Metti Skype, domotica e colore nelle residenze per anziani: il modello friulano va all’estero

Un modello fatto di edifici moderni, rigorosamente in classe energetica A, con ampio uso della domotica ed ecosostenibili; una assistenza all’insegna della massima libertà per gli ospiti, con il coinvolgimento delle famiglie per ritorni a casa almeno sporadici, una assistenza specializzata unita a una impostazione più familiare e meno ospedaliera, che guarda al benessere psicologico oltre che a quello fisico. Colori, spazi verdi e molta tecnologia: può bastare la disponibilità di un collegamento Skype per non sentirsi soli.

«Fino a una decina di anni fa non c’era differenza, nella casa di riposo, fra persone con difficoltà motorie e altre con problemi cognitivi, ed erano una norma i ricoveri impropri nelle medicine generali a fronte di un anziano che non si sapeva come gestire. Oggi siamo di fronte a una società che invecchia, e sappiamo quanto il fattore psicologico sia importante per la vita e la sua qualità»: Massimo Blasoni guida Sereni Orizzonti, Spa friulana da oltre 6mila posti letto, 200 milioni di fatturato previsto 2019, 3mila dipendenti e 75 residenze dedicate alla terza età e oltre una decina riservate a minori. Una realtà nata a Udine nel 1996. Il gruppo è cresciuto attraverso fusioni e acquisizioni, ma negli ultimi anni ha accorciato la filiera, passando dalla pura gestione alla costruzione di edifici: nel biennio 2019-2020 sono in costruzione 30 nuove strutture. Obiettivo dichiarato è quello di arrivare a 10mila posti letto entro il 2021.

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(la Rsa di Marcon, Venezia)

All’espansione su tutto il territorio nazionale – fra le ultime realizzazioni la Rsa di Rodano, Milano, e l’ottava struttura lombarda nel quartiere milanese di Lambrate, oltre alla residenza di San Mauro Torinese, Fiesco nel cremasco e Genova, cui seguono due nuove realizzazioni in Veneto, a Marcon e Cinto Caomaggiore – la Spa made in Friuli, ormai uno dei principali player nazionali nel settore della costruzione e gestione di Residenze sanitarie assistenziali – affianca un processo di internazionalizzazione. In maggio il primo tassello in terra tedesca, con l’acquisizione di due Rsa ad Augusta e a Schliersee (nei pressi di Monaco) cedute dal Gruppo tedesco DPUW (Deutsche Pflege und Wohnstift), controllato dalla belga Armonea. Le due strutture hanno una capienza complessiva di 283 posti letto per ospiti non autosufficienti e impiegano circa 140 dipendenti. L’operazione rientra in un progetto di sviluppo in Germania che prevede anche la costruzione, sempre in Baviera, di due nuove Rsa per ulteriori 240 posti letto.

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L’azienda spiega che “quando costruiamo, sappiamo di che cosa hanno bisogno i nostri ospiti; per questo abbiamo deciso di realizzare solo edifici in classe energetica A, fortemente connotati da domotica, ecosostenibilità, risparmio energetico. Le soluzioni basate su building automation e sensori biomedici sono in grado di assicurare servizi di riabilitazione fisica e motoria, e altre prestazioni mediche e infermieristiche. Siamo un grado di costruire in poco più di un anno”.

I fabbricati sono distribuiti in piccoli nuclei da 20-25 posti letto, con accessi controllati per le persone affette da demenza; l’attività è spesso in sinergia con le amministrazioni locali.

«In questi anni ci siamo specializzati promuovendo un concept funzionale che crediamo abbia successo anche oltreconfine. Va anche detto che lavorare all’estero si sta rivelando più semplice che in Italia, con tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni quasi immediati» commenta Blasoni. «Il nostro investimento in Germania supera i 30 milioni, che si vanno a sommare agli oltre 200 milioni per la realizzazione di nuove Rsa in Italia nel biennio 2019-2020. Un’operazione finanziaria rilevante che effettuiamo in collaborazione con i fondi immobiliari».

La formula scelta per crescere va oltre i tradizionali canali bancari: in questo modo ai fondi viene ceduta in tutto o in parte la proprietà, a fronte di affitti a lungo termine (25/30 anni), liberando risorse per nuovi progetti. In Germania le residenze sanitarie per anziani sono per la maggior parte gestite da soggetti privati, mentre le rette vengono in prevalenza pagate dalle Casse previdenziali: «Un connubio pubblico-privato che ha garantito elevati standard qualitativi», commenta Blasoni, che per il futuro vede in Italia una necessaria crescita delle coperture previdenziali per la non autosufficienza: «Anche l’offerta è attualmente insufficiente: parliamo di 18 posti per mille anziani, contro i 50 di altri Paesi europei». Il tutto mentre l’età media cresce: «Nel nord Europa l’offerta residenziale per anziani da parte di soggetti privati è in forte crescita, atteso l’incremento dell’aspettativa di vita media. Anche nel nostro settore si rendono necessarie importanti concentrazioni e un’offerta che possa superare gli stessi confini nazionali» osserva Simone Bressan, amministratore delegato della Holding.

Pochi giorni fa l’annuncio della avvenuta espansione in Spagna, dove al termine di una lunga trattiva sono state acquisite dalle società iberiche Sacapi SL e Serauxma SL la proprietà immobiliare e la gestione de “La Edad de Oro”, residenza socio sanitaria situata nel Comune di El Alamo (a 30 chilometri da Madrid). La nuova struttura di “SereniOrizzonti” dispone di 111 posti letto per anziani non autosufficienti e impiega 80 dipendenti. Un’operazione da circa 8 milioni, che rappresenta solo la prima tappa dello sviluppo programmato. Oggi “Sereni Orizzonti” è l’unico gruppo interamente italiano del settore a operare con proprie strutture sia in Germania sia in Spagna. «Complessivamente il nostro investimento in entrambi i Paesi supera i 38 milioni di euro», conclude Blasoni.

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