Sport, conoscenza di sé e difesa solidaristica per contrastare il bullismo.
Ecco il progetto “Autodifesa a scuola”, rivolto alle ragazze e ai ragazzi degli istituti secondari di primo e secondo grado di tutto il territorio provinciale trentino, promosso da Coni, Fijlkam (Federazione italiana judo, lotta, karate, arti marziali) in collaborazione con il Dipartimento della conoscenza della Provincia autonoma di Trento. La presentazione è avvenuta a SanbàPolis, alla presenza degli assessori provinciali Mirko Bisesti (istruzione) e Roberto Failoni (sport), dell’assessore del Comune di Trento Salvatore Panetta, della presidente del Coni Trento Paola Mora, del presidente del comitato provinciale Fijlkam Luigi Moser, del sovrintendente scolastico Viviana Sbardella e del questore Maurizio Improta.
“Scuola e sport rappresentano un binomio fondamentale per la crescita dei nostri giovani, grazie alla loro capacità di rafforzare i valori che ognuno di loro porta nel cuore – ha osservato Bisesti -. Il Trentino ha fatto molto negli ultimi anni per combattere il bullismo e il cyber-bullismo là dove nascono, mettendo in campo progetti ad hoc e triplicando gli stanziamenti dedicati alle varie iniziative. Per raggiungere l’obiettivo di una scuola ‘bulli-free’ è necessario un patto fra scuole, famiglie, studenti e istituzioni, con l’effetto di garantire a tutti un percorso di vita il più possibile sereno”.
L’invito dell’assessore Failoni è stato quello di segnalare eventuali situazioni di difficoltà: “Il bullismo rappresenta una vera e propria piaga e sta ad ognuno di voi combatterlo con il supporto delle istituzioni. Nel nostro territorio, eletto ‘provincia più sportiva d’Italia’, è fondamentale promuovere iniziative come questa, affinché tutti abbiano la possibilità di crescere guardando alle diverse discipline per contrastare fenomeni negativi che purtroppo interessano anche il Trentino”.
Il Metodo globale di autodifesa (Mga) approda dunque nelle scuole trentine: le sue linee guida rappresentano uno strumento valido per favorire una risoluzione ai conflitti nel modo più adatto alle varie situazioni e nel più breve tempo possibile. Nel corso sarà dato ampio spazio alle esigenze delle ragazze e dei ragazzi ed alle loro specificità (fisiche ed emotive), cercando di indirizzarle verso la massima efficacia di movimenti adattati ad ogni singola persona.
Scopo del progetto è fornire agli studenti – secondo le caratteristiche di ciascuno – la conoscenza di se stessi, del vivere e appartenere alla comunità, del fair play, di saper individuare la violenza e quindi su come evitarla e prevenirla, accrescendo autostima e sicurezza. Il percorso proposto alle scuole implica il saper usare e coordinare il proprio corpo, imparare ad assumere atteggiamenti solidi, equilibrati e controllati che portano inevitabilmente ad una crescita psicologica rendendo più sicuri di sé gli individui più miti, spesso vittime di atti di bullismo, e meno aggressivi gli individui violenti, favorendo maggiore consapevolezza della dignità propria e altrui.
“Le scuole sono il nostro miglior partner nella lotta alla violenza fisica e psicologica” ha osservato la presidente del Coni, Paola Mora, evidenziando come il Metodo globale di autodifesa – attraverso diverse tecniche – consenta di accrescere consapevolezza e autostima nelle persone più miti, oltre che di trasformare la negatività di alcuni in energia positiva. “In questo modo – ha concluso – diamo un contributo concreto per contrastare il bullismo tra i più giovani, che può riflettersi anche negli adulti attraverso stalking e mobbing. Spetta ad ognuno di noi fare la propria parte, intervenendo quando ci si trova ad assistere a situazioni di questo tipo”.