Le imprese di Padova e Treviso ora chiedono dimissioni e un governo istituzionale #coronavirus

***Articolo aggiornato in cosa con la posizione di Confindustria Veneto

 

Un comunicato molto duro, dopo una notte passata a seguire indiscrezioni e anticipazioni del nuovo decreto che di fatto ferma il Nord produttivo. Arriva da Assindustria Venetocentro (oltre 3mila aziende rappresentate dopo la fusione delle territoriali di Padova e Treviso) e che mette nero su bianco la richiesta di un nuovo governo.

Lo riportiamo per esteso.

Assindustria Venetocentro – Imprenditori Padova Treviso ha presidiato nell’intera giornata di ieri e fino a tarda notte l’iter del nuovo decreto sull’emergenza coronavirus (DPCM 8 marzo) riuscendo ad ottenere, anche attraverso l’azione di Confindustria, elementi di maggiore chiarezza e attenuazione delle misure più restrittive per l’attività delle imprese scongiurando così il blocco dell’attività produttiva e del transito delle merci. La versione finale del decreto è stata trasmessa fin dalla prima mattinata a tutte le imprese associate e la Task force dedicata è operativa anche questa domenica nelle sedi di Padova e di Treviso per affrontare e gestire le questioni più urgenti e rispondere alle moltissime domande delle aziende, dando le prime indicazioni operative soprattutto sull’apertura delle imprese domani (lunedì 9 marzo) e i trasporti e per ogni esigenza immediata.

massimo-finco-e-maria-cristina-piovesana

«Abbiamo seguito dal principio, con responsabilità ed equilibrio, l’evolversi della situazione e i provvedimenti adottati dal Governo e raccomandato alle imprese di attenersi assolutamente alle misure e comportamenti indicati e continueremo a farlo – dichiara Maria Cristina Piovesana. Anche se sulla base di altre informazioni disponibili il provvedimento sembra essere oggettivamente sproporzionato. Condividiamo l’esigenza prioritaria di contenimento dell’emergenza sanitaria. Ma contestiamo duramente l’improvvisazione e l’imprudenza con cui ieri è stata gestita la definizione del decreto con il rincorrersi di bozze e indiscrezioni che hanno creato disinformazione e allarme nella comunità veneta e nazionale e nelle relazioni anche internazionali di persone ed imprese, dando palese dimostrazione di incapacità nel gestire l’emergenza e le sue implicazioni. Lo consideriamo il modo più sbagliato di affrontare una fase indubbiamente difficile. Questo Governo ha dimostrato di essere inadeguato a gestire una emergenza di questa portata e di non avere il profilo di autorevolezza indispensabile a garantire la tenuta del nostro Paese e la sua credibilità internazionale. Per il bene di tutti il Governo si dimetta, si dia spazio ad un Governo istituzionale che si assuma la responsabilità di portare il Paese fuori da questa emergenza». 

«Stiamo attraversando un momento particolarmente impegnativo, come cittadini e come imprenditori che hanno nel dna la connessione e l’apertura al mondo – dichiara Massimo Finco -. Una situazione senza precedenti che ha determinato gli ultimi drastici provvedimenti del Governo e che richiede a tutti senso di responsabilità, ma anche evitare azioni maldestre e improvvisazioni che generano stati di ansia autolesionisti e controproducenti e che ci stanno isolando. Ascoltare la scienza per tutelare la salute pubblica è senz’altro una priorità. Ma al contempo la politica ha il dovere di fare sintesi e di tutelare anche le ragioni dell’economia senza la quale diventa a rischio anche la tutela della salute. È necessario quindi tutelare anche le nostre straordinarie imprese e i loro collaboratori che, insieme, tengono in piedi il Paese e stanno dando nelle circostanze avverse un esempio di serietà e di resistenza. Non possiamo correre il rischio di distruggere il tessuto socio-economico del Nord produttivo. L’improvvisazione con cui è stata gestita questa emergenza motiva la nostra richiesta di un cambio di passo e di una guida istituzionale salda e sicura che accompagni il Paese fuori dall’emergenza sanitaria ed economica. È indispensabile un grande piano di rilancio di immagine e reputazione del nostro Paese nel mondo. Come sistema associativo e come imprese siamo pronti a sostenerlo».

In serata è arrivata anche la posizione del presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro:

«Capisco che si tratti di un momento estremamente difficile quello che stiamo vivendo come cittadini e come imprenditori e anche che, di fronte ad una crisi di questa portata, ci saremmo augurati e aspettati una gestione inappuntabile della situazione da parte degli organi di governo e delle autorità e istituzioni coinvolte. Tuttavia, trovo la richiesta di dimissioni del Governo espressa oggi da Assindustria Venetocentro, precipitosa nel merito e nella tempistica. Avere un vuoto istituzionale ora, in piena emergenza, sarebbe deleterio per tutti. Condivido il pensiero di Mattarella quando dice che il momento che attraversiamo richiede condivisione, concordia, unità di intenti nell’impegno per sconfiggere il virus: nelle istituzioni come nella società civile».