Abituata a rinascere: lunedì 26 aprile riapre la Fenice, tutta per i millennials

La Fenice torna ad accogliere il pubblico in sala. Lunedì 26 aprile 2021, primo giorno in cui sarà possibile riaprire le porte dei teatri in conformità con i più recenti provvedimenti governativi e regionali, il palcoscenico veneziano alzerà il sipario su Verdi e la Fenice, il concerto lirico inizialmente annunciato solo in live streaming per sabato 24 aprile e poi posticipato per consentire appunto agli spettatori di assistere all’evento in presenza.

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Spettatori che, alla Fenice, saranno tutti Millennials: i biglietti per assistere al concerto, al costo di 2 euro, saranno infatti in vendita online esclusivamente per i giovani tra i 18 e i 30 anni; e poiché la capienza del teatro sarà necessariamente ridotta, resterà comunque confermata la diretta web sul sito www.teatrolafenice.it e sul canale YouTube del Teatro La Fenice.

Fondazione Teatro La Fenice Beethoven - Sinfonia n. 9 per soli, coro e orchestra, Op. 125 Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice Direttore Myung-Whun Chung Photo ©Michele Crosera

Fondazione Teatro La Fenice Beethoven – Sinfonia n. 9 per soli, coro e orchestra, Op. 125
Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice Direttore Myung-Whun Chung
Photo ©Michele Crosera

«La Fenice è per antonomasia, e per la sua storia passata e recente, ‘abituata’ a rinascere – ha commentato Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico del Teatro La Fenice –; sa cosa vuol dire cadere e ritrovare poi le energie e la determinazione per rialzarsi. Abbiamo vissuto un anno di perenni incertezze e di grandi difficoltà, soprattutto emotive, perché andare in scena e fare musica senza pubblico è innaturale, vuol dire quasi snaturare l’essenza della nostra arte. Abbiamo deciso di farlo però per far sentire la nostra presenza, per mantenere quanto più possibile la continuità lavorativa dei nostri professionisti e dei nostri lavoratori, per trasmettere la nostra musica e le nostre emozioni a più gente possibile, in sostanza per restare vivi e trasmettere positività. Ora che questo periodo di enormi difficoltà è terminato, è il momento di rinascere, e tornare ad avere il nostro pubblico in sala è per noi la gioia più grande: per questo non abbiamo voluto perdere nemmeno un giorno e abbiamo deciso di andare in scena a porte aperte fin dal primo giorno in cui questo sarà possibile. Siamo consapevoli, certamente, che non siamo usciti dalla crisi pandemica: per questo sarà un’apertura all’insegna della massima cautela, nel rispetto delle limitazioni di capienza e dei protocolli di sicurezza sia per i lavoratori che per gli spettatori».

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Giuseppe Verdi ebbe con il Teatro La Fenice un rapporto speciale; si può dire, senza riserve, che con la sala veneziana scrisse uno dei capitoli più importanti della storia della musica. Il programma del concerto lirico Verdi e la Fenice, in scena lunedì 26 aprile alle ore 19, ne racconterà alcuni stralci, puntando i riflettori in particolare sulla scrittura vocale verdiana per i registri maschili medio e basso. Protagonisti dell’evento saranno infatti il baritono Luca Salsi (foto in alto) e il basso Michele Pertusi (in basso), che si misureranno con pagine verdiane tratte dalle cinque opere che il compositore emiliano scrisse proprio per il Teatro lagunare: Ernani, Attila, Rigoletto, La traviata e Simon Boccanegra. La direzione musicale sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice sarà affidata a Stefano Ranzani, in sostituzione dell’annunciato Riccardo Frizza, mentre i ruoli comprimari saranno interpretati dal mezzosoprano Chiara Brunello, dal tenore Cristiano Olivieri, dal baritono Armando Gabba e dal basso Matteo Ferrara; maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

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Ernani, 1844. Attila, 1846. Rigoletto, 1851. La traviata, 1853. Simon Boccanegra, 1857. Basterebbero queste cinque opere di Giuseppe Verdi (1813-1901) per raccontare la storia del melodramma ottocentesco. Sono le cinque opere che il musicista scrisse su commissione del Teatro La Fenice di Venezia e che qui debuttarono: spesso con esiti incerti e accoglienze titubanti, ma non poteva che essere così con un compositore ‘rivoluzionario’, instancabilmente alla ricerca di nuove forme espressive e di una sempre più pregnante profondità drammaturgica, quale fu il cigno di Busseto.

Il programma

Da Ernani, prima commissione della Fenice a Verdi e debutto il 9 marzo 1844, verranno eseguiti il preludio del primo atto, la scena e cavatina di Don Ruy Gomez de Silva (basso) nel finale del primo atto, «Che mai vegg’io… Infelice!… e tuo credevi»; la gran scena e aria di Carlo (baritono) «Cugino, a che munito… Lo vedremo, veglio audace» dal secondo atto L’ospite; e la scena e aria di Carlo «È questo il loco?… Oh, de’ verd’anni miei» che apre il terzo atto. Seguirà Attila, che debuttò al Teatro La Fenice il 17 marzo 1846: da questo titolo verranno eseguiti il preludio e le arie dei due protagonisti maschili: la scena e aria di Attila (basso) del primo atto «Uldino! Uldin… Mentre gonfiarsi l’anima… Oltre quel limite ti attendo» e l’aria di Ezio (baritono) che apre il secondo atto «Tregua è cogl’Unni… Dagl’immortali vertici… È gettata la mia sorte».

Seguiranno poi una selezione di brani da due opere della cosiddetta ‘trilogia popolare’: da Rigoletto, che esordì al Teatro La Fenice l’11 marzo 1851, verranno eseguiti il duetto del primo incontro tra Rigoletto (baritono) e il sicario Sparafucile (basso) «Quel vecchio maledivami»; il coro «Zitti, zitti» nel finale del primo atto e la potente aria di Rigoletto «Povero Rigoletto… Cortigiani, vil razza dannata», l’invettiva per antonomasia di tutto il teatro musicale. Dalla Traviata, che fu rappresentata per la prima volta il 6 marzo 1853 alla Fenice e poi ripresa il 6 maggio 1854 al Teatro San Benedetto, saranno invece proposti l’aria di Giorgio Germont (baritono) «Di Provenza il mare, il suol», che si trova nel secondo atto e i due episodi corali «Noi siamo zingarelle… Di Madride noi siam mattadori».

Dall’ultimo titolo composto per il Teatro veneziano, Simon Boccanegra, prima il 12 marzo 1857, saranno eseguiti due duetti tra Simone (baritono) e Fiesco (basso): il primo, tratto dal prologo, «Suona ogni labbro il mio nome… Del mar sul lido fra gente ostile» e poi, dal terzo atto, «Dal sommo delle sfere… M’ardon le tempie… Era meglio per te!».

I biglietti (prezzo simbolico 2 euro) saranno destinati esclusivamente ai Millennials, i giovani tra i 18 e i 30 anni che potranno  acquistare due posti se congiunti nei palchi, mentre i  posti singoli potranno essere acquistati nei settori di galleria e loggione. Il titolo di accesso potrà essere acquistato lunedì 26 aprile 2021 a partire dalle ore 11.00, tramite il sito www.teatrolafenice.it

Saranno messi in vendita biglietti nei palchi, in galleria e loggione (la platea sarà occupata dall’orchestra, pertanto non ci saranno posti a sedere per il pubblico). Sono confermate alcune misure di sicurezza già applicate: entrate differenziate, misurazione della temperatura corporea all’entrata, gel igienizzante a disposizione in vari punti del Teatro.

Tutti i concerti trasmessi dalla Fenice in diretta streaming sono gratuiti e resteranno disponibili sul canale YouTube del Teatro per i prossimi mesi. Main partner Intesa Sanpaolo.

Per informazioni www.teatrolafenice.it