Conflitto in Ucraina: la crisi dei parquet e la riscoperta del legno locale

Gli effetti del conflitto russo-ucraino avranno ripercussioni nel lungo periodo anche per quanto riguarda la filiera foresta-legno. A causa del blocco alle esportazioni di tronchi dalla Russia e Ucraina, si stanno infatti aggravando ulteriormente la crisi dei prezzi e lo squilibrio dei mercati internazionali. Ma è da qui che, secondo Confagricoltura Veneto, bisogna ripartire per valorizzare il patrimonio boschivo locale.

pioppi

“Questo contesto, con i rapidi mutamenti del quadro geopolitico internazionale e gli ingenti aumenti energetici, è l’occasione per far tornare centrale la risorsa legno italiana nelle politiche di approvvigionamento di materie prime – sottolinea Gian Luigi Pippapresidente del settore Risorse boschive e coltivazioni legnose di Confagricoltura Veneto -. La pioppicoltura nella pianura padana è la punta di diamante della produzione legnosa a uso industriale in Italia, vale a dire per compensati, imballaggi, carta e pannelli. Tuttavia occorre una programmazione seria per incrementare gli impianti e ridurre la dipendenza dall’estero. Ci vogliono, infatti, dieci anni per avere un pioppo maturo e perciò servirebbero contratti di filiera e politiche economiche orientate allo sviluppo del settore. In Veneto c’è stata una buona crescita di pioppeti, negli ultimi anni, dovuta alla forte richiesta di compensato in tutto il mondo e quindi di pioppi maturi. Abbiamo anche avviato un campo sperimentale per la selezione di piante resistenti, al fine di ottenere materiale resistente alle avversità e ai cambiamenti climatici. Da parte nostra, dunque, c’è il massimo sforzo per valorizzare la filiera. Ma l’attuale situazione d’incertezza richiede, anche da parte della politica, strategie capaci di ridurre la forte dipendenza di legname dall’estero”.

boschi-tronchi

Oggi in Veneto ci sono circa 3.000 ettari di pioppi (prima foto in alto). La provincia di Rovigo è capofila con 700 ettari, seguita da Padova, Verona e Venezia che veleggiano a quota 600. Vicenza e Treviso sono fanalini di coda con numeri meno significativi. Il Veneto vanta però anche un grande patrimonio boschivo, che copre il 25 per cento del territorio regionale.

“Nel Bellunese noi siamo stati capofila di un progetto di certificazione del legname, arrivando a ottenere il marchio di Gestione forestale sostenibile per 23.000 ettari di bosco dal Comelico al Cadore e altrettanti nell’Altopiano di Asiago – sottolinea Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno –Un importante passo verso la creazione di filiere forestali d’eccellenza, che valorizzino il territorio montano e consentano di creare ricchezza. Ma bisogna fare di più per riequilibrare un mercato del legname caratterizzato da uno squilibrio tra domanda e offerta. Un problema strutturale della filiera foresta-legno che si conferma nel Veneto e in particolare nei boschi bellunesi, nonostante il settore industriale (legno-arredo) rimanga tra quelli di punta nell’economia regionale con 12.000 imprese, 70.000 addetti ed esportazioni per un valore superiore ai 2,2 miliardi di euro”.

La crisi dei pavimenti

Costo dell’energia e reperibilità sempre più difficile dei semilavorati rischiano di mandare in crisi le aziende che producono pavimenti in legno. A lanciare l’allarme è Renza Altoè Garbelotto, consigliera di Assindustria Venetocentro, presidente nazionale del Gruppo Pavimenti di Federlegno Arredo e amministratore delegato dell’omonimo parchettificio con sede a Cappella Maggiore. L’imprenditrice trevigiana esprime grande preoccupazione per le aziende italiane del settore, per la metà venete.
Il 90% dei pavimenti in legno è rappresentato infatti da prefiniti, quindi con uno strato di legno nobile incollato ad un multistrato di fenolico di betulla, prodotto da di aziende che sono localizzate in Russia e Bielorussia, le uniche che producono questo semilavorato in quantità industriale. Un prodotto che era già stato oggetto di dazi da parte dell’Unione Europea alla fine dell’estate dell’anno scorso e di protezione anti damping. Difficoltà alle quali si è aggiunto il problema della grande richiesta di multistrato dopo il primo anno di pandemia, il 2020, durante il quale la produzione si era di fatto fermata: la ripartenza del comparto edile e la grande richiesta dalla Cina ha fatto sì che la reperibilità fosse minima e che i costi schizzassero alle stelle.
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La guerra in Ucraina ha dato il colpo finale. Gli autotrasportatori dei semilavorati provenienti dalla Russia infatti hanno dovuto cambiare rotta, passando per la Polonia, dove ci sono code anche di 30/40 chilometri in dogana e la merce resta ferma settimane con ulteriore incremento dei costi. A ciò si sono aggiunti i dazi e le sanzioni imposti dall’Ue per tutte le merci che provengono dalla Russia e dalla Bielorussia.
“Siamo molto preoccupati e non sappiamo quanto questa situazione durerà e quanto potremo resistere prima di fermare anche noi le macchine – afferma Garbelotto -. Da mesi siamo sotto pressione per la situazione economica globale che sta investendo tutte i settori, anche quello delle piastrelle, che soffre sia per il caro-energia che per la carenza di un additivo necessario per la fabbricazione delle ceramiche che proviene sempre della Russia”.
La sensibilità ecologica che ha caratterizzato le scelte aziendali di Garbelotto in questi ultimi anni sta aiutando l’azienda ad affrontare le difficoltà del mercato. “Abbiamo ampliato le fonti di energia rinnovabili arrivando fino a più di 600 KWp grazie alla copertura degli stabilimenti produttivi con pannelli fotovoltaici di ultima generazione in grado di ammortizzare i costi energetici. In un’ottica green e responsabile siamo il primo parchettificio in Italia certificato EPD (Ennvironmental Product Declaration) che attesta un impatto aziendale minimo nei processi produttivi”.
Nel 2021 sono stati consumati in Italia circa 8.000.000 di mq di pavimenti in legno, di questi 5.200.000 sono stati prodotti in Italia, per la stragrande maggioranza prefiniti in cui viene usato il multistrato di fenolico di betulla che proviene dalla Russia. Le aziende che producono questo materiale sono dislocate lì perchè la betulla cresce lentamente in un clima freddo, acquisendo stabilità dimensionale, che in un pavimento in legno è fondamentale.
“In questi giorni – conclude Garbelotto – l’Inghilterra ha messo una tassa del 35% sulle importazioni di tutti i prodotti legati al legname provenienti dalla Russia. Il timore è che si arrivi anche qui a questo tipo di sanzioni, se non peggio, come l’esclusione della Russia dal WTO (World Trade Organization). In questo caso non sarebbe più possibile importare neanche un metro quadrato di multistrato, con la conseguenza di bloccare la produzione e di dover far ricorso alla cassa integrazione, cosa che non vorremmo visto il grande quantitativo di ordini in essere. Stiamo comunque già lavorando con i nostri reparti di ricerca e sviluppo per avere un ‘piano B’ e testare eventualmente nuovi performanti supporti”.

L’azienda

Il Parchettificio Garbelotto è stato fondato dalla stessa famiglia che ancora oggi ne è proprietaria, nel segno della continuità, della serietà e dell’esperienza. L’azienda è attiva sin dal 1950 nella produzione dei pavimenti in legno ed è arrivata ormai alla quarta generazione.

parquet

Il reparto ricerca e sviluppo è molto attivo e alla continua ricerca di nuove tecnologie che possano migliorare le prestazioni e l’estetica dei pavimenti in legno. Garbelotto ha infatti messo a punto Clip Up System®, il sistema di posa brevettato che ha rivoluzionato il mondo dei pavimenti in legno. L’ingegnoso brevetto unico al mondo, permette di sostituire una tavola alla volta in meno di 1 minuto senza polvere, disagi e rumore, rendendo da subito il pavimento calpestatile e utilizzabile grazie a un sistema di clip in polimero lunghe un metro che vanno ad incastrarsi nelle fresature realizzate sotto alle tavole in legno.

Ogni singolo metro quadro di pavimento in legno è ideato e prodotto negli stabilimenti in provincia di Treviso, con certificazione CI , 100% Made In Italy. Tutto il ciclo di produzione dei pavimenti in legno Garbelotto avviene infatti nelle sedi produttive in Italia, a partire dal taglio, incollaggio, finiture di superficie, per poter garantire ai clienti un prodotto Made in Italy certificato.