Merendine? Non solo: breve guida alle tasse bizzarre, dall’ombra al sudore fino al Tricolore

Una breve guida delle tasse bizzarre: l’ha realizzata la CNA e CNA Trentino Alto Adige la diffonde sul territorio regionale “per opportuna riflessione, anche dei parlamentari del nostro territorio, prima di approvare nuove tasse”, spiegano in sede.

“Con l’avvicinarsi della presentazione della legge di bilancio gli italiani fanno sfoggio della loro creatività anche in campo fiscale – spiega lo studio -. Ogni anno si ascoltano le proposte più bizzarre e fantasiose di nuove imposte che alimentano ampi dibattiti. Quest’anno è il turno della tassa sulle merendine e di quella sul contante. Un anno fa in Parlamento e nei bar di paese si discuteva sulla sugar-tax, ovvero tassare le bevande come la Coca-Cola che contengono zucchero. Qualcuno fece notare che lo zucchero è contenuto anche nei vini e negli alcolici, praticamente in ogni bevanda ad eccezione dell’acqua naturale. Venne proposta anche la tassa sui giochi con l’obiettivo di arginare il fenomeno della ludopatia. Tutte tasse che non hanno trovato applicazione ma il sistema fiscale italiano conta centinaia di tasse e imposte che non è un eufemismo definire fantasiose”.

tasse

Secondo Cna, in una classifica virtuale ai primi posti c’è la tassa sul tricolore. Esporre la bandiera italiana comporta una tassa sulla pubblicità. Nessuna imposta invece se esibiamo la bandiera dell’Unione europea. Chi ha un’abitazione con i gradini d’ingresso direttamente sulla strada è obbligato a versare un’imposta.

Si paga un’imposta di bollo per presentare ricorsi in tribunale, ma anche per sposarsi e per partecipare a concorsi pubblici. Le tasse ci accompagnano per tutta la vita e non ci vengono risparmiate nemmeno da morti. C’è una tassa per il certificato di constatazione di decesso e altre imposte per chi decide di essere cremato e spargere le proprie ceneri. Anche ripararsi dal sole comporta una gabella. Ogni locale attrezzato con tende che proiettano un’ombra sulla strada (suolo pubblico) è sottoposto a imposta.

Possiamo consolarci – spiega la Cna – con il fatto che le tasse alimentano la creatività a ogni latitudine. Spesso si dice “verrà tassata anche l’aria”. Bene, in Venezuela è realtà. Chi transita per l’aeroporto di Caracas deve pagare l’equivalente di 20 euro di tassa per il sistema di filtraggio dell’aria. In Romania da otto anni c’è la tassa sulla stregoneria. La Svezia tassa i nomi propri. La scelta dei nomi per i propri figli deve essere autorizzata dall’Ente fiscale prima del quinto compleanno, pena una multa di circa 500 euro. In Arkansas da alcuni anni c’è una tassa del 6% per fare piercing e tatuaggi mentre nel Maryland si pagano 30 dollari l’anno come imposta su ogni water per la tutela del Chesapeake Bay. Questo breve viaggio termina in Italia con la tassa sul sudore. Dal gennaio 2018 c’è la tassa sul sudore. Anche i ciclisti amatoriali devono pagare un’imposta di 25 euro l’anno alla Federazione Ciclistica per la Bike Card senza avere alcun tipo di servizio o coperture assicurative.

  • Barbara Ganz |

    in effetti questo è solo lo studio della Cna, con le loro annotazioni, ma di sicuro c’è da scavare di più, grazie, Barbara

  • Marino |

    Articolo simpatico, ma forse visto che è pubblicato su una piattaforma autorevole e specialistica come Il Sole si poteva fare qualche sforzo in più per indicare (quanto meno in nota) i riferimenti legislativi alle varie norme che regolano queste leggi… Così purtroppo restano tutte affermazioni talmente vaghe e poco verificabili che pare più un pezzo umoristico fine a se stesso; di conseguenza perde del tutto qualunque potenziale efficacia polemica potenzialmente costruttiva. Questo commento al contrario non vuole essere irrispettoso o poco gentile nei confronti dell’autrice, anzi, ma un costruttivo spunto per futuri articoli simili. Marino

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