Il trend dei contagi in Alto Adige non ha ancora virato verso la diminuzione delle nuove infezioni, così come nei Paesi vicini, al contrario. “Dobbiamo fare in fretta tutto il possibile per proteggere la salute della popolazione locale” ha sottolineato il presidente della Provincia Arno Kompatscher in conferenza stampa oggi (15 novembre: qui il link al video). Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l’assessore alla sanità Thomas Widmann, l’assessore alla protezione civile Arnold Schuler, insieme al responsabile del progetto “Test rapidi in Alto Adige” Patrick Franzoni, e alla direttrice del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda sanitaria Elisabetta Pagani.
Misure di protezione rigide per tutti i settori e test rapidi per invertire il trend
“Tutti possono contribuire ad alleggerire il sistema sanitario in questa situazione, in modo che non ci ritroviamo in una situazione in cui i letti per curare i pazienti non bastano più, con i medici costretti a decidere chi deve essere ricoverato per primo” ha detto Kompatscher. Per questo da domani, 14 novembre, e fino al 29 novembre, entreranno in vigore norme più rigide per ridurre il numero di infezioni in Alto Adige. Ci sono requisiti di sicurezza precisi, soprattutto per l’economia. Alcune attività sono sospese. L’obiettivo è quello di evitare il maggior numero possibile di contatti sociali. Lo stesso vale per le istituzioni educative, che, con poche eccezioni, attiveranno la didattica a distanza dalla prossima settimana. Queste misure saranno accompagnate da test rapidi a tappeto in tutto l’Alto Adige dalla fine della prossima settimana. “Così facendo, vogliamo testare il 67% della popolazione dell’Alto Adige pari a oltre 350mila abitanti, per interrompere la catena di contagi e invertire la tendenza alla crescita dei contagi”, ha spiegato Kompatscher.
I test sono il pilastro fondamentale della lotta contro la pandemia
L’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann ha riferito sulle straordinarie sfide che il sistema sanitario sta affrontando a seguito dell’emergenza Covid-19. Alla luce della situazione critica, con sempre più letti di terapia intensiva occupati e sempre più pazienti da curare, il sistema sanitario si sta ora concentrando a testare il maggior numero possibile di persone per rompere le catene di infezione. “I test sono sempre stati il pilastro principale nel controllo attivo e nella prevenzione della pandemia” ha sottolineato Widmann. I test ora previsti sono “una grande opportunità per la popolazione dell’Alto Adige di poter accantonare rapidamente le restrizioni alla vita sociale, culturale ed economica e ridurre al minimo i danni collaterali”. Allo stesso tempo, i test sono una sfida enorme per il servizio medico altoatesino, che può essere gestito solo in collaborazione con la Protezione Civile, i Comuni, la Croce Bianca, la Croce Rossa, i vigili del fuoco e altre organizzazioni.
In 116 Comuni circa 200 strutture per i test
“I test in tutta la Provincia rappresentano anche una grande sfida logistica per la protezione civile” ha sottolineato l’assessore provinciale Arnold Schuler. Tuttavia, ha aggiunto, l’organizzazione è già ben organizzata sulla base dell’esperienza acquisita. “Il piano prevede un totale di 350.000 persone da testare in 116 Comuni in circa 200 strutture” ha detto Schuler. A questo scopo il Centro operativo provinciale e quelli comunali saranno in prima linea, ha spiegato l’assessore. I Comuni devono ora reperire spazi adeguati per svolgere i test e coinvolgere il personale amministrativo che collaborerà alle operazioni.
Test antigenico: affidabile e significativo
Un approfondimento sui test antigenici è stato illustrato dalla direttrice del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda sanitaria Elisabetta Pagani. “Il test antigenico è un supporto molto importante per il sistema sanitario locale. In questo modo diventa possibile testare molte persone in brevissimo tempo con i risultati in tempi rapidi“, ha aggiunto la Pagani. Un vantaggio è anche quello che i test possono essere effettuati anche fuori dai laboratori con i risultati in 30 minuti al massimo. Il test antigenico funziona con un tampone che viene introdotto nel naso. Il tampone viene poi immerso in una soluzione che discioglie il materiale prelevato. Basta lasciar cadere alcune gocce di questo liquido in una cassetta per il test e dopo 20 minuti si vedranno comparire delle strisce sulla cassetta stessa. Se le strisce sono 2 la persona è positiva, se la striscia è una sola l’esito del test sarà negativo.
I partecipanti alla conferenza stampa odierna: da sx Pagani, Widmann, Franzoni, Kompatscher, Schuler. (Foto: ASP/Elisabeth Augustin)
I test a tappeto per spezzare la catena del contagio
Patrick Franzoni, responsabile del progetto Test rapidi in Alto Adige, ha rivolto il proprio appello a tutte le cittadine e tutti i cittadini. “Dobbiamo ora cercare tutti insieme di far calare il ritmo dei contagi. Dopo un paio di settimane buie, in cui i numeri sono aumentati vertiginosamente, dobbiamo restare uniti e fare tutto il possibile per abbassarli” ha detto Franzoni.
Con il test a tappeto al via da venerdì 20 novembre e che si concluderanno il 22 novembre, sarà possibile raggiungere persone che altrimenti non verrebbero testate. Se ne ricaveranno informazioni fondamentali per riportare la situazione epidemiologica dell’Alto Adige sotto controllo. Grazie al test sarà possibile individuare immediatamente le persone infette che non lo sanno ancora, imporre loro una quarantena domestica di 10 giorni e interrompere così la catena dei contagi. Il valore di R con zero calerebbe dunque ben presto dall’attuale valore di 1,5 al livello di sicurezza di 0,6. “Grazie ai test in pochi giorni di verifiche a tappeto più i giorni di quarantena imposti ai positivi, potremo ottenere ciò per cui a febbraio è stato necessario un lockdown totale” ha rimarcato il direttore del progetto. Al termine della conferenza stampa tutti i presenti, Kompatscher, Schuler, Widmann, Pagani e Franzoni, hanno lanciato un appello a tutti gli altoatesini affinché si facciano testare per il coronavirus: “Restiamo uniti, facciamoci testare, in modo da poter uscire da questa difficile situazione il più rapidamente possibile e avere di nuovo più libertà”.