Loacker e Brimi insieme per il primo impianto altoatesino di latte in polvere

Un impianto ultramoderno, di circa 10.000 metri quadrati, proprio nel cuore delle Alpi, all’ingresso della Val Pusteria, a Vandoies.

Qui Loacker – azienda altoatesina leader mondiale nel mercato dei wafer e specializzata anche nella produzione di specialità al cioccolato –ha inaugurato sabato 30 novembre, in collaborazione con BRIMI, il primo impianto altoatesino di essiccamento del latte. 

Il latte è uno degli ingredienti più importanti nelle ricette dell’azienda altoatesina; per questo, deve essere di qualità eccellente e provenire da una filiera controllata.

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Per rispondere al proprio fabbisogno di ingredienti di così alta qualità e continuare a mantenere la promessa di “bontà” fatta al consumatore, Loacker ha avviato nel 2016 degli studi per verificare la possibilità di produrre  in proprio latte scremato e siero di latte in polvere, e nel 2018 ha dato inizio ai lavori di costruzione dell’impianto con partner fondamentale del progetto la cooperativa BRIMI, azienda lattiero-casearia altoatesina.

Qui, da latte e siero di latte provenienti esclusivamente dalle regioni alpine, a partire dal 2020 verranno prodotti siero di latte e latte scremato in polvere privi di organismi geneticamente modificati e certificati Kosher e Halal, destinati alla preparazione delle creme e del cioccolato Loacker.
Circa un terzo della materia prima impiegata nel nuovo stabilimento è costituito da siero di latte risultante dalla lavorazione di latte fresco, che ogni giorno i contadini altoatesini riuniti in BRIMI forniscono alla cooperativa. Il resto del latte e siero di latte provengono da fornitori terzi, scelti attentamente per la loro area di provenienza, che deve rientrare all’interno della Regione Alpina, dove la produzione di latte è nelle mani di piccoli allevatori, attenti alle condizioni di vita dei propri capi di bestiame, di solito poco più di una decina per allevamento.

inaugurazioneLa scelta di Vandoies come sede dell’impianto non è casuale. Lo stabilimento sorge, infatti, strategicamente a metà strada tra le sedi Loacker di Auna di Sotto e di Heinfels, e a pochi chilometri da BRIMI. In questo modo, si evitano lunghi trasporti, un ulteriore contributo all’impegno di Loacker in tema di sostenibilità.

Titolare del nuovo impianto è Dolomites Milk Srl, filiale recentemente avviata da Loacker e BRIMI. L’ambizioso progetto di verticalizzazione della filiera ha usufruito di un investimento di 38 milioni di euro da parte delle realtà coinvolte.

Lo stabilimento di Vandoies, al cui interno lavoreranno circa 25 persone, sarà in funzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, arrivando a produrre fino a 15mila tonnellate di siero di latte e latte in polvere all’anno. Circa un terzo del latte in polvere sarà utilizzato per la produzione delle prelibatezze Loacker, mentre i restanti due terzi circa saranno rivenduti a clienti internazionali selezionati. “Il siero di latte e il latte scremato in polvere prodotti nello stabilimento di Vandoies si adattano, infatti, alle esigenze di tutte le aziende dell’industria alimentare, che, come Loacker, mettono al primo posto l’eccellenza qualitativa dei loro prodotti”, spiegano in azienda.

torre-di-sprayzzazione“Tutti noi della famiglia Loacker abbiamo da sempre creduto in questo importante progetto, che ha lo scopo di poter offrire ai nostri consumatori non solo un prodotto di altissima qualità, ma anche la garanzia della sua tracciabilità”, afferma Andreas Loacker, vicepresidente del Consiglio d’amministrazione. “La particolare attenzione per gli aspetti legati alla qualità, tracciabilità e naturalità delle materie prime è parte del DNA aziendale” prosegue Wanda Hager Board member and managing director Agriculture & Procurement. “L’azienda a conduzione famigliare ha sempre dimostrato una forte responsabilità per gli aspetti sociali, economici e ambientali. Negli ultimi anni, siamo fieri di avere avviato progetti ad hoc su materie prime strategiche, anche con l’obiettivo di potere contribuire, nel nostro piccolo, allo sviluppo delle comunità locali. Ne sono un esempio quelli già realizzati sulle nocciole e il latte in Italia e quelli in via di sviluppo sulla vaniglia in Africa e sul cacao in Sud America”.

padiglione-produttivoLoacker produce dal 1925. Fondata da Alfons Loacker, “l’azienda di famiglia è cresciuta negli ultimi 90 anni da una piccola pasticceria a Bolzano – si legge nella presentazione aziendale – fino a diventare un marchio di fama mondiale, i cui prodotti arrivano ai consumatori di oltre 100 Paesi. Ancora oggi tutti i prodotti Loacker nascono proprio nel cuore delle Alpi, ad Auna di Sotto (Alto Adige) e a Heinfels (Tirolo Orientale), a più di 1.000 metri sul livello del mare, seguendo i più alti standard qualitativi e i processi più moderni. L’azienda attribuisce particolare importanza a ingredienti selezionati e naturali e produce senza aromi aggiunti, né coloranti, né conservanti. Nonostante la sua impronta fortemente internazionale, Loacker segue strategie di business sostenibili, rispettose dell’ambiente e delle persone. L’azienda a conduzione familiare lavora in tutti i settori ottimizzando le risorse e mantiene il suo impegno nelle tematiche sociali e ambientali sul territorio”.

E a proposito di investimento sul territorio: con Intesa Sanpaolo e Loacker hanno firmato a febbraio 2018 un accordo di partnership per sostenere la filiera della produzione delle nocciole italiane. E trenta ettari di nocciole sono stati messi a dimora a nella tenuta Ca’ Tron,  in Veneto, grazie all’accordo fra Loacker e Cattolica Assicurazioni (è il piano noccioleti italiani).

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