Un Seabin, il cestino mangia rifiuti di plastica galleggianti, per Venezia

Un Seabin – cestino “mangia rifiuti” capace di catturare circa 1,5 kg di detriti galleggianti al giorno – nelle acque del Vento di Venezia sull’Isola della Certosa. E’ il risultato di una giornata dedicata all’ambiente, con un’imbarcazione con un Capitano “speciale” al timone, salpata martedì 8 giugno da Campo SS. Giovanni e Paolo a Venezia. Un equipaggio composto da circa 50 volontari coinvolti dall’associazione Venice Lagoon Plastic Free, destinazione l’Isola del Lazzaretto. È partita così l’iniziativa di clean up del territorio, promossa da Findus e organizzata in concomitanza con la Giornata Mondiale degli Oceani, con l’obiettivo di raccogliere quanti più rifiuti di plastica abbandonati possibili. Un evento dal duplice scopo: dare una mano concreta nel mantenere pulito il territorio e, allo stesso tempo, sensibilizzare i cittadini sul problema della plastica abbandonata in mare.

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Nella mattinata dedicata al clean up, i volontari e Capitan Findus hanno raccolto circa 184 Kg di plastica abbandonata sull’Isola del Lazzaretto che, ben presto, sarebbe potuta diventare rifiuto galleggiante nelle acque di Venezia. Ma proprio durante la giornata dedicata alla tutela degli oceani e dei mari, Findus ha compiuto un ulteriore passo in avanti nel cammino di sostenibilità, di cui Capitan Findus si fa promotore: l’accensione del Seabin.

Come funziona un Seabin? E’ in grado di catturare circa 1,5 kg di detriti galleggianti al giorno, ovvero oltre 500 Kg di rifiuti all’anno (a seconda del meteo e dei volumi dei detriti), comprese le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm, invisibili all’occhio umano. Il Seabin può inoltre catturare molti rifiuti comuni che finiscono nei mari come i mozziconi di sigaretta, purtroppo anch’essi molto presenti nelle acque. Grazie all’azione spontanea del vento, delle correnti e alla posizione strategica del cestino, i detriti vengono convogliati direttamente all’interno del dispositivo. I rifiuti vengono catturati nel filtro, che può contenere fino a un massimo di 20kg, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare; quando il filtro è pieno, viene svuotato e pulito. Può funzionare 24 ore al giorno e quindi è in grado di rimuovere molta più spazzatura di una persona dotata di una rete per la raccolta. Il dispositivo risulta straordinariamente efficace in aree come i porti, darsene e anse fluviali poiché sono naturali “punti di accumulo”, in cui convergono la maggior parte dei rifiuti in mare.

«L’adozione di questo Seabin e degli altri 9 adottati finora – racconta Manuel Rubini, Brand Manager Capitan Findus – segna un ulteriore passo in avanti nell’ ampio percorso di sostenibilità ambientale intrapreso da Findus. Per noi la salute e la salvaguardia dei mari e degli oceani sono un valore fondamentale, per questo ci impegniamo quotidianamente per preservarli. Come dimostra un recente studio della Commonwealth Industrial and Scientific Organization, infatti, 14,4 milioni di tonnellate di microplastiche sono sedimentate sui fondali di tutto il mondo. Il Mediterraneo, inoltre, essendo un mare semichiuso, è particolarmente esposto al problema della plastica: si pensa che siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica al suo interno – continua Rubini – Nel Tirreno il 95% dei rifiuti galleggianti avvistati, più grandi di venticinque centimetri, sono di plastica, il 41% di questi sono buste e frammenti. Per questo adottiamo metodi di pesca sostenibile e di acquacoltura responsabile che minimizzino l’impatto sulla flora e sulla fauna marina e sempre più organizziamo e partecipiamo attivamente ad iniziative come questa – in partnership con Coop – che hanno un impatto positivo sull’ambiente e sul territorio italiano».

Questa accensione rappresenta l’ultima tappa di una speciale operazione di ‘adozione’ – intendendo con questa parola il recupero, la messa in funzione e la manutenzione – di 10 Seabin in 10 diverse località lungo le coste italiane, prendendo parte così alla campagna “Un mare di idee per le nostre acque” promossa da Coop. L’obiettivo? Installare, in collaborazione con LifeGate PlasticLess®, centinaia di Seabin in Italia nei prossimi anni.

Proprio nell’ambito della campagna e nella ricorrenza della Giornata mondiale degli Oceani, Coop ha installato un nuovo Seabin a Sanremo, nel corso di un evento che ha visto anche la partecipazione della barca a vela Anywave, la prima ad aver istituito la figura del responsabile ecologico (Reco).

Prima dell’accensione del Seabin nel porto dell’Isola della Certosa, erano stati attivati – nei mesi scorsi – cestini “mangia-plastica” in Romagna nei porti di Ravenna, Cattolica e Cesenatico; nel Lazio nelle acque del porto di Gaeta; In Liguria a Varazze; in Campania a Capri; In Toscana a Viareggio e Capraia; in Puglia a Gallipoli.  E qui trovate il Seabin in funzione al porto di Trieste.

installazione seabin