Il primo post dell’anno vuole ripartire da uno dei (pochi) punti di forza del 2020, i risultati sportivi. E in molti di questi si sono visti i volti di atleti che militano in squadre del NordEst, a cominciare da Federica Pellegrini.
Due squadre in particolare raccontano di come il legame fra una o più imprese e sport possa andare ben oltre la singola sponsorizzazione, diventando un modello anche sociale per le ricadute sul territorio, le scuole, i giovani.
Il basket
Il primo caso è quello dell’Umana Reyer, fino a un paio di anni fa l’unica squadra ad avere sia la compagine maschile che quella femminile in serie A. Era nata come una normale sponsorizzazione nei primi anni Duemila, poi la scelta di investire acquisendo i due marchi che erano divenuti di proprietà diverse riunendoli in un’unica società. Perché scommettere sullo sport? Per la vicinanza di valori e di sensibilità «con una impresa che è un incrocio di storie, di persone e di esigenze, un grande lavoro di relazione e di squadra», spiega la presidente di Umana Maria Raffaella Caprioglio. Un ambiente, peraltro, ampiamente femminile in azienda (i dipendenti sono 1.400: era iniziata come una startup di sei persone), con una presenza superiore all’84% (ma ha toccato il 90%).
Oggi l’Umana Reyer ha all’attivo sei scudetti, di cui due femminili (compreso l’ultimo, 2020/21), due supercoppe e due coppe europee, ma è soprattutto un esempio di coinvolgimento dei giovani e del tessuto economico non solo provinciale. Il campionato scolastico Reyer School Cup coinvolge 48 Istituti superiori e 40mila studenti in 95 partite. E poiché i tifosi conviene curarli fin da piccoli, con il Progetto Reyer Baby sono stati oltre 110mila i kit per neonato distribuiti in 10 ospedali, con ingressi gratuiti per i genitori nei primi anni di vita del pargolo.
E poi c’è il Progetto Reyer del Settore Giovanile su 40 società del territorio metropolitano veneziano e nazionale: oltre 6.500 atleti partecipano a un grande settore giovanile. Quali le ricadute della presenza sportiva? «Abbiamo la possibilità di trasmettere messaggi che appartengono anche al nostro ruolo: le competizioni insegnano a vincere, ma anche a perdere e soprattutto a rialzarsi. Nel basket, poi, non è mai finita: si può sempre ribaltare un risultato avverso», sottolinea Caprioglio.
Innegabile anche l’effetto di team building legato all’incontro con gli atleti, al servizio di un grande numero di aziende: gli sponsor Reyer sono oltre 250 aziende del territorio metropolitano veneziano e nazionale, molte di queste presenti fin dagli esordi della squadra.
Il volley
Un altro sport e un altro caso di successo: Imoco volley femminile, quattro scudetti compreso quello 2021, fra gli atleti in squadra Miriam Sylla (autrice della schiacciata vincente contro la Serbia agli ultimi europei) e la portabandiera olimpica Paola Egonu: alle ultime Olimpiadi nell’Italia c’erano ben 5 “Pantere” dell’Imoco. Una storia non scalfita dalla recente sconfitta al tie break contro VakifBank Instanbul nella finale del mondiale femminile di pallavolo per club, giocata ad Ankara.
La società è stata fondata nel 2012 da un’idea di famiglie con un forte legame con il distretto del vino trevigiano. Le famiglie Maschio e Polo possiedono il gruppo Imoco, attivo su diversi fronti: 1000 addetti nel mondo del Bingo e 750 nel settore industriale, rappresentato da Imoco Spa con i suoi tre stabilimenti, due nel trevigiano e uno in Friuli, eccellenza nel mondo della stampa in particolare di etichette per il vino e di cataloghi, e da Antonio Carraro spa, azienda padovana leader mondiale nei trattori compatti, di cui detiene il 50% e che appare anche come “naming sponsor” in Champions. I Carraro sono i piccoli trattori usati in particolare nei terreno in pendenza per la vendemmia. La famiglia Garbellotto rappresenta invece Garbellotto Spa, sede a Conegliano e Sacile, specializzata nella costruzione di botti e tini di ogni formato, quantità e specie legnosa di cui è leader mondiale nelle botti per il vino: è anche una delle aziende più longeve d’Italia fondata dalla famiglia Garbellotto nel 1775. Ora alla guida c’è Piero Garbellotto, che è presidente di Imoco Volley assieme al co-presidente Pietro Maschio (entrambi in foto).
Negli anni il club è cresciuto sia sul campo con le vittorie, sia come riferimento del territorio. Oggi conta di oltre 200 sponsor territoriali e non, con una fortissima rappresentanza di aziende legate alla filiera del vino, prosecco in particolare che è il prodotto fiore all’occhiello del territorio di appartenenza. Da quando esiste il club – 9 stagioni – Imoco Volley ha il record italiano di pubblico al Palaverde di Treviso dove gioca, e negli ultimi tre anni è leader in Europa per numero di tifosi al palasport nel volley femminile. Nell’ultima stagione intera con il pubblico, il 2018/19, ha fatto totalizzare 101.000 presenze complessive, con una media di 4.500 a partita. Attualmente la squadra è contemporaneamente campione d’Italia, d’Europa e del mondo.
Buon anno!