E’ iniziata la raccolta delle cipolle rosse di Cavasso Nuovo, provincia di Pordenone.
E’ una storia di identità e di tradizione che dura dal 1800, e che oggi riprende all’insegna anche della cultura e della buona cucina. La cipolla rossa di Cavasso Nuovo – paese di 1.500 abitanti della pedemontana pordenonese – è in pieno ritorno, grazie a una associazione di produttori che in dieci anni ha ripreso la coltivazione di questo che è un prodotto caratteristico, coltivabile solo su certi terreni e con peculiari condizioni climatiche, e che fino agli anni ’60 è stata una preziosa risorsa per molte famiglie che arrotondavano così le entrate. I più anziani la conoscono anche come la “Cipolla Rossa dei Maraldi”, in quanto la sua maggior produzione storica avveniva proprio in questa zona alta del territorio comunale.

Con la scomparsa della civiltà contadina, l’industrializzazione, il terremoto del 1976 e l’avvento del consumismo di massa – spiega la pagina Facebook dedicata – la produzione della Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo venne a ridursi drasticamente e si limitò a una produzione per il solo fabbisogno familiare, perdendo così la notorietà di un tempo, quando erano le donne del paese a tramandarsi di madre in figlia le sementi. E sempre le donne si occupavano di tutte le fasi della produzione dell’ortaggio, dalla preparazione delle famose trecce (dette in friulani “Riesti”) e della loro successiva vendita che avveniva in molti paesi del Friuli Venezia Giulia.
Donna è oggi la presidente che sta guidando il rilancio, Michela Spigolon, mentre il numero dei produttori ha già raggiunto i 10. E anche quando non è stagione e le cipolle dormono, si possono trovare sotto altre forme (ad esempio trasformati come le composte ed agrodolci).I produttori ufficiali sono diventati 15, e da una produzione iniziale di pochi quintali si è arrivati a oltre 120 nel 2019 e nel 2020 si dovrebbe arrivare al raddoppio.
La raccolta avviene da luglio a settembre, ma la cipolla – grazie alle trecce – si conserva alcuni mesi se appesa in un luogo buio e arieggiato. “In un’epoca in cui la produzione spinta e l’omologazione dei prodotti agro-alimentari ha preso il sopravvento nella nostra società, sempre più persone tendono a ricercare vecchie tradizioni, ricoprire antichi sapori, gustare prodotti particolari e genuini”, spiega Michela.

Il disciplinare impone tecniche di coltivazione tradizionali, con l’utilizzo di concimi naturali. La zona di produzione delle Cipolla Rossa comprende tutto il territorio del Comune di Cavasso Nuovo e dei comuni confinanti. La zona tipica si identifica geograficamente tra la fascia collinare compresa tra i Magredi dell’alta pianura del Friuli Occidentale e le Prealpi Carniche. L’altitudine dell’area di coltivazione è compresa tra i 200 e i 400 m s.l.m. La coltivazione della Cipolla Rossa avviene generalmente in orti e piccoli appezzamenti, il cui strato di lavorazione è costituito da un terreno di medio impasto, tendente allo sciolto, ben areato. Gli appezzamenti più adatti sono in zone soleggiate, areate e lievemente in declivio.

E ora, in cucina: dal piatto tradizionale come la zuppa di Cipolla Rossa al risotto ai Cjalzons, qui trovate le ricette.