Il primo post dell’anno parla di tecnologia e opportunità per ragazze

Un Laboratorio esperienziale e stampanti 3D per un progetto di ulteriore valorizzazione del centro storico di Castelfranco. Con l’obiettivo, anche, di abbattere un classico stereotipo di genere, e cioè che le ragazze non sappiano usare la tecnologia, che non sia nelle loro corde. E quando poi si tratta di studentesse che arrivano dai licei, men che meno.

È per smentire questo e molti altri stereotipi di genere che UNIS&F – la società di servizi e formazione del Sistema Confindustria che opera nelle province di Treviso e Pordenone – ha deciso di aderire a “Girls Code It Better”, letteralmente “Le ragazze sanno usare il coding meglio”.
I tecnici del FabLab, il laboratorio esperienziale della società, da
settembre 2022 seguono, infatti, 28 studentesse della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo 2 di Castelfranco Veneto in un percorso innovativo e molto utile. L’obiettivo è fornire loro gli strumenti per arrivare alla soluzione di problemi utilizzando la tecnologia.

“UNIS&F già da qualche anno ha deciso di investire sul tema della parità di
genere – ha spiegato Pasquale Costanzo, Direttore Generale di UNIS&F – attivando dall’entrata in vigore della legge 162/21 (norma che prevede l’obbligo della certificazione per le aziende che hanno più di 50 dipendenti) un servizio di consulenza, il cui obiettivo è accompagnare le aziende verso la certificazione secondo gli standard europei UNI. ISO 30415. Accanto alla consulenza e grazie anche a dei finanziamenti destinati sia a livello europeo che nazionale, UNIS&F eroga dei percorsi formativi su questi temi. Obiettivo: creare sempre di più cultura tra i datori di lavoro nonché fornire strumenti e/o competenze per poter gestire al meglio queste dinamiche all’interno delle proprie organizzazioni. Sicuramente un’accelerata a questa tematica deriva anche dalla forte interazione che la “parità di genere” ha con un altro tema di attualità, ossia la sostenibilità per il quale UNIS&F ha maturato un forte know-how sia a livello consulenziale che formativo, posizionandosi quale Società tra le più accreditate non solo a livello locale”.

Il progetto

Per loro stessa proposta, le studentesse di Castelfranco hanno l’ambizioso obiettivo di produrre, al termine del loro percorso, alcuni artefatti che valorizzino ulteriormente il centro storico della città murata. Riccardo Visentin di UNIS&F sarà il loro coach maker per tutto l’anno scolastico. “Con le studentesse vogliamo realizzare più oggetti per la riqualificazione della città di Castelfranco utilizzando la nostra area strumentale e in particolare la Stampa 3D. Nello specifico, le ragazze non solo hanno identificato diverse aree come il Parco Bolasco, le Mura della città, la Casa del Giorgione, le chiese e il teatro, ma anche i destinatari, le loro necessità e le caratteristiche del prodotto stesso per soddisfarle, mettendo a terra idee, frasi, schizzi e immagini e realizzando una mappa concettuale per l’elaborazione del loro progetto. Le studentesse sono molto determinate ed è davvero impressionante vederle così motivate. Oltre ad apprendere il funzionamento di nuove tecnologie e aver imparato a modellare in 3D, stanno facendo anche una grande crescita personale, mettendosi a confronto con ragazze di altre classi, imparando a condividere ed esporre le loro idee superando la timidezza e la paura iniziale che avevano”.

“Abbiamo conosciuto il progetto attraverso le attività dell’area Education di Assindustria Venetocentro che ha creato il contatto verso l’ideatrice, Costanza Turrini – spiega Alberto Mercurio, responsabile del progetto per UNIS&F – che ci ha chiesto di costituire uno dei tanti club che, in tutta Italia, sostengono i singoli percorsi nelle scuole e noi abbiamo accettato subito con entusiasmo. Lavorando a stretto contatto con le aziende sappiamo, infatti, quanto bisogno ci sia di nuove figure professionali che in qualche modo possano proporre nuovi approcci al lavoro. Il percorso di “Girls Code It Better” prosegue le attività che ormai da alcuni anni stiamo portando avanti per i ragazzi, come FabLab Treviso, lavorando sul gap di competenze tecnologiche e digitali del territorio”.

“Girls Code It Better”

Costanza Turrini è l’ideatrice e la project manager di “Girls Code It Better”. Un passato nel mondo della comunicazione e marketing, nel 2014 Costanza Turrini decide di concretizzare un’idea che ha da tempo: creare un percorso che fornisca alle giovani studentesse gli strumenti per arrivare al problem solving utilizzando la tecnologia, o meglio, il coding, cioè la programmazione informatica non tanto, o non solo, per sviluppare competenze professionali quanto per coltivare il pensiero computazionale.

“In Italia le ragazze ancora si avvicinano poco al digitale convinte di non essere portate per questo tipo di materie”, ha detto Turrini. “Questo è un problema, perché sappiamo che le sfide del mondo del lavoro si giocano sulle competenze informatiche. Quindi essere prive di queste competenze lascia le donne fuori dal mercato del lavoro. Solo il 16% degli occupati nelle professioni tecnologiche è donna. E se il futuro si giocherà sulla competenza digitale, non solo quella dei tecnici, ci sarà bisogno di un forte pensiero critico e di una buona dose di creatività per governare le macchine di cui sarà essenziale conoscere il funzionamento. Ecco perché il progetto coinvolge studentesse da tanti indirizzi di studi diversi”.

A oggi in Italia sono attivi 130 progetti in altrettante scuole, per la maggior parte medie, in 16 regioni per un totale di 2.800 ragazze coinvolte, dagli 11 ai 18 anni. La candidatura è volontaria, segue un sorteggio da parte degli organizzatori.
Il progetto è gratuito per le studentesse, lo sovvenzionano comuni, aziende, enti come Assindustria Veneto Centro che non si fermano a rilevare il problema, ma che vogliono fare qualcosa per risolverlo.

Girls & Science

Intanto Apindustria Confimi Vicenza, in partnership con l’ITS Academy Meccatronico Veneto, ha presentato un progetto di orientamento scolastico e al lavoro che si svilupperà nell’arco di due anni coinvolgendo 8 scuole, dalle primarie fino al post diploma, e circa 9 mila studenti, con il finanziamento di Fondazione Cariverona e Camera di Commercio di Vicenza.

Dopo il successo della prima edizione, il progetto Girls&Science ritorna, anzi raddoppia nella durata, amplia la platea di destinatari e si rafforza nella rete di partner e finanziamenti che ha saputo catalizzare: Apindustria Confimi Vicenza in partnership con l’ITS Academy Meccatronico Veneto ha definito il programma di Girls&Science 2023-2025, che per il prossimo biennio potrà contare su molte novità.

Il tutto grazie a due linee di cofinanziamento: la prima e più cospicua sarà messa a disposizione dalla Fondazione Cariverona, la seconda dalla Camera di Commercio di Vicenza, oltre ai fondi stanziati direttamente da Apindustria Confimi Vicenza.

Complessivamente per il prossimo biennio il progetto potrà contare su una dotazione finanziaria di circa 170 mila euro: risorse grazie alle quali sarà possibile estendere in modo significativo gli ambiti di intervento e la platea di beneficiari.

Il progetto è stato presentatoa fine novembre  nella sede di Apindustria Confimi Vicenza, alla presenza dell’Assessore comunale all’Istruzione Cristina Tolio.

L’obiettivo di fondo naturalmente è sempre lo stesso: avvicinare i giovani, e in particolare le ragazze, alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), creando connessioni durature con il territorio.

Anche attraverso la partnership dell’ITS Academy Meccatronico Veneto, punto di riferimento regionale nella formazione tecnologica industriale post diploma, sarà possibile far emergere all’interno dei laboratori 4.0 la passione per le competenze teorico-pratiche così richieste dalle aziende.

 Il progetto, che vede tra i partner anche l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e l’Associazione Eurocultura, coinvolgerà nei prossimi due anni aziende, università, istituzioni ed enti nell’organizzazione di laboratori di iniziative dedicate a bambini, giovani e docenti della scuola primaria, secondaria 1° grado e 2° grado e post-diploma, con particolare attenzione alle ragazze.

Attraverso il contributo di ciascun partner, dalla formazione tecnica al collegamento con le imprese, dalla ricerca tecnologica alle esperienze internazionali, si creerà un ciclo virtuoso per favorire l’inclusione e la passione per le STEM, favorendo lo sviluppo di quelle competenze che il mondo del lavoro ricerca e premia maggiormente.

«Rispetto alla prima edizione le novità sono tante – spiega Alice Borsetto, presidente del Gruppo Donne di Apindustria Confimi Vicenza – La prima è che le attività non coinvolgeranno solo gli istituti superiori, ma inizieremo già dalle scuole primarie, perché l’interesse, la passione e la propensione per le materie scientifiche e tecniche va costruita nel tempo. Inoltre da quest’anno non ci rivolgeremo esclusivamente alle studentesse, ma a tutti gli alunni e studenti, nell’ottica di promuovere in generale i percorsi di studio e di lavoro legati alle materie tecniche e scientifiche, anche se specifiche iniziative continueranno a essere dedicate alle ragazze nell’ottica di trasmettere loro il messaggio che non ci sono percorsi di studio e professioni “da uomo”. Un ulteriore elemento di novità è poi rappresentato dall’offerta di percorsi di formazione specifici per gli insegnanti, su base volontaria, per potenziare l’insegnamento delle materie STEM».