In principio le carote erano rosse: “Poi in Olanda, in omaggio alla dinastia degli Orange, hanno selezionato una varietà arancione, che oggi è la più largamente diffusa”. Elena Sgaravatti è l’amministratore delegato di Demethra Biotech, la startup green che coltiva botanicals in vitro per la produzione di attivi attraverso la tecnica delle colture di cellule vegetali. C’è l’acido rosmarinico contenuto nella salvia e, appunto, nel rosmarino, flavonoidi e antociani (gli stessi presenti nei mirtilli e lamponi) da carote rosse, con usi diversi che vanno dagli integratori alimentari ai conservanti o coloranti naturali fino alla cosmetica.
“Gli estratti vegetali vengono usati da sempre, ma da sempre presentano dei problemi: intanto la disponibilità, perché spesso sono presenti in quantità minime e sono presenti solo in determinati momenti dell’anno; poi la qualità e la sicurezza, perché sono esposti a contaminanti ambientali che si possono ridurre ma non integralmente, ed il rischio di adulterazione è sempre possibile. I principi attivi possono derivare da piante rare e protette, e la grande richiesta può dare adito a comportamenti scorretti “. In molti casi il principio attivo si trova nella pianta in percentuali minime 0,1% 0,2% e quindi : per averne 100 chili occorre produrre 100.000 chili, con enorme utilizzo di terreni, acqua e solventi con conseguenti rilevanti impatti in termini di sostenibilità ambientale.
Una azienda biotech green tutta italiana: verde è il prodotto, verde è la modalità sostenibile di produrlo. Italiana è la co-fondatrice, farmacista, 25 anni di lavoro in aziende farmaceutiche multinazionali: “Nel 2009 sono stata chiamata a gestire un’azienda di biotecnologie nel Vicentino che era ad un bivio: o si riusciva a lanciarla o si doveva chiudere. Abbiamo valorizzato progetti molto innovativi e sostenibili grazie alle conoscenze di un team di esperti ricercatori, siamo stati riconosciuti come eccellenza tanto che nel 2012 è stata acquisita da una multinazionale. Il mio personale percorso si è interrotto nel 2016 perchè la proprietà ha deciso di trasferire parte della ricerca e produzione all’estero. Il rischio era di veder svilite innovazione e capacità che invece potevano rimanere e crescere in Italia. Ho deciso – continua Sgaravatti – di intraprendere una nuova avventura, questa volta da imprenditrice e non da sola, ovviamente. Infatti, con Giovanna Pressi, biologa di esperienza ventennale nel settore, e grazie a Mauro Fanin, fondatore e presidente della Cereal Docks di Camisano Vicentino, leader nel settore della prima trasformazione agro-alimentare, che ha creduto nell’idea – coerente alla volontà di innovare e di diversificare-, abbiamo trasformato in realtà un sogno. Il Mise, al quale ho presentato il progetto, lo ha ritenuto di rilevanza strategica nazionale e per tale ragione ha avuto accesso ad alcuni milioni di euro di finanziamenti agevolati, cui ha contribuito anche la Regione Veneto”.
La start-up 100% italiana è nata nel 2016 ed è controllata dal Gruppo Cereal Docks; oggi ci sono 20 dipendenti, tutti laureati, fra chimici, farmacisti, biologici, biotecnologi, anche ingegneri. Strettissimi i legami con il mondo dell’università e della ricerca per lo sviluppo di progetti innovativi, come quelli avviati con il CREA, il principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari con cui Demethra Biotech ha recentemente firmato una convenzione.
La società ricerca, sviluppa e produce principi attivi vegetali usando la piattaforma tecnologica CROP® basata sulle colture cellulari. Alla base di questa tecnologia, raccomandata dalla FAO dal 1994, e alternativa alla coltivazione tradizionale, in campo, c’è l’innata capacità delle piante di autorigenerarsi. “In questo sono più indipendenti ed evolute rispetto al mondo animale – spiega Sgaravatti – Le piante hanno radici, sono costrette all’immobilità, e questo le ha portate a sviluppare sofisticati meccanismi di comunicazione e di difesa. Possono fare a meno di una intera parte se viene strappata, e da una piccola parte può nascere un nuovo intero esemplare”.