La scatola magica per aiutare i bambini – con o senza disabilità – a comunicare

Apparentemente è una semplice scatola, in realtà un ingegnoso strumento polifunzionale pensato per accrescere le possibilità interattive di bambini con o senza disabilità.

Uno strumento che, oltre ad essere educativo, diventa facilitatore per comunicare le principali richieste, come ad esempio rispondere alle domande: Come stai? Che attività vuoi fare? Cosa vuoi mangiare? 

Da un’idea di Matteo Scapin, produttore e Live Performer originario di Vicenza, nasce Matebox. Un progetto nato durante il lockdown con l’intento di mettere a disposizione la musica, i suoni e le immagini per aiutare quanti manifestano compromissione delle capacità comunicative e di apprendimento.

matebox

Tramite otto tasti diversi, posizionati nella parte superiore della scatola, e una serie di tessere caratterizzate da un disegno e la relativa parola nella parte inferiore – scritta anche con la modalità Braille – vengono stimolate e incrementate le possibilità comunicative del singolo bambino.

Uno strumento innovativo, che permette lo svolgimento di numerose attività attraverso PECS, un sistema comunicativo per scambio di simboli e immagini che combina al suo interno conoscenze approfondite di terapia del linguaggio e tecniche cognitive comportamentali di apprendimento. Ecco la vera innovazione di Matebox, spiega chi l’ha creata: con un solo strumento – in cui ogni tasto avrà un suono differente grazie a un programma (Ableton) scaricabile da internet – si apre un mondo di parole, suoni, immagini, e si crea un’interazione dinamica. È anche possibile registrare la voce del genitore o di un adulto di riferimento per creare attività personalizzabili a seconda delle esigenze del bambino.

Matebox può essere considerato un vero e proprio strumento polifunzionale, semplice da usare come un facilitatore comunicativo, ma con le potenzialità per l’ampliamento di tre aspetti fondanti delle capacità del bambino: quello comunicativo, conoscitivo e ludico-musicale.

La terza sezione di Matebox riguarda infine l’attività di incoraggiamento alla produzione di suoni, voci, rumori da parte del bambino.

Scapin, conosciuto anche come Matthew S. per le sue sperimentazioni elettroniche, ricche di contaminazioni e suggestioni, ha sempre dedicato gran parte della sua attività all’incontro con le necessità speciali di alcuni bambini. Il suo laboratorio Music4All, infatti, è stato creato impiegando le sue competenze musicali per suscitare nei ragazzi lo sviluppo della fiducia in se stessi, permettere loro di esprimere e comunicare le proprie emozioni anche senza le parole, e dare la possibilità a ognuno di scoprire e sperimentare una piena vivacità espressiva con diverse proposte ludico-musicali.

Si tratta di un progetto interamente pensato per far convivere musica e disabilità, ma anche per far divertire i ragazzi con nuovi passatempi, creando coesione, espressione, movimento. L’attività settimanale di gruppo di Music4All è svolta con l’intento di rafforzare la socialità, lo spirito di gruppo, ma anche aiutare i ragazzi con disabilità ad accettare i propri limiti e cogliere le proprie possibilità. «Music4All è uno spazio nel quale i ragazzi hanno la possibilità di far emergere la loro unicità, la loro creatività, la loro affettività e il loro senso di gruppo» (M. Scapin).

Matebox è stata ideata proprio mentre i ragazzi di Music4All sperimentavano un lavoro di gruppo basato su alcuni contrasti musicali e un ascolto animato.

Per questo è nata anche una campagna di crowdfunding per sostenere il progetto di Matteo Scapin. A questo link si potrà sostenere la raccolta fondi.