L’attività turistica ha entusiasmato gli operatori così come i ragazzi: “Il contatto con gli ospiti è stato fondamentale nella crescita professionale e umana di tutti noi. Per questo motivo abbiamo deciso di fare un salto in più: gestire un albergo e un ristorante. D’altronde siamo in un territorio dalla bellezza mozzafiato e dalla presenza di materie prime di altissima qualità, come potevamo non giocare questa carta per promuovere un progetto di impresa sociale basato sull’integrazione? Quindi eccoci qui!”.
Dal 1 settembre 2020 è stato preso in gestione l’Albergo Stella di Cavalese. Questa campagna di crowdfunding è pensata per poter finanziare il progetto di rinnovamento del ristorante.
L’idea alla base del progetto è di rifornirsi da enti che appartengano al mondo del sociale o che abbiano a cuore il tema della salvaguardia dell’ambiente e della valorizzazione del territorio: “Attorno al ristorante vorremmo dar forma ad un ecosistema sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”.
Sostenendo il progetto si metterà in moto un circuito di acquisti che vanno dai sottopiatti fatti a mano dalla Cooperativa Sociale La Ragnatela che si occupa, anche lei, di inclusione sociale attraverso il lavoro (una scelta ecologica: meno rifiuti, meno spreco d’acqua e meno inquinamento) all’oggettistica in legno (menù, segnatavolo, ecc.) creata da cooperative sociali che lavorano sul territorio della Val di Fiemme e Fassa e che si occupano di inserimento lavorativo o di laboratori occupazionali, come la Cooperativa Sociale Oltre e Cooperativa Laboratorio Sociale.
I Tavoli saranno creati da Fiemme 3000 , azienda del territorio che produce pavimenti e mobili in pregiato legno locale, completamente naturale e biocompatibile: in particolare, verrà utilizzato il legname dei pregiatissimi abeti rossi della Val di Fiemme schiantati durante la tempesta Vaia: esempio chiaro che dalle ferite possono nascere cose straordinarie. I lavori di tinteggiatura in buona parte saranno svolti direttamente dalle persone inserite nei percorsi educativi e di pre-requisiti lavorativi.
E fra i fornitori aziende come il pastificio Felicetti, ma anche realtà come la Comunità Frizzante (una rete di soggetti con sede nei dintorni di Rovereto che produce e distribuisce bibite gassate dai sapori locali create attraverso processi partecipativi), la Biotrota di Fiemme (azienda a conduzione famigliare che produce trote biologiche, nel rispetto del loro lento ciclo naturale di crescita), e Birra di Fiemme, cui si deve il recupero dell’antica tradizione fiemmese di produzione di una birra artigianale d’alta qualità.
“Siamo mossi dall’idea di costruire un angolo di mondo che ha cura delle relazioni, dove è effettivamente possibile l’integrazione sociale, dove la diversità è vista come una ricchezza, dove ognuno può esprimere le proprie competenze e i propri talenti – spiegano gli organizzatori -. Attraverso questo progetto di impresa sociale intendiamo contaminare con i nostri valori e con il nostro messaggio gli ospiti dell’albergo e del ristorante: amiamo pensare che attraverso i nostri futuri ospiti una parte di tutto ciò si diffonda in tutto il mondo.
Gli obiettivi sono chiari e ambiziosi:
- Il 40% del personale apparterrà a categorie fragili della popolazione (ben oltre l’obbligo di legge). Altri otto giovani con fragilità sociale o con disabilità, inseriti negli interventi educativi di contesto o nei precorsi di pre-requisiti lavorativi, si occuperanno di attività correlate al ristorante.
- Si stima di poter avere più di 5mila clienti l’anno tra ristorante e albergo: “Ci sembra un bellissimo pensiero quello di poter piantare un semino dentro ognuno di loro”.
E come ogni crowdfunding che si rispetti ognuno può scegliere la propria ricompensa: dalla propria foto fra i sostenitori alla cena romantica fino a quella gourmet o al tavolo prenotato a vita: è perfino possibile scommettere sul futuro e pensare a quando la pandemia sarà finita, con una cena della libertà finalmente liberi dalla mascherina. Quelli di Le Rais sono sicuri che accadrà presto.