Per Francesca Gasperi la Dakar è il sogno di una vita; amante delle due ruote da sempre, è pilota non professionista di moto-rally, tester Kawasaki dal 2006 e tutor di giovani donne pilota. Donna, mamma orgogliosa, fotografa, giornalista freelance e videomaker, non ha mai smesso di alimentare la sua passione e di impegnarsi per concretizzare il suo obiettivo.
E ora proverà a coronare il sogno di correre la Dakar, la madre di tutti i rally, l’Everest del fuori strada, ancora terreno praticamente inesplorato dal mondo femminile (la scorsa edizione vi hanno partecipato solo quattro donne pilota su 101 iscritti). Da oggi, 12 maggio, al 16 maggio 2021 Francesca Gasperi parteciperà all’Andalucia Rally, una gara necessaria a qualificarsi per la Dakar, che si terrà a gennaio 2022 in Arabia Saudita. Ma nel suo calendario di preparazione al grande appuntamento ci sono altre 2 tappe: il Transanatolia Rally Raid (13-21 agosto 2021) e il Marocco Training (ottobre 2021). All’Andalucia Rally partecipa con il team Africa Dream Racing, in sella alla sua moto personale, che sarà “vestita a festa” con i nuovi colori turchese e giallo, su cui si staglia il motto “Never Stop Dreaming”, che l’accompagnerà in questo lungo percorso.
Francesca ha un figlio, Giacomo (18 anni), che condivide con lei la passione per l’enduro. Lei in sella alle due ruote ha scoperto infiniti mondi. Ha iniziato su una HONDA XL125 Parigi Dakar per poi passare a cilindrate maggiori, girando l’Europa, fino a Capo Nord, per arrivare in pista, alla guida di una Triumph Daytona. Lì incontra il mondo del giornalismo sportivo, dando il via a collaborazioni come tester con alcune testate specializzate, Moto Sprint e In Moto. Animata sempre da autentica energia, riesce a coniugare lavoro e passione, e partecipa al Master Bike, la più grande prova comparativa di moto sportive. In quell’occasione Kawasaki Europa la scopre e le chiede di diventare collaudatrice ufficiale del brand.
La versione cartoon
Veronese a tutti gli effetti, ma attualmente basata ad Imperia dove l’ha portata il cuore, Francesca è una donna normale capace di imprese eccezionali: per questo è stata creata Turbo Pispi, la versione “cartoon” di Francesca, nata dalla mano di Andrea Artusi, che sarà protagonista di diverse avventure nella lotta contro i distruttori di sogni. Turbo Pispi farà la sua prima apparizione ufficiale dal profilo Instagram di Francesca, in concomitanza proprio della gara in Andalucia (da seguire con #turbopispi).
Il motto “Never Stop Dreaming” significa puntare a realizzarsi appieno, raggiungendo gli obiettivi che ci si è dati, qualunque essi siano e, innanzitutto, liberarsi dagli stereotipi di ogni genere. Nel caso di Francesca, non solo di essere una donna che punta al rally più impegnativo al mondo, ma di essere anche una “non più giovanissima” (all’anagrafe 48 anni, ma di spirito potrebbero essere metà). «Anche quello dell’età è un dato frenante, e del tutto relativo – spiega la pilota – . Credo che la mia ricetta si componga di uno spirito giovane, di tenacia e disciplina che lo sport insegna, e di voglia di non mollare: lo sguardo è sempre al traguardo da raggiungere, e questo mi ha sempre permesso di affrontare le scelte, le rinunce e i sacrifici che si leggono alla luce di una vita senza rimpianti. Secondo me, oggi le donne possono e devono fare liberamente le loro scelte, e perseguire gli obiettivi che davvero corrispondono alla loro natura».
La Dakar, che Francesca correrà competendo solo con i propri limiti, al di là delle classifiche finali, diventa metafora di vita. «Sarà un percorso lungo e insidioso – racconta – in cui probabilmente ci saranno battute di arresto, cadute, risalite, sorrisi, lacrime, proprio come accade nella vita reale, e in particolare in questo periodo storico. Sono felice di poter portare un messaggio di incoraggiamento; vorrei che chi mi guarda affrontare il rally possa pensare “Se ce la fa lei, posso farcela anch’io!”».
Francesca alla Dakar c’è già stata, come fotografa, nel 2019 in Perù, al seguito di Nicola Dutto, pilota paraplegico e suo amico da anni, altro sportivo che non smette di divertirsi in sella, senza voler dimostrare nulla e al contempo essendo d’esempio per molti. Proprio lì ha iniziato ad alimentare il suo sogno, ponendo le basi della sua realizzazione. «Vivere la gara in prima persona, anche se in un ruolo diverso, ha infiammato ancor di più la mia passione, nel vivere a contatto con i piloti e i team, con stanchezza e gioia immense. E poi è lì che sono avvenuti degli incontri che hanno cambiato la mia vita. Prima di tutto con Maurizio Gerini, veterano della Dakar, oggi mio allenatore e compagno di vita. Posso dire che senza di lui, la sua competenza e il suo incoraggiamento, oggi non starei affrontando questa impresa».
Anche la comunicazione di Francesca è al femminile: la seguono le professioniste di Studio 12.23 che stanno curando il progetto, dal concept al piano di sponsorizzazione. Il team resta aperto a chi volesse credere nella pilota, sposandone l’obiettivo di essere di incoraggiamento a chiunque scelga di superare limiti e stereotipi che si frappongono alla realizzazione dei propri sogni.
Francesca e la mototerapia
Una cosa da supereroi, Francesca l’ha già fatta, assieme a Maurizio Gerini e ad un altro campione di generosità ed energia quale Vanni Oddera, campione di motocross freestyle e ideatore della mototerapia per bambini e ragazzi disabili, autistici o con gravi patologie. Assieme a loro, questi ragazzi compiono evoluzioni prodigiose in sella alla moto, imprese solo apparentemente spericolate, che regalano loro sorrisi, energia e fiducia per affrontare meglio le sfide quotidiane che li aspettano. Maurizio e Francesca collaborano con Vanni in questo progetto, che si realizza periodicamente negli ospedali o in spazi aperti che lo consentono.