Le proiezioni sul costo del gas e dell’energia elettrica per l’inverno confermano la criticità registrata nelle ultime settimane e impongono alle imprese la predisposizione di programmi di risparmio energetico di particolare rilevanza.
Le attività industriali si stanno attivando sia per adottare procedure di contenimento dei costi tramite l’uso di buone pratiche, che efficientino ulteriormente la produzione razionalizzando al massimo l’uso di energia, quanto per predisporre programmi per il risparmio energetico tesi a limitare i consumi accessori come quelli di riscaldamento degli ambienti o di illuminazione esterna notturna.
Queste le premesse dell’accordo sottoscritto in mattinata tra Confindustria Alto Adriatico – il Presidente, Michelangelo Agrusti e il Direttore operativo, Giuseppe Del Col e CGIL CISL UIL – Flavio Vallan, Denis Dalla Libera ed Ezio Tesan – in cui è condivisa la necessità di gestire nelle fabbriche le conseguenze derivanti dalle scelte aziendali di adottare delle procedure per la riduzione dei consumi, che incidano direttamente sull’attività lavorativa (es. riduzione delle temperature, rimodulazione degli orari ai fini del risparmio energetico ….) con il maggior coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti attraverso le modalità operative già utilizzate a livello territoriale per risolvere nelle fabbriche le conseguenze della pandemia da Covid-19.
L’accordo è importante proprio perché ribadisce la necessità che le imprese industriali utilizzino l’esperienza dei Comitati aziendali formati da lavoratori e azienda, le facoltà e gli strumenti attribuiti all’Organismo Paritetico Provinciale (OPP) previsti e disciplinati da accordi territoriali 21 aprile 2020 per programmare degli interventi di risparmio che da un lato siano efficaci per le aziende e dall’altro condivisi dai lavoratori.
L’intesa prevede la necessità che a livello aziendale si effettuino scelte che, assieme a interventi organizzativi come il controllo del riscaldamento, adottino nuove articolazioni degli orari (pause aggiuntive-utilizzo del part-time ecc.), la distribuzione gratuita o a prezzo controllato di bevande calde dai distributori automatici e la messa a disposizione ai lavoratori di indumenti a isolamento rinforzato (pile, giubbotti imbottiti, guanti) e tecnologicamente compatibili con l’attività espletata, «che possano ridurre i disagi derivanti dall’attuazione delle misure di contenimento e, al contempo – è stato detto ancora – garantire condizioni di lavoro conformi a quanto previsto dalla legge e dai contratti collettivi.
Il Protocollo mette a disposizione, inoltre, delle imprese e dei lavoratori le competenze introdotte dalla task force attivata recentemente da Confindustria Alto Adriatico sul risparmio energetico per la divulgazione delle miglior pratiche in tal senso e coinvolga l’Organismo Paritetico Provinciale nelle attività di sensibilizzazione e formazione dei lavoratori su tali temi.
Il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, spiega che nel documento si fa riferimento anche alle iniziative adottate dagli industriali, al «grande gruppo di acquisto e installazione di impianti fotovoltaici cui hanno già aderito 180 imprese, con un obiettivo di 400 entro il mese, un’operazione governata oltreché da CAA dal Polo Tecnologico AA e dal Consorzio Energia che sono riusciti a riunire produttori e installatori del territorio aderenti al sistema». Un’operazione non facile da settare in poco tempo. «Difficilissima – come ha aggiunto Agrusti – se sommiamo i tempi necessari alla bollinatura dell’Agenzia delle Dogane e all’accettazione dell’impianto da parte di Enel. Non accade solo alle aziende ma anche ai cittadini. Mi chiedo se l’emergenza sia solo un titolo, per qualcuno. Gli impianti vanno attivati domani, non fra sei mesi – ha concluso Agrusti – queste sono cose che non dipendono da Putin, dai tedeschi o dai norvegesi, chiederemo tempi rapidissimi, anche mobilitandoci»
Per le organizzazioni sindacali – Flavio Vallan -, «quest’accordo è un ulteriore salto di qualità perché tratta delle ricadute che determinate condizioni possono avere sulla qualità del lavoro. Il protocollo – è stato detto ancora – è in continuità con quello precedente sulla pandemia e ha spazi di negoziazione precisi, è un metodo che vorremmo continuare a costruire».
E Dennis Dalla Libera della Cisl ha aggiunto che «la sottoscrizione di questo protocollo era quantomai opportuna perché va a descrivere un tema differente rispetto al Covid, dimostrando che la rapida trasformazione della società si sta ribaltando anche nel mondo del lavoro».
Per Ezio Tesan della Uil «questa volontà collaborativa iniziata con la pandemia prosegue ed agisce tempestivamente rispetto alle esigenze, in questo caso, del fabbisogno energetico delle imprese e del conseguente comportamento virtuoso da parte dei lavoratori».