Torna il credito d’imposta per le piccole librerie oberate di costi

Un “Fondamentale provvedimento strutturale a sostegno delle librerie indipendenti e che incide direttamente sull’occupazione, andando a compensare i contributi per i dipendenti”

Si rinnova anche quest’anno il credito d’imposta per le librerie e di cui, grazie allo stanziamento di 5 milioni di euro, ne agevoleranno le librerie di prima fascia, ovvero quelle più bisognose perchè con fatturato fino a 300mila euro. Siamo fiduciosi che il prossimo anno ci sarà, come promesso dal Ministro Bonisoli, un aumento della dote in modo da allargare anche a quelle librerie con redditi maggiori”.

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Così commenta Cristina Giussani, presidente nazionale del SIL – Confesercenti e di Confesercenti Veneto, la tax credit che riguarda in diversa misura imposte, spese e contributi, sostenuti dalle librerie nell’anno precedente la richiesta per IMU, TASI, TARI, imposta sulla pubblicità, tassa per l’occupazione di suolo pubblico, spese per locazione al netto di IVA, spese per mutuo e contributi previdenziali e assistenziali per il personale dipendente. L’istanza potrà essere presentata in via telematica a partire dal 1° luglio fino alle ore 12:00 del 30 settembre 2019.

“Guardando le domande di accesso al credito d’imposta ricevute dal MIBAC nel 2018 si può ricavare il ritratto della piccola libreria italiana. Sono state ricevute 1.196 domande pari quindi al 40% del totale librerie, 1.050 di queste sono librerie indipendenti, 374 sono in franchising e 322 sono librerie di catena – spiega Cristina Giussani – La regione da cui proviene il maggior numero di domande è la Lombardia (276 punti vendita pari al 15,2% del totale) mentre il Triveneto con 230 punti vendita raggiunge, nel complesso il 13,2% delle richieste di agevolazione“.

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“Interessante poi la ripartizione dei costi che gravano sulle piccole librerie – prosegue Giussani – una micro libreria con un fatturato inferiore a 150.000 euro paga in media 436 euro di tributi locali. Il canone di locazione medio di è 7.175 per le piccolissime librerie e di 12.090 per quelle leggermente più grandi, cioè con fatturato fino a 300.000. Gli oneri per il personale – relativamente bassi per le librerie fino a 150.000 prevalentemente a conduzione familiare (404 euro) – sono più consistenti per le aziende con fatturato più elevato (2384 euro). In tutti i casi gravano le spese sui mutui contratti tra 475 e 557 euro”.

Confesercenti Veneto ricorda che il credito d’imposta annuo massimo riconoscibile è pari a 20mila euro per gli esercenti di librerie indipendenti ed a 10.000 euro per le librerie ricomprese in gruppi editoriali dagli stessi direttamente gestite.

E qui una storia di piccola libreria formato marito e moglie che sta facendo conoscere la storia di Venezia nel mondo.

La libreria bottega che racconta Venezia e la sua storia in tutto il mondo (una impresa di coppia)

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