Defibrillatori ad alta quota: un progetto trentino per montagne più sicure

L’Assessorato alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia e l’Assessorato all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo uniti nell’obiettivo comune di rendere le montagne del Trentino ancora più sicure.

Un lavoro condiviso, che ha visto il raggiungimento di un traguardo che permetterà ai rifugi trentini, sia alpini che escursionistici, di dotarsi di uno strumento molto importante per la sicurezza e la salvaguardia della vita delle persone che frequentano le montagne trentine. Sono in arrivo infatti 90mila euro per l’acquisto di defibrillatori, per i proprietari di rifugi o per coloro che ne hanno la disponibilità (a titolo di usufrutto, affitto o concessione in uso): la Giunta provinciale ha approvato i criteri per la concessione dei contributi.

defibrillatore-1_imagefullwide_imagefullwide

“La concessione dei contributi in oggetto rientra nella più ampia strategia provinciale per la diffusione extraospedaliera dei defibrillatori semiautomatici esterni – ha spiegato l’assessore alla salute Stefania Segnana -. La defibrillazione precoce rappresenta infatti un’importante misura per aumentare la percentuale di sopravvivenza nel caso di arresto cardiocircolatorio provocato da fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare senza polso. Proprio per questo la presenza capillare, sul territorio provinciale, di defibrillatori semiautomatici esterni, è un obiettivo su cui siamo impegnati da tempo e che vede oggi, con l’approvazione di questi criteri, il raggiungimento di una tappa molto importante. Ma la presenza dei defibrillatori da sola non basta, è necessario anche che il personale non sanitario individuato per l’utilizzo del defibrillatore sia opportunamente formato. Proprio per questo è previsto, come requisito per l’accesso al contributo, il possesso dell’attestato di autorizzazione all’uso del defibrillatore o l’impegno ad acquisirlo entro un congruo periodo di tempo”.

“Le nostre montagne sono meta di un elevato flusso turistico, sia in estate che in inverno, nostro dovere è cercare di renderle il più sicure possibile, sotto tutti i punti di vista – aggiunge l’assessore al turismo Roberto Failoni -. La specificità delle zone di montagna, unita all’elevato numero di persone che vi transitano, impone un intervento, attraverso il quale garantire quella sicurezza che ognuno di noi si aspetta e che è prerogativa di un’offerta turistica di qualità. Un’offerta turistica attenta ai bisogni delle persone e orientata a creare un ambiente confortevole, in cui trascorrere le proprie vacanze o il proprio tempo libero ma attrezzato anche per affrontare situazioni di emergenza, come quelle nelle quali si rende necessario l’utilizzo dei defibrillatori”.

Il limite massimo di spesa ammissibile è pari a 1.000 euro, aumentata dell’IVA se questa costituisce un costo non recuperabile. I contributi sono concessi nella misura del 100 per cento della spesa ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili.
Le domande vanno presentate dal 1° agosto al 15 ottobre 2021 al Servizio provinciale turismo e sport, avvalendosi della modulistica presente sul sito internet istituzionale della Provincia.