le ore 15.00 e le 16.30. Grazie a “Fit for Cooperation” Regioni, Province, Länder, comuni ed enti pubblici possono farsi accompagnare da esperti che li aiutano a trasformare le loro idee in progetti concreti.

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Obiettivo dell’iniziativa è quindi quello di creare le basi metodologiche per un’elaborazione ottimale di progetti transfrontalieri di ogni tipo nelle pubbliche amministrazioni.
Dopo i saluti istituzionali saranno illustrati i contenuti del progetto. A seguire si parlerà delle opportunità della collaborazione transfrontaliera attraverso l’esempio di tre progetti Interreg di successo: Euregio Family Pass, sul quale interverrà Luciano Malfer – dirigente dell’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, il bollettino valanghe dell’Euregio, che sarà illustrato da Alberto Trenti – direttore dell’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia, e l’Euregio Master EMEPA, di cui parlerà Paola Borz – direttrice generale della Trentino School of Management. Boglarka Fenyvesi-Kiss, rappresentante del Trentino presso il Segretariato Generale dell’Euregio, condurrà l’evento, che vedrà anche la partecipazione del Segretario generale dell’Euregio, Christoph von Ach e il rappresentate del Tirolo nel Gect Euregio Matthias Fink.
Per partecipare all’incontro, dedicato ai rappresentati delle pubbliche amministrazioni, è necessario iscriversi qui: https://form.jotformeu.com/90422277317354

Il Trentino esplora l’economia cubana

Turismo, industria, ricerca: sono i settori nei quali l’eccellenza del Trentino può suggerire le migliori pratiche e promuovere azioni per favorire scambi proficui. Su questi temi si sono confrontati qualche giorno fa l’ assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, l’assessore all’artigianato, commercio e turismo Roberto Failoni e l’ambasciatore della Repubblica di Cuba José Carlos Rodríguez Ruiz, in visita a Trento accompagnato dal console generale di Cuba a Milano Llanio Gonzalez Perez.

L’ambasciatore ha ricordato che gli scambi con il nostro Paese raggiungono per Cuba i 400 milioni di euro (7 milioni per il solo Trentino), dei quali l’80% sono costituiti da importazioni. Inoltre, vi sono importanti investimenti italiani in corso, destinati a crescere anche grazie alla recente riforma costituzionale approvata nel febbraio scorso, che vuole offrire una maggiore solidità ai rapporti economici e alle stesse relazioni internazionali. Il Trentino può rappresentare anche un punto di riferimento per la sua storica esperienza di autogoverno, proprio in questa fase in cui nell’isola si vuole potenziare la gestione del territorio da parte delle province e dei municipi.

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Il diplomatico ha riferito il grande l’interesse di Cuba verso la gestione trentina del turismo, sia come esempio da imitare per l’alta attenzione al rispetto dell’ambiente che caratterizza il territorio, sia come possibile ambito di investimento da parte degli albergatori, ai quali il Paese caraibico intende offrire il più possibile agevolazioni e apertura. Ha quindi evidenziato come il Paese stia lavorando per una diversificazione delle proprie fonti di sviluppo e come il settore della scienza e della tecnologia, in particolare legato alle biotecnologie e alla farmaceutica, stia registrando significativi risultati.
L’assessore Spinelli ha evidenziato come anche il Trentino sia impegnato sul fronte della ricerca biotecnologica, “un settore chiave e di alto livello per l’economia del futuro” ha detto, aggiungendo che “se abbiamo possibilità di sviluppare relazioni di ricerca con altri territori siamo aperti a progetti di cooperazione e scambio”.

L’ambasciatore Rodríguez Ruiz, infine, ha confermato l’interesse a lavorare assieme sull’intera filiera delle biotecnologie, incluse quelle “verdi”, a fronte dell’esigenza di sviluppare ulteriormente una produzione agricola più ecologica e controllata. La sua visita, del resto, pur inserendosi nell’occasione della chiusura della mostra “Cartel cubano” che si è tenuta al palazzo delle Albere fino a domenica scorsa, è stata orientata “nell’esplorare e approfondire alcune concrete linee di lavoro e sviluppo comune” come ha spiegato lo stesso ambasciatore. “L”Italia può e deve giocare un ruolo più forte nello sviluppo del nostro Paese”, ha poi concluso.
Nato all’Avana nel 1962, laureato a Cuba in relazioni politiche internazionali e con un master alla scuola diplomatica di Madrid, José Carlos Rodríguez Ruiz alla fine degli anni ’80 è stato decorato a seguito di una missione militare nel sud dell’Angola e in seguito ha avviato la carriera diplomatica come funzionario del Ministero degli affari esteri cubano. È stato poi nominato consigliere culturale dell’ambasciata di Cuba in Italia e quindi capo dell’ufficio diplomatico a Bonn. Già direttore della comunicazione e immagine del Ministero degli affari esteri cubano, è attualmente ambasciatore plenipotenziario della Repubblica di Cuba in Italia. Parla, oltre allo spagnolo, francese, tedesco e italiano.

Export ai raggi x per l’Alto Adige

Trenta mercati mondiali sono stati al centro dei due giorni di consulenze organizzati da IDM.

Come muoversi sul mercato turco e gestire le incertezze derivanti dall’inflazione e dall’instabilità geopolitica del Paese? Quanto e in che modo le aziende interessate a esportare in Russia devono tenere in conto gli aspetti ambivalenti della politica commerciale di Mosca? Per esportare in modo efficace è fondamentale conoscere le peculiarità dei diversi mercati e sapere come muoversi. Per sostenere e informare le aziende altoatesine su trenta mercati internazionali e su argomenti legati all’export IDM Alto Adige ha organizzato gli “Export Days”.

Sono 54 le aziende altoatesine che hanno partecipato ai colloqui individuali con sedici consulenti esperti. Assieme a loro stanno analizzando le potenzialità dei propri prodotti e servizi e le esigenze dei potenziali clienti in specifici mercati selezionati da ciascuna azienda. «Nonostante una contrazione negli ultimi due trimestri, l’export altoatesino ha chiuso il 2018 con una crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente. La grande partecipazione delle aziende che si confrontano con gli esperti nelle due giornate di Export Days testimonia un immutato interesse a esportare e accrescere il proprio giro d’affari puntando a nuovi Paesi», osserva Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM.

I mercati approfonditi in questi giorni sono vicini all’Alto Adige, come quello tedesco e quello svizzero, ma anche più lontani o meno conosciuti: oltre a Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Polonia, le consulenze più richieste hanno riguardato il Sudamerica e i Balcani. Oltre ai potenziali mercati all’interno e all’esterno dell’Unione europea, le aziende partecipanti si stanno informando anche sui Paesi che presentano più incertezze, come la Russia.Dal 2014 al 2018 le esportazioni altoatesine verso questo Paese sono diminuite notevolmente, complici anche la politica commerciale russa e le sanzioni introdotte in questi anni: in quattro anni si è passati da 67 a 39,7 milioni di euro.

Il Paese rimane tuttavia interessante per alcune aziende altoatesine, come spiega l’esperto Christoph Spank. Considerazioni dello stesso tipo valgono anche per le aziende interessate a esportare in Turchia. Nonostante l’alta inflazione, una moneta debole e una situazione geopolitica instabile, secondo l’esperto presente questo mercato rimane particolarmente interessante per le aziende che operano nei settori dell’energia e delle infrastrutture.

Questi e gli altri esperti che lavorano nei diversi Paesi sanno quali merci sono più richieste, come si applicano i contratti e quali sono i canali di vendita più usati. «Attraverso gli esperti le aziende altoatesine accedono a una miniera di informazioni per valutare dove e come esportare. Conoscere il mercato è sicuramente l’aspetto più importante, ma ci sono molti altri fattori che, se gestiti al meglio, portano al successo sui mercati esteri. Per questo abbiamo esteso le consulenze anche ad alcuni aspetti pratici legati alle esportazioni e alle procedure da seguire», commenta Leonardelli. I partecipanti stanno infatti ricevendo degli spunti da altri sette esperti sul diritto internazionale e la contrattualistica, gli sbocchi commerciali legati all’e-commerce, la logistica e i trasporti, come svolgere al meglio le singole operazioni e quali documenti sono necessari per il commercio estero: informazioni che serviranno loro per esportare in modo sicuro ed efficace.