La montagna con la sicurezza di tornare a casa: una guida per zaini e cellulari

In molti ricordano la campagna #TroviamoFederico, lanciata per cercare Federico Lugato, 39enne di Trivignano (Venezia), residente a Milano, scomparso nel 2021 sulle Dolomiti bellunesi. Federico è poi stato trovato senza vita il 13 settembre 2021 nella zona di Col del Michiel in Val di Zoldo (Belluno). Lo scopo della raccolta fondi era aiutare le ricerche e sostenere le spese di volontarie e volontari civili, esperti di montagna, coordinati dai soccorsi ufficiali lungo quei 19 giorni di ricerca.

Quella campagna ha raccolto oltre 32mila euro: circa 7mila hanno coperto le spese, 12,5mila sono stati donati ad associazioni che hanno cooperato nelle ricerche, e il restante è stato devoluto alla neonata associazione Sfantà, il cui nome deriva da una parola in dialetto zoldano che significa “temporaneamente perso”. La famiglia e gli amici di Federico, grati per il supporto ricevuto, hanno istituito Sfantà affinché tutto quel che hanno imparato e condiviso, possa tornare ad essere messo in circolo, a completa disposizione di chi ne avrà bisogno, perché la perdita di una persona cara possa essere sempre “momentanea” (da qui il nome Sfantà).

E ora l’associazione lancia Sicurezza in montagna, vademecum online per escursioni senza rischi. E questo è l’appello della presidente, Elena Panciera, a chi fa escursioni: scaricate il file, leggetelo, portatelo con voi e diffondetelo per sensibilizzare sulla sicurezza in montagna ed evitare incidenti o difficoltà per i soccorsi. Oltre 350 persone lo hanno scaricato nelle prime 3 giornate di lancio.

E anche dai recenti e numerosi fatti di cronaca emerge quanto la sicurezza in montagna sia davvero importante e urgente. L’associazione Sfantà, nata per sensibilizzare su questo tema, ha lanciato la sua prima mini guida, semplice e accessibile, con nove preziosi consigli e accorgimenti per informare chi decide di intraprendere escursioni in montagna o all’aperto.

Il vademecum, di facile e immediata lettura, è illustrato dalla pordenonese Ilaria Piccinin ed è pensato proprio per tenerlo in tasca o nello zaino. Tra i suggerimenti, ad esempio, quello di portare con sé il cellulare e attivare GPS e app di tracciamento, utili per le ricerche da parte dei soccorsi.

Quali sono gli obiettivi dell’associazione? Promuovere attività e sensibilizzare sui temi della sicurezza nella natura, in particolare nelle escursioni in montagna, supportare la ricerca di persone disperse con l’aiuto delle tecnologie e della comunicazione, facendo tesoro dell’esperienza maturata durante le ricerche di Federico Lugato. La situazione, purtroppo, è preoccupante e urgente, lo dicono anche i dati: in Italia nel 2020 si sono verificati oltre 10mila incidenti in montagna, in cui hanno perso la vita più di 450 persone (dati Cnsas) e nel 2021, nel solo Veneto, il Soccorso Alpino ha effettuato ben 1.048 interventi. Numeri che anche nel 2022 non sembrano diminuire.

≪Con la bella stagione, in estate soprattutto, molte persone intraprendono escursioni in montagna, in luoghi magnifici che donano tanto ma che molto spesso, purtroppo, non sono privi di pericoli≫ commenta la presidente di Sfantà, Elena Panciera, che prosegue: ≪Noi vogliamo che ogni persona si goda la montagna in sicurezza e possa tornare a casa per cena. Abbiamo pensato così, come prima azione concreta dell’associazione, di creare questo vademecum con l’obiettivo di diminuire il numero di persone disperse e di accorciare le tempistiche delle ricerche: sarebbe importante anche anche solo di qualche ora≫.

Cosa può fare dunque chi scarica il vademecum? Dopo aver letto i pochi ma importanti consigli, a titolo di promemoria, può stamparne una copia per portarla con sé durante l’escursione, oppure conservare il file digitale nel proprio smartphone. Ma anche aiutare a diffonderlo il più possibile stampando alcune copie per lasciarle in luoghi frequentati da persone che fanno passeggiate ed escursioni, come rifugi, negozi di sport, bar e ristoranti, supermercati, uffici di informazioni turistiche,…

Le attività di Sfantà non si fermano qui: ha in cantiere numerosi progetti e cerca volontarie e volontari che aiutino a realizzarli. Chiunque può aderire e collaborare: sul sito web www.sfanta.it in pochi clic si può entrare a far parte dell’associazione e dare una mano. In questa fase, ad esempio, un team di nerd sta lavorando a un software dedicato alla geolocalizzazione di persone disperse: un’applicazione che permette a chi fornisce soccorso di individuare le zone in cui concentrare le ricerche, sfruttando la triangolazione del segnale del cellulare e dati raccolti on-site.

(in foto, Federico)