Resia, piccolo Comune a Nord-Ovest del Friuli Venezia Giulia, situato nella vallata omonima dominata dal Monte Canin che segna il confine con la Slovenia: gli abitanti della Val Resia sono meno di 1.200 e si distribuiscono in cinque principali frazioni che sono, da Ovest a Est, San Giorgio, Prato di Resia, Gniva, Oseacco e Stolviza ( e poi ci sono i villaggi: Lipovaz, Crisaze, Gost, Lischiazze, Zamlin, Tapod Clanzon, Ladina e in una adiacente valle più a sud Uccea).
Un paese che sovverte tutte le percentuali e le tendenze della presenza femminile in politica e nell’attività amministrativa: sindaco è Anna Micelli e il Consiglio comunale è composto da 9 donne su 13 componenti. Percentuali rosa quasi “bulgare” per una comunità piccola, ma ricca di idee, progettualità e fatti per mantenere curati i luoghi, vivo il paese e, soprattutto, dare prospettive di futuro. Nell’unico modo possibile oggi: creando opportunità di lavoro.
Una determinazione molto femminile, dunque, che la sindaca Micelli conferma e guida con orgoglio. Quarantaseienne, nubile, ha fatto dell’impegno civile una missione – «non ho tempo per gli uomini», scherza – come le riconoscono i cittadini di Resia, che hanno eletto lei e le altre donne.
Nasce da questa forza uno dei progetti di cui Resia è capofila, coinvolgendo gli altri cinque enti locali della Valle e il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie: «Le donne del Parco». È finanziato con 15mila euro dalla Regione Fvg, e intende favorire percorsi di crescita professionale tra le donne attingendo al ricco patrimonio di arte e mestieri che Resia conserva. Proprio il Comune di Resia è capofila del progetto, grazie alla neo costituita Commissione Pari Opportunità; ci sono anche il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie e i Comuni di Venzone, Lusevera, Resiutta, Chiusaforte e Moggio Udinese, insieme per valorizzare, promuovere e sostenere l’occupazione, femminile in particolar modo, e la nuova impresa nei territori montani interessati, dove lo spopolamento è un tema centrale e l’accesso ai servizi e le possibilità di occupazione non sono sempre presenti.
Da qui l’idea di proporre un percorso di formazione, indirizzato a tutti gli interessati dei territori del Parco, con principale attenzione alle donne, su alcune delle principali attività artigianali della zona che possono in futuro trasformarsi in occasioni di piccola imprenditoria artigiana in collaborazione con la Cooperativa Cramars di Tolmezzo che da anni realizza progettualità per l’area montana.
Le donne del parco è il primo classificato nella graduatoria dei progetti che la Regione finanzia per sostenere il lavoro delle donne.
Verranno attivati laboratori per stampa vegetale su tessuto con l’utilizzo di piante tintorie e piante autoctone; realizzazione di bamboline artigianali con il tradizionale costume del Gruppo Folkloristico Val Resia e con le Lipe Bile Maškire/Le belle maschere bianche, tipico costume di Carnevale della valle; realizzazione di tabacchiere di legno di abete o faggio, in resiano anche dette kufice; realizzazione di korbice/gerletti di piccole dimensioni con vimini o legno di nocciolo; realizzazione dei tipici calzettoni resiani, anche detti škufone, e indossati assieme al costume tradizionale della Val Resia. Prevista anche una formazione al marketing, affinché chi si impegna in questa progettualità sappia proporre adeguatamente sul mercato ciò che realizza con competenza e passione.
«È un progetto che si inserisce in una più ampia attività di iniziative, tese a mantenere le persone in Valle e a dar loro tutte le opportunità per vivere bene qui», conclude la sindaco Micelli.