Dalla Tanzania al Canada, le novità degli aeroporti del NordEst

Dopo le diverse fasi della pandemia e il crollo del traffico, per gli aeroporti del NordEst nel 2022 la ripresa è entrata nel vivo: si prevede che già nei mesi centrali della stagione estiva che va dal 27 marzo al 31 ottobre, il Polo – composto dai  tre aeroporti del Polo Nord Est del Gruppo Save: il Marco Polo di Venezia (in foto), il Canova di Treviso e il Catullo di Verona –  raggiungerà l’80% del traffico realizzato nel 2019, con l’ultimo trimestre dell’anno che dovrebbe toccare il 90%. Venezia, in particolare, è contrassegnata dal ritorno dei collegamenti intercontinentali sul Nord America (Stati Uniti e Canada).

Il mercato domestico, che rappresenta il 28% della capacità offerta dal Polo, prevede il ritorno ai volumi del 2019 con oltre 5,5 milioni di posti in vendita e 15 destinazioni servite. Il Regno Unito, uno dei mercati più colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia, torna ad essere il primo mercato internazionale per il Polo, che con oltre 2,5 milioni di posti in vendita stimati per il 2022 su 13 scali inglesi (12% dell’offerta complessiva del Polo), a riconferma della forte attrattiva del Veneto per il turismo inglese.

Germania, Spagna e Francia completano la lista delle «TOP 5», con un’offerta complessiva di 5,3 milioni di posti in vendita (27% del totale del Polo) su 34 destinazioni collegate da 13 compagnie aeree. Sul fronte dei mercati intercontinentali sono 600 mila i posti in vendita nel 2022, circa il 50% dei posti in vendita nel 2019. In particolare, a Venezia la compagnia Emirates porta nel mese di luglio da 4 a 5 i voli settimanali tra Venezia e Dubai; Toronto e Montreal tornano ad essere servite con 8 frequenze settimanali da 2 vettori; Atlanta, New York JFK, New York Newark, Philadelphia vengono collegati tutti i giorni da 3 compagnie aeree per un totale di 28 voli alla settimana. Da Verona si vola verso i mercati di Tanzania e Kenya: Zanzibar e Mombasa durante il periodo estivo, mentre nella stagione invernale riprenderanno i collegamenti verso le destinazioni dell’Oceano Indiano e dei Caraibi.

Terra di ospitalità

Il Veneto è la terra delle Olimpiadi, ma è anche la terra dei siti Unesco: i nove riconoscimenti a Patrimonio dell’Umanità sono leve che attraggono sempre di più la domanda di turismo internazionale. Luoghi sempre più visitati anche grazie ai collegamenti aeroportuali, anello di congiunzione tra le bellezze del Veneto e i viaggiatori di tutto il mondo. E’ un dato di fatto che gli aeroporti sono i nostri gioielli, da sempre parte attiva della storia di successo del turismo Veneto. Se non ci fosse un sistema aeroportuale come quello del NordEst, non saremmo la prima regione in Italia per presenze turistiche e non saremmo la più grande industria per fatturato. Oggi, abbiamo la certezza che il mondo sta riaprendo: c’è voglia di turismo c’è voglia di Veneto e i nostri ospiti sono anche i migliori clienti per le nostre imprese”.

Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto in occasione della conferenza stampa di presentazione delle novità aeroportuali, a Palazzo Balbi a Venezia, commentando i dati sui volumi di passeggeri transitati nei tre aeroporti del Polo Nord Est del Gruppo Save: il Marco Polo di Venezia, il Canova di Treviso e il Catullo di Verona.

“Con il Polo Aeroportuale del NordEst possiamo dire che abbiamo schierato il massimo delle forze e delle progettualità per creare i presupposti della ripresa del traffico aereo nel 2022, recuperando alcuni dei flussi internazionali ed intercontinentali e dando risposte a nuovi mercati – ha proseguito il Governatore -. La crisi pandemica ha fortemente colpito il settore aeroportuale e l’incognita della guerra, continua a farsi sentire su tutti i fronti. Tutti tifiamo per la pace e diciamo basta a prove muscolari che inaspriscono solamente il conflitto bellico”.

“Gli scali del polo del Nord-Est stanno ripartendo in linea con le nostre migliori previsioni. Sono tornate la fiducia e la voglia di viaggiare e di visitare le bellezze del territorio. La capacità di fare sistema tra aeroporti, Regione e enti locali continua a dimostrarsi determinante nel percorso verso le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 – ha sottolineato il presidente del Gruppo SAVE -. Queste non sono solo un traguardo in sé, ma anche una tappa fondamentale di un percorso virtuoso per il quale i nostri aeroporti costituiscono un volano generatore di flussi turistici ed economici verso il nostro territorio. Oggi, il sistema aeroportuale si presenta al mondo come un unicum, una squadra che lavora per dare sempre più valore ai driver della crescita, con lo sviluppo di nuovi voli e destinazioni, il potenziamento dell’intermodalità e delle infrastrutture con occhi sempre attenti alla crescita sostenibile e con l’impegno di raggiungere le zero emissioni entro il 2030”.

Il traffico negli scali 

La prima reale ripresa è iniziata nel 2021. Verona ha recuperato il 40% dei passeggeri, Treviso il 38%, Venezia il 30%. Una ripresa determinata in gran parte dalla forte componente di traffico domestico, che è stato il primo segmento a tornato a volare. Rispetto agli altri due aeroporti, il recupero di Venezia ha avuto un passo leggermente inferiore, per via della sospensione di alcuni flussi internazionali, in particolare quelli intercontinentali.

Il Polo aeroportuale del NordEst è da sempre parte attiva nella storia di successo della Regione Veneto. Oggi il Polo collega 135 città , serve 45 Paesi attraverso 57 compagnie aeree che mettono in vendita 19,8 milioni di posti.

Dati 2019: il Polo Aeroportuale del Nord Est ha gestito 18,5 milioni di passeggeri, il PIL del Veneto è stato il 3^ in Italia, 400mila le aziende operative, 60 milioni le presenze turistiche in regione.

Le previsioni per fine 2022 sono di 14,4 milioni di passeggeri complessivi per il Polo Aeroportuale del NordEst, che recupererà il 78% dei volumi di traffico realizzati nel 2019.

In particolare:

al Marco Polo di Venezia sono attesi 8,6 milioni di passeggeri, vale a dire il  75% del traffico del 2019. Sono 4 i vettori basati a Venezia:  Ryanair e Wizz Air, che hanno aperto le loro basi quest’anno, che si aggiungono alle basi di Volotea ed easyJet, per un totale di 12 aeromobili basati da parte delle quattro compagnie, che garantiscono al territorio un’ottima accessibilità sia internazionale che domestica, con un ampio network di destinazioni punto a punto.

Il traffico del Marco Polo è inoltre caratterizzato da una forte crescita dei collegamenti verso gli hub europei  da parte dei vettori network, che stimola i flussi verso le destinazioni internazionali e intercontinentali, e dal ritorno dei collegamenti diretti di lungo raggio che riporteranno in regione  visitatori che mancavano da oltre due anni;

all’aeroporto Canova di Treviso sono attesi 2,8 milioni di passeggeri, vale a dire l’85% del traffico registrato nel 2019. La crescita del numero di passeggeri è alimentata dalla sinergia tra Venezia e Treviso: la presenza al Canova di 2 aeromobili della base di Ryanair e dei collegamenti di Wizz Air assicura infatti l’offerta di un vasto network, in totale complementarietà con le rotte operate dalle nuove basi delle due compagnie al Marco Polo;

all’aeroporto Catullo di Verona sono attesi 3 milioni di passeggeri, che corrispondono all’83% di quanto realizzato nel 2019. La base di Volotea, vettore di riferimento per lo scalo veronese, e i crescenti investimenti di Ryanair e Wizz Air, contribuiscono a soddisfare le esigenze del bacino d’utenza veronese. Il traffico internazionale decolla con 6 nuove destinazioni: Parigi CDG, Barcellona, Amburgo, Malta, Porto e Palma di Maiorca. La base di Neos (gruppo Alpitour) offre un ventaglio di rotte domestiche e internazionali di medio e lungo raggio, confermando la leadership del Catullo in questo mercato, grazie ai 4 aeromobili basati sullo scalo (3 di corto e 1 di lungo raggio).