L’ITS Kennedy diploma 88 nuovi tecnici, la gran parte all’esame con già il contratto

Terminano oggi, 31 luglio,  le quattro giornate di esami di Stato degli 88 sviluppatori software dell’Its Kennedy che hanno dovuto affrontare le prove pratiche, gli scritti e gli orali. Un traguardo che poggia su numeri solidi: un tasso di occupazione del 70% a quattro mesi che sale al 97% a un anno dal diploma: sono i tecnici dell’Istituto Tecnico Superiore Kennedy di Pordenone, il corso post diploma di alta formazione tecnologica che condensa in due anni una preparazione tecnica particolarmente avanzata nelle più innovative tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Si formano qui i tecnici del futuro, costruttori di reti virtuali, guardiani della cyber security.

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(In foto della classe di studenti del corso IoT)

«La quasi totalità dei ragazzi trova impiego entro pochi mesi dal diploma, il 3% residuo sono ragazzi che avrebbero un lavoro ma che decidono di proseguire con un ulteriore percorso universitario. Quello dell’Its è un percorso complesso, difficile, altamente specializzato. Nel redigere i piani di studio ci diamo una risposta a quali saranno le figure professionali richieste due o tre anni dopo» spiega Andrea Zannidirettore della Fondazione Its Kennedy.

Sono 120 gli Its in Italia, frequentati da 16mila studenti. Quello di Pordenone, partito nove anni fa, è stato il primo Istituto Tecnico Superiore a indirizzo Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Ict). «Abbiamo iniziato formando tecnici in ambito cloud e mobile, specializzazione a cui oggi abbiamo affiancato, oltre agli specialisti dell’Iot e di applicativi per l’Industria 4.0, gli esperti di Cyber Security, e gli sviluppatori “DevOps” nonché informatici specializzati nel design dell’usabilità per l’utente. Sono figure che ci aspettiamo fra tre anni diventino preponderanti in ambito aziendale» prosegue il direttore della Fondazione, istituzione fondata nove anni fa, collegata all’istituto secondario superiore Kennedy, al Comune di Pordenone, al Consorzio Universitario, a Unindustria Pordenone nonché un pool di aziende.

still-zanniProprio la componente aziendale è fondamentale per questo percorso. Più del 90% dei docenti sono professionisti, imprenditori, titolari di azienda. Delle 2mila ore di lezione previste in due anni, gli studenti ne trascorrono 800 in azienda sotto forma di tirocinio, altrettante sono le ore di studio teorico e pratico di programmazione (utilizzando tre linguaggi), 400 ore vengono destinate alla sperimentazione di tecnologie. «Sono 350 le aziende che in diverse forme collaborano con Its Kennedy, tra imprese socie della Fondazione, aziende che accolgono gli stage o che contribuiscono a delineare quali sono le esigenze del mondo del lavoro, fondamentali per definire i programmi didattici – prosegue Andrea Zanni ( in foto)Generalmente cercano tecnici da inserire in azienda, perciò si crea una rete virtuosa tra formazione, ambiente lavorativo e occupazione».

La Fondazione Its Kennedy ha attivato sei corsi di cui 4 a Pordenone, altri 2 invece in Veneto, a Thiene e a Padova. Quest’ultimo è insediato in Corvallis spa, azienda del gruppo Corvallis Holding SpA uno dei primi operatory di Information Technology in Italia. La joint venture di alta formazione è partita lo scorso anno, e si rinnoverà anche ad ottobre. Si tratta di un pioneristico corso residenziale in azienda, una sorta di Academy che da un lato consente all’azienda di partecipare direttamente al processo formativo di personale istruito sulle tecnologie più avanzate per poterlo poi inserire in organico, dall’altro lato agli studenti di specializzarsi e attingere a competenze eventualmente spendibili altrove.

A ottobre partirà il decimo biennio, le cui iscrizioni sono state suddivise in due sessioni di selezione, una appena conclusa, la seconda in programma il 23 settembre presso la sede del Consorzio universitario a Pordenone. A sostenere finanziariamente questo percorso post diploma nel territorio regionale è la Regione Friuli Venezia Giulia, che realizza un importante investimento su ciascuno studente, proprio perché questo tipo di percorsi rappresentano il futuro della formazione specialistica: in Germania sono 800mila e in Francia 350mila i super tecnici che vengono formati ogni anno.